"E di che?" sorride.
Gli do un altro bacio sulla guancia, chiudendo gli occhi.
"Ale, facciamo qualche foto?" propongo.
"Mi sembra un'ottima idea" mi prende in braccio di peso e mi porta sul divano. Si siede per primo, e mi poggia sulle sue gambe. Tira fuori un i-Phone5s (credo) e mette la fotocamera.
"Sorridi!"
Faccio come mi dice, e mentre scatta mi dà un bacio sulla guancia. La foto viene benissimo, e lo supplico a passarmela sul cellulare.
"Facciamone altre, poi te le mando."
"Va bene!" mi arrendo.
"Tanto lo so che le vuoi solo perché sono tremendamente figo e provocante."
Lo guardo per pochi secondi e scoppiamo a ridere. In quel momento scatta un'altra foto, è venuta ancora meglio. Quelle fatte al naturale sono le migliori. Io ho gli occhi chiusi e sto ridendo, mentre Ale mi guarda e ride. Il suo braccio è sulla mia pancia, mentre il mio è sulla sua spalla. Mi sono innamorata di questa foto.
"È magnifica, Ale." affermo entusiasta.
"Solo perché ci sei tu." mi fa l'occhiolino e divento improvvisamente bordeaux.
"N-no." balbetto.
Lui ride, poi mi bacia la guancia.
"Ti voglio bene, Kate bella."
Ancora Kate bella. Un altro tuffo al cuore, un altro battuti perso. Prima o poi rischio di impazzire.
"Anche io Ale." sussurro.
Ci abbracciamo entrambi sorridendo.
"Sai, non pensavo che qui a Londra mi sarei legato così tanto con qualcuno." ride leggermente, mostrando quelle fossette che tanto amo.
"Beh, e io non avrei mai immaginato di incontrare una persona in modo così strambo."
Annuisce anche lui e scoppiamo a ridere. Io non so come farò quando lui andrà via. Non voglio nemmeno pensarci.
"Allora, Ale." scendo dalle sue gambe e mi siedo accanto a lui "Cosa vogliamo fare?"
"Sei tu la proprietaria di questa casa." ride divertito.
"Che ne dici di guardare un film?"
"Ottima idea. Sai usarla bene la testa ogni tanto."
Gli do uno schiaffetto sul petto e intreccia la mia mano nella sua.
"Sappi che posso batterti in un tempo estremamente ridotto." sussurra, rafforzando la presa sulla mia mano.
"E io sono pronta a difendermi." annuisco decisa.
Mi bacia la guancia e mi alzo. Prendo una cassetta a caso e la inserisco nel registratore.
~
"Che film orribile! Mai più, mai più e mai più!" blatero infastidita.
Era sicuramente un film di Luke, qualcosa riguardo la guerra. Orribile!
"Ma dai è stato bello!"
"Per niente. Fa cagare! Dirò a Luke di incendiare questa cassetta!"
Ride e scuote la testa.
"Sei unica."
"Lo so" farfuglio mentre cerco di riporre il cd al proprio posto.
"Oh, si è fatto veramente tardi" controlla il Casio che porta al polso e si alza "Se non sono a casa entro un certo orario Michele mi ammazza." ride.
"Sta' tranquillo, vai." sorrido.
"Ci becchiamo domani a scuola." mi bacia la guancia ed esce.
Ah.. sono cotta. Mi riprendo dal mio stato di trans e prendo il cellulare. Ho paura di rimanere a casa da sola, soprattutto se c'è Mark nei paraggi. Chiamo Luke.
"Ciao sorellina." mi saluta.
"Hey Lu. Dove sei?"
"In giro con Robert e Anthony. Perché?"
"Potreste tornare a casa? Falli venire qui, ma sai, Mark.." sospiro.
"Va bene, arriviamo. Il tuo amato è andato via?" domanda ridendo.
"Non chiamarlo così davanti agli altri!" urlo "Si. E comunque devo buttarti una cassetta. Guardi dei film spaventosi." mi lamento.
"Scema. Arrivo."
Stacco la chiamata e metto il cellulare in tasca. Torno in cucina e avvolgo le donut in un tovagliolo, riponendole nel frigorifero. Se le vedono anche gli altri è la fine, e ce ne sono solo due. Dopo poco sento bussare alla porta.
"Biscotti."
Okay, è Luke. Corro ad aprirgli e gli salto al collo.
"Stupido, tanto avevo capito che eri tu. Ciao ragazzi."
"Ciao Kate" Robert mi dà un bacio sulla guancia.
"Hey bella" sorride Anthony.
Chiudo la porta alle loro spalle ed entro. Faccio per salire le scale ma Luke mi blocca per un braccio.
"Ci fai venire e poi te ne vai?"
Sbuffo e lo ignoro, continuando a salire. Sa benissimo perché volevo che tornasse e non c'è bisogno che faccia la parte davanti ai suoi amici. Mi chiudo in camera e mi stendo sul letto. Quanto mi piace Alessandro, mamma. Lo adoro troppo. Faccio varie riflessioni su di lui, su di me, su di noi.. se possa funzionare. Ma non penso. Per lui sono come un granello di sabbia nel deserto: ce ne sono molti, e lui può permettersi tutte le ragazze che vuole con il fascino che ha.
Il fischiettio del cellulare mi riporta alla realtà. Lo tiro fuori e leggo sul display '1 chiamata persa da Alessandro'. Ma come? Se il telefono non ha nemmeno suonato!
Decido di contattarlo per sicurezza e gli invio un messaggio. "Hey Ale."
Non mi risponde. Dovrei preoccuparmi? Non lo so. Decido che la cosa migliore da fare è chiamarlo.
Cerco il suo numero in rubrica e chiamo, con scarsi risultati. Non mi risponde.
Perché devi farmi preoccupare così tanto? penso, con un battito decisamente troppo accelerato e una voglia matta di sapere perché mi ha chiamato e ora è irreperibile.
STAI LEGGENDO
It was destiny.
FanficKate è una ragazza come tante. Ha 17 anni, frequenta il college e vive a Londra. La sua vita è molto semplice, ben suddivisa tra scuola, amici e svago. Ma non sa che la sua esistenza verrà sconvolta dall'arrivo dell'amore per eccellenza: Alessandro.