"non ora."

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quel giorno, Mickey avrebbe pure potuto morire tranquillamente, forse perché aveva già tutto quello che gli serviva, senza nemmeno accorgersene.

era da circa tre mesi che scopava con Ian Gallagher, il figlio di uno degli ubriaconi più stronzi del South Side;
non che il padre di Mickey fosse meglio.
era da circa tre mesi che cercava di convincersi che quello che faceva con Ian era solo puro passatempo, puro divertimento, anche se delle volte sembrava quasi una vittoria arrivare all'orgasmo in alcune maniere.
probabilmente perché Ian non era solo una 'scopata e via', ma qualcosa di più;
e come biasimarlo?

orano poche le volte il cui Mickey gli permetteva di restare a dormire a casa sua, o meglio nel suo appartamento;
non si sarebbe mai sognato di scopare con Ian, con un Gallagher, con un ragazzo all'interno di casa di suo padre, quel brutto pedofilo, omofobo, alcolista, violento, coglione figlio di puttana;
e tanto meno con i suoi fratelli.
motivo 1- Mickey aveva trovato lavoro in un negozio, di tipo WalMart nel North Side e aveva deciso di vivere lì.
motivo 2- ormai cercava di tenersi lontano dai guai in cui lo immischiava suo padre e tenere lontano il culo da quei cazzoni dei suoi fratelli.

e cosí, quando Ian andava a trovarlo, delle volte Mickey gli concedeva di restare.
di solito, il rosso crollava subito.
la classica dormita post-coito;

Mickey adorava vedere la causa del suo miglior orgasmo dormire affianco a lui.
o meglio, dormire nel suo letto.
Mickey vietava le 'smancerie' o le coccole dopo il sesso.
non che non volesse farle, cazzo, ma voleva evitare di innamorarsi;
innamorarsi ancora almeno, lui ormai era già troppo dentro e non voleva farlo sapere a Ian.

quella sera era di venerdì e Mickey aveva invitato Ian a casa sua per tutto il weekend.
era successo un casino a casa Gallagher prima delle vacanze di Natale.
a dire la verità il tutto è accaduto il giorno del ringraziamento.
Monica, sua madre, si era tagliata le vene in cucina e dopo essere stata ricoverata in ospedale psichiatrico, era scappata con una donna sulla trentina che quella notte gliel'aveva leccata a pagamento con droga.

"se solo trovassi un modo per farmi uscire dalla testa la scenda di mia madre per terra con il sangue."

Mickey voleva consolare Ian;
voleva davvero consolare Ian, ma non sapeva come.
nessuno mai lo aveva fatto con lui, nessuno.
era sempre stato una persona sola.
non c'era mai stato un momento in cui a casa sua, tutti proteggevano tutti, no.
i Milkovich non sono quel tipo di famiglia e Mickey non è quel tipo di persona.
ma se fosse uno delle centesime persone rimaste sulla terra, e una di quelle restanti novantanove fosse Ian, salverebbe lui e spegnerebbe il mondo intero.

"possiamo guardare un film se ti va.
ho fatto l'abbonamento Netflix qualche ora prima che tu arrivassi..
non c'è bisogno che scopiamo sempre."

da quando in qua Mickey usa certe parole? certi termini? perfino Ian era sorpreso.

"sta parlando Mickey Milkovich o un altro ragazzo?"Ian rise e Mickey gli diede un buffetto sulla spalla blaterando qualcosa.

ci fu una pausa di un paio di minuti in cui, Ian prese il colletto della maglia di Mickey e lo attirò per un bacio.
era un bacio lento, con la lingua che assaporava ogni millimetro di labbra, che assaporava la lingua dell'altro.
si scostarono per prendere ossigeno e quasi subito Mickey riagganciò.

"allora, vuoi guardare il film, si o no?"
"diamine si!"

il rosso allungo la sua mano per prendere il telecomando dal comodino alla sua sinistra.
accese la tv e si mise seduto cercando una serie tv che sicuramente sarebbe piaciuta a Mickey.

"e se guardassimo Vikings? Lip mi ha detto che è una serie molto bella, potrebbe piacerci."
"fai il cazzo che vuoi Gallagher.."
"non puoi fare il duro e sorridere in quel modo, Mick. con me non attacca."

ed era vero, cazzo. Mickey sorrideva ogni volta che Ian cercava di essere gentile con lui e a sua volta, Mickey voleva mostrarsi più duro di quanto possa pensare di esserlo.
trattava male Ian proprio quando gli importava di più.

"vaffanculo. datti una mossa, cazzone."
"oh sono un cazzone?"
Ian torna a coricarsi, molto lentamente con la testa rivolta verso di Mickey e quel sorrisetto così tanto sexy che faceva impazzire il moro.

"si, lo sei. dio mi fai incazzare. ti odio."
Ian ancora più vicino a Mickey.

"no. non è vero."
adesso Ian è faccia a faccia con Mickey.
dio potrebbe restare così per sempre.
il moro si sporge un po' verso di lui e lascia questo limpido bacetto sulle labbra di Ian;
è stato un gesto così spontaneo da aver fatto perdere il fiato ad entrambi.
le mani di Mickey sulle guance di Ian, i respiri caldi, l'unica fonte di luce:la tv;
e solo loro due;
si, Mickey potrebbe restare così per sempre.

"no. non è vero."

Ian lo guardò con gli occhi da cerbiatto per poi rimettersi nella stessa posizione in cui era cinque minuti fa, tornando a quello che stava facendo: cercare la serie tv.

si mise a testa in giù, con i piedi sul cuscino e la testa sui piedi di Mickey.
teneva tra le braccia il piumone e il telecomando.
si, cazzo.
Mickey amava Ian, anche se non voleva che lui lo sapesse, anche se avrebbe voluto non fosse una cosa reciproca.
o forse no.
Mickey amava Ian, e non poteva, non doveva respingerlo ora che, cazzo, ora che lo amava.
non doveva, semplicemente.

appena iniziato il primo episodio, Ian lo mise in pausa e si girò dalla parte di Mickey, sentendosi osservato.
in effetti era proprio così:Mickey aveva la visuale del bellissimo, sodissimo e sexy culo pallido di Ian Gallagher davanti a se, come poteva non fissarlo?!

riuscì, però, a catturare l'altro che aveva iniziato a guardarlo, spostando, così lo sguardo su di lui.

"che c'è?"
"io..no nulla mick, solo sono felice di essere qui con te.."

anch'io Ian, sono tanto felice di essere qui con te. Ian sono felice che tu sei qui e voglio dirti che ti amo, tanto. che ti amo e che sei tutto ciò che voglio.
pensava Mickey, ma non lo disse.
non ora.
lo guardò soltanto e si avvicinò a lui, lasciandogli un bacio e rimettendosi al suo posto.
Ian schiacciò play e iniziarono a guardare la tv.

cazzo, Mickey non doveva lasciare Ian, non ora, non ora che lo amava.

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