Capitolo 6 ~ Deadly Life - Beautiful Lie - [Parte 2]

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   "Ma ora basta chiacchierare" sorrise Mitarai/Kiibo "Conoscerete il resto della verità una volta entrati nella simulazione finale".

"Simulazione finale?" esclamò basito Rantaro "Vuoi farci di nuovo giocare?".

"Tranquilli, non sarà una prova come le altre. Non sarà neanche una prova, sarà solo una formalità. Volete conoscere tutta la verità? Allora venite con me".

Senza badare a loro, Mitarai uscì dalla stanza.

"Che cosa facciamo?" domandò Kaede preoccupata.

"Qualunque cosa sia, io vado" affermò Rantaro deciso "Mia sorella è ancora loro prigioniera, devo salvarla ad ogni costo".

Anche il resto del gruppo voleva vederci chiaro in quella faccenda, così seguirono il loro compagno.

Arrivati davanti al Quodam, esso si spalancò.

"Entrate nella simulazione, tutto dovrebbe essere pronto. Non temete, non vi succederà nulla, dopotutto Danganronpa è finito".

"E tu cosa farai?" chiese minaccioso Kaito.

"Io vi raggiungerò tra poco. Prendete familiarità con il posto, ne avrete bisogno".

Kiibo/Mitarai si congedò di nuovo, lasciando il gruppo davanti alle postazioni.

"Ok, andiamo" Rantaro fece il primo passo, seguito da tutti gli altri. Una volta che tutti erano pronti, azionarono il visore ed entrarono nell'ultima simulazione.

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Ancor prima che tutti i sensi potessero riattivarsi, Rantaro sentì l'odore della sabbia e il suono delle onde. Una luce fittissima penetrò nei suoi occhi e una calda brezza lo avvolse. Portandosi una mano sul viso, per coprirsi dai raggi solari, finalmente riottenne controllo di sé.

"Dove mi trovo?".

Si guardò rapidamente intorno e vide un cielo blu, un oceano altrettanto blu, un'atmosfera tropicale, quasi paradisiaca. Senza parlare, Rantaro si affacciò dalla veduta e vide lo sconfinato oceano dinnanzi a sé.

"Che scherzo è questo?" si chiese Rantaro cupo.

Dopo aver visto luoghi in rovina, sangue e morte, ora si trovavano in una tranquilla e pacifica isola tropicale? Dov'era il trucco?

Rantaro esplorò attentamente l'area in cerca dei suoi compagni, e la prima che vide fu Kaede.

"Rantaro!".

"Stai bene?".

Lei annuì, "Sì. Piuttosto dove siamo?".

"Non lo so".

I due vagarono a lungo fino a giungere in un grosso parco, dove c'era una gigantesca statua di bronzo che raffigurava quattro leggendarie creature mitologiche. In basso, su una placca di metallo, c'era scritto Jabberwock Island.

"Quindi è davvero un'isola. Ma perché condurci proprio qui?" si domandò Rantaro confuso.

"Ragazzi! Eccovi finalmente!" Kaito e Maki arrivarono poco dopo, ora il gruppo era di nuovo riunito.

"Sembra siamo finiti in una sorta di paradiso terrestre, la cosa non mi piace" disse Maki portandosi l'unghia al dente.

"Nemmeno a me, quello stronzo di Mitarai ha qualcosa in mente" affermò Kaito.

"Non preoccupatevi, per una volta vi invito a rilassarvi e godervi lo spettacolo" Da uno schermo olografico apparve il volto di Mitarai, quello vero.

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