Il giovane Kirishima tornò in quel vicolo abbandonato, riassumendo le sembianze di un Dio.
Ora aveva una risposta ad una domanda che lo tormentava da secoli, nel vero senso della parola."Ma tu cosa provi per lui?"
Che domanda complicata che era, ma grazie al vecchio saggio, ora non lo era più.
Era facile da capire quale fosse la risposta, ed Eijirou sentiva il cuore palpitare al massimo.
Ma, purtroppo, tutto ciò finì.
Stava correndo troppo."E se lui non ricambia?"
Ora aveva una nuova domanda a cui rispondere e, in cuor suo, sapeva che l'anziano aveva fatto di troppo per lui.
Tirò un sospiro di sollievo, portandosi una mano sulla fronte e sfiorando i propri capelli cremisi."KIRISHIMA, DOVE SEI FINITO?" La voce del semi-dio rituonó ovunque.
Solo in quel momento, il rosso ricordó il motivo della sua visita sulla terra: la missione di primavera.
Alzò gli occhi al cielo, vedendo un Izuku preoccupato, un Bakugou alquanto irascibile e un Aizawa che stava per perdere la pazienza da un momento all'altro.
Anche se sapeva di essere nei guai, fece un sorriso notando quanto fosse buffa la scena.
Lentamente si libró in aria, raggiungendo il proprio gruppo."Scusate! Stavo finendo di riscaldare con i raggi del sole quella parte lì!" E Kirishima indicò un punto completamente casuale della vistosa città scelta da Eraser Head per la missione.
"CAPELLI DI MERDA, STAVI FACENDO PREOCCUPARE IL NERD!"
"K-Kacchan, anche tu eri preoccupato..." Ammise il verdino, mettendosi una mano dietro la testa"
"COME SCUSA? NON È AFFATTO VERO!" Rispose Katsuki, avvicinandosi pericolosamente a Midoriya.
"Si stava preoccupando per me"
L'unico pensiero che venne in mente al rosso in quel momento fu proprio quello.
Mentre, invece, nella testa di Bakugou era tutto molto più complicato.
Più guardava il rosso, più gli ricordava un'altra persona.
Un ragazzo.
Un moro.
Timido ed introverso.
Che diceva che non sarebbe mai diventato un Dio.
Quel ragazzo lo aveva aiutato.
Ma allo stesso tempo...
Di quel ragazzo...
Che sembrava fosse sparito da qualche parte dopo l'esame...
Pensava costantemente di essersene innamorato secoli e secoli prima.
Un tipo come Katsuki, innamorato di un moro che era il suo opposto. Buffo, non trovate?
Invece era la franca e pura verità.
Ogni volta che guardava il rosso, anche se aveva un carattere molto aperto e socievole, si illudeva del fatto che fosse quel ragazzo chiuso e solo.Dopo diverse ore, i responsabili, All' Might, Eraser Head e Present Mic, assieme ai gruppi tornarono all'Olimpo per discuterne in santa pace per il progresso nell'evento primaverile annuale.
I ragazzi, invece, si erano raggruppati per ridere e scherzare.
Tutti, ovviamente, ad eccezione del biondo.
Aveva lo sguardo fisso su Kirishima.
Lo vedeva, sì, in un gruppo, ma non parlava e a malapena abbozza un sorriso.
Decise di spostarsi dalla colonna dove vi era appoggiato, per raggiungere quel gruppetto."Capelli di merda" era un nomignolo a cui Kirishima, ormai, era abituato.
"Oh, Bakugou, qualcosa non v-" fu bruscamente interrotto dalla presenza del biondo che era vicinissima al suo viso.
"Io e te dobbiamo parlare" Katsuki prese il polso di Eijirou e lo tirò con forza lontano dai gruppi, anche se attiravano parecchie occhiate.
Dopo aver perso di vista i gruppi, Bakugou lasciò il polso del rosso, guardandolo con il suo solito sguardo incazzato.
Kirishima era imabrazzato da quella situazione e, lentamente, assunse le diverse gradazioni del rosso."Posso sapere perché mi hai trascinato via...?" Chiese il rosso, timoroso
"Sei tu, vero?"
"Io cosa...?"
"Quel ragazzino moro!! Quello che ho consolato all'esame d'ammissione!!"
Eijirou fu sicuro di aver perso un battito. Come faceva, Bakugou Kastuki, a ricordarsi di una nullità come quel moro?
Era una cosa illogica...
Fece un sospiro, abbassando lo sguardo."Forse una volta lo ero...
Ma quel bambino è morto ormai."
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Come un fulmine - Bakushima
Fanfiction«A Bakushima story» L'Olimpo, dove gli Dei vivevano nella più totale lussuria. Solo il Dio della guerra, Bakugou Katsuki, era contrariato di fronte a tutti quei festeggiamenti e all'aria di festa, rimaneva lontano da tutti, osservando. Il Dio del so...