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Unknown number: Hey!

Alec, che aveva passato tutto il giorno a fare i compiti, afferrò subito il telefono appena sentì la notifica di un messaggio.

Alec: Chi sei?

Unknown number: Dovresti dirmelo tu, visto che il tuo numero era scritto sulla porta del bagno!

Alec: Non so di cosa tu stia parlando, io non ho scritto il mio numero in nessuna porta. E non mi hai ancora detto chi sei.

Unknown number: Allora qualcuno ha deciso di farti uno scherzo, fiorellino. E comunque mi chiamo Magnus.

Leggendo quel messaggio, Alec capì subito chi era l'artefice di quello stupido scherzo.

<<Isabelle!>> urlò.

Sua sorella lo raggiunse in pochi secondi.

<<Che vuoi?>> chiese sua sorella, entrando nella camera.

<<Hai scritto il mio numero nella porta del bagno?! Chi è il tuo complice? Perchè non credo che tu sia entrata nel bagno dei maschi. Che poi, quale porta del bagno?>> chiese Alec velocemente.

Isabelle scoppiò a ridere.

<<La porta del centro commerciale, così impari a non accompagnarmi a fare shopping! E comunque mi ha aiutato Simon.>> rispose Izzy, continuando a ridere.

<<Sei impazzita? Sai quante persone potranno prendere il mio numero, adesso? E poi non ti ho accompagnato a fare shopping perchè stavo studiando!>> rispose suo fratello.

<<La prossima volta mi accompagni anche se hai da studiare, così io non sono costretta a vendicarmi. Tra poco devo uscire con Simon, faccio un salto al centro commerciale e cancello il tuo numero, così la smetti di sclerare!>> disse Izzy, uscendo dalla stanza come se nulla fosse successo.

Alec prese di nuovo il telefono e decise di salvare il numero dello sconosciuto.

Alec: Ho scoperto cosa è successo, è stato solo uno scherzo di mia sorella. Ora puoi anche cancellarti il mio numero, se vuoi.

Magnus: Scordatelo, fiorellino. Non ti libererai di me così facilmente.

Alec: Fa come vuoi, ma smettila di chiamarmi 'fiorellino'.

Magnus: Come ti devo chiamare, allora? Non so il tuo vero nome!

Alec: Mi chiamo Alexander, ma preferisco essere chiamato Alec.

Magnus: Okay, Alexander, cosa mi racconti di te?

Alec: Nulla, perchè ho troppi compiti e non posso stare a parlare con te.

Alec: Ciao, Magnus.

Magnus: Mi abbandoni così?

Alec non rispose al messaggio. In realtà non aveva compiti da fare, ma non voleva continuare la conversazione.

Magnus: Va bene... Ciao, Alexander.

Appena Alec lesse 'Alexander' alla fine della frase, alzò gli occhi al cielo. Evidentemente quel ragazzo non prestava molto ascolto a quello che gli veniva detto.

Ascolta il tuo cuore; MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora