Ⅲ Capitolo: Il mago Trinket

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Helmut non poteva vedere chi era arrivato dietro di lui ma udì la voce spostarsi da un lato all'altro della stanza. Lentamente le pareti smisero di tremare e gli scossoni cessarono di colpo.
<<Puoi venire fuori ragazzo, non c'é più alcun pericolo!>> esclamò la voce inequivocabilmente maschile, quasi con un filo di ironia. Helmut sbucò da sotto il tavolo indugiando per un momento: davanti a lui era apparso un uomo anziano, il cui volto era incorniciato da una matassa confusa di capelli argentati e indossava una lunga tunica, di un blu sgargiante, rattoppata sui gomiti. Portava degli stivali logori e mentre frugava nello sguardo del ragazzo non smetteva di schiacciarsi gli occhiali a mezzaluna sul naso.

<<Chi é lei?>> chiese Helmut notando che il liquido nel pentolone stava bollendo lento e non emanava più quella luce verdognola, poi confuso continuò <<La casa aveva iniziato a tremare...io mi sono nascosto ma...>>.

L'uomo anziano lo guardò attraverso i suoi occhiali a lunetta, sembrava quasi divertito <<Va tutto bene giovanotto, quello che é successo capita ogni volta che mi dimentico di aggiungere questa polverina! Tra poco la pozione dovrebbe essere pronta! Perché non ti metti comodo?>> gli rimandò esibendo una fiala contenente una misteriosa polvere biancastra. L'uomo sfrecciò davanti alla finestra, da cui iniziò a scrutare il cielo con fare nervoso, poi con una mano sfilò dalla tasca della sua veste un oggetto finemente decorato e provvisto di una sottile lamina di vetro, al cui interno vi era una fitta e complessa rete di strade e cambiamenti climatici che si animavano tra loro. Helmut giurò di vedere l'abitazione in cui si trovava riprodotta sulla superficie del curioso monile.

<<Che cos'é?>> domandò senza perdere di vista i movimenti dell'uomo, il quale non smetteva di lanciare occhiate furtive a quello strano arnese. Ma senza attendere risposta lo incalzò ancora <<Lei é il mago Trinket, non é vero?>>.

<<Sembri sconvolto>> fece lui ricacciando in tasca l'oggetto. Era piuttosto evasivo.

<<Certo che lo sono! Questo posto mi sembra del tutto diverso da quello proposto nel volantino! Credevo sarei stato ospitato in un maniero lussuoso e invece mi ritrovo in una catapecchia ammuffita!>> sbottò all'improvviso mostrandogli un volantino coloratissimo, con un bel castello fortificato che riempiva tutta la copertina e un mago raggiante in primo piano che ripeteva ormai la seguente cantilena: "Il tuo apprendistato deve iniziare! Presto, corri, non farlo aspettare! Trinket il mago ti saprà ripagare!"

<<Dovevo pur trovare il modo per attirare aspiranti maghi come te>> si giustificò sintetico.

<<Lei è un imbroglione e vive in una casa con dei seri problemi alle fondamenta!>> dichiarò il ragazzo mostrandosi irritato.

Il mago però, interruppe il suo sproloquio scattando verso il calderone <<Oooh! Sta arrivando, siamo già in ritardo!>> bofonchiò mescolando freneticamente la sostanza melmosa, poi proseguì con un velo di apprensione <<Ancora qualche minuto e sarà pronta!>>.
Quella pozione sembrava decisamente ossessionarlo.

Helmut Princecott e la Magia Del TemperiusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora