Ⅵ Capitolo: Disgregazione di particelle

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Il mago si sfilò le scarpe logore e senza perdere tempo indossò gli stivali, poi lanciando l'altro paio a Helmut ordinò <<Mettiteli, eviteranno che le tue particelle si dissolvano nel teletrasporto>>

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Il mago si sfilò le scarpe logore e senza perdere tempo indossò gli stivali, poi lanciando l'altro paio a Helmut ordinò <<Mettiteli, eviteranno che le tue particelle si dissolvano nel teletrasporto>>.

<<Che cosa?>> gli rimandò lui incredulo. Il vento gli soffiava nelle orecchie.

<<Mettiteli e basta!>> disse secco l'uomo che improvvisamente camminava in modo più disinvolto. Helmut se ne accorse e per un attimo indossare quegli stivali stravaganti gli parve un'idea da prendere in considerazione, così smettendo di tremare agguantò gli anfibi e se li mise ai piedi. Ad un tratto sentì il suo peso cambiare, come se il suo corpo fosse ben piantato a terra e dimenticandosi della finestra raggiunse il mago con facilità. L'uomo aveva il naso sopra il calderone e pronunciava delle parole in lingua incomprensibile mentre dal contenuto continuavano a fuoriuscire raggi dai colori vivaci che si diffondevano dappertutto. Helmut sentì la mano formicolare e passandosela davanti nel tentativo di massaggiarla ci mancò poco che cacciasse un urlo: l'arto aveva assunto un aspetto trasparente e sembrava sul punto di svanire da un momento all'altro, come se fosse fatto di materiale inconsistente.

<<La mia mano sta sparendo!>> disse allarmato, ma il mago sempre con il capo chino sulla pozione non gli prestò attenzione. All'improvviso Helmut provò una strana sensazione e sentì i piedi diventare leggeri, come se stessero per staccarsi da terra, tutto intorno a lui iniziò a girare prima lentamente poi sempre più velocemente e gli oggetti all'interno della stanza iniziarono a confondersi l'uno con l'altro in un moto circolare. Helmut aveva la vista annebbiata e sentiva lo stomaco contorcersi dagli spasmi. La luce verdastra lo accecò e il ragazzo perse i sensi accasciandosi sul pavimento.

Fu svegliato da una voce maschile, probabilmente era la voce del mago e tirandosi su con movimenti incerti si guardò intorno stupendosi del fatto che la casa non si fosse disintegrata e lui non fosse stato spazzato via dalla tempesta. Allora non è stato un sogno pensò ancora con le urla del vento che gli echeggiava nelle orecchie. Era coperto da capo a piedi di polvere e aveva un aspetto spossato. Non poteva credere a quanto gli era capitato e avanzando fino al centro della stanza notò un enorme buco nella parete, probabilmente causato dalla furia del tornado. Helmut riuscì a intravedere il cielo limpido, completamente assente di impurità e un raggio di sole gli accarezzò il viso: quella piacevole sensazione di calore lo fece sentire un po' più rassicurato.

Helmut Princecott e la Magia Del TemperiusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora