ⅩⅣ Capitolo: Risucchiato!

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<<Helmut!

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<<Helmut!...proviene dalla tua tasca!>> esclamò Scarlett all'improvviso.

Helmut senza farsi vedere da nessuno infilò la mano in tasca ed estrasse il Temperius, il quale stava emanando un fievole bagliore intermittente.

<<Quello è....>> fece Scarlett avvicinandosi per vedere meglio.

<<Credo si chiami Temperius, non so bene cosa faccia ma quel mago me lo ha dato dicendo che mi sarebbe stato utile>> l'oggetto brillava tra le sue mani.

<<Quelli siamo noi?>> chiese Scarlett indicando due individui smunti e immobili sulla superficie dell'oggetto.

Helmut osservò il monile con attenzione poi guardandosi intorno dichiarò <<Non solo, credo che riproduca esattamente dove ci troviamo>> e continuò vagamente eccitato <<Guarda tu stessa! Questo è il nostro tavolo e questo è il palco dove si esibiscono i maghi con le loro scope!>>

<<Come una mappa?>>

<<Esatto!>>

I dettagli della sala continuavano a disegnarsi sul Temperius diventando man mano sempre più precisi.

<<Perché sta facendo tutta quella luce?>> chiese Scarlet bisbigliando.

<<Non lo so, per la verità non so nulla di quest'affare>> ammise Helmut insofferente guardando il quadrante che si illuminava.

<<C'è qualche problema?>> domandò incuriosito il signore al tavolo.

Helmut con uno scatto veloce nascose il monile e prontamente rispose <<Nulla!>>

Proprio in quel momento sul palco era salito un ragazzo, aveva i capelli color avorio, lo sguardo fermo sul pubblico e un braccio proteso sulla sua scopa. Nell'attimo in cui
iniziò a bisbigliare delle parole impercettibili si udì un tonfo sordo che costrinse sia Helmut che la gente presente nella stanza a spalancare gli occhi di fronte al soffitto che si stava sgretolando sopra le loro teste. Un vortice nero piombò all'improvviso su di loro e strilli e gemiti salirono dalla folla. Helmut senza nemmeno accorgersene strattonò Scarlet afferrandola per un braccio <<È di nuovo quel tornado! Dobbiamo andarcene subito!>>

<<Di nuovo?!>> fece lei lasciandosi trascinare.

Mentre la gente sfidava la furia della tempesta dirigendosi verso la porta magica, il ragazzo sul palco appariva imperturbabile, quasi annoioato e con uno schiocco di dita trasformò la scopa in un'enorme trottola che iniziò a roteare davanti a lui respingendo le folate sferzanti della tempesta, come uno scudo.
Il frastuono della gente che finiva risucchiata all'interno del vortice pulsava nelle orecchie di Helmut.

<<La sala sta cadendo a pezzi!!>> urlò Scarlet riprendendosi il braccio.

Helmut arrestò di colpo la corsa <<Non possiamo andare verso la porta! Finiremo risucchiati anche noi!>>.

<<Quindi siamo condannati?!>> strepitò Scarlet in tono melodrammatico.

<<Lasciami pensare!>> le rimandò lui sotto pressione.

In quel momento però, uno dei corpi celesti appesi al soffitto si sganciò precipitando verso il suolo, in direzione dei due.

<<Attento!>> Scarlet si lanciò su Helmut per salvarlo e l'attimo dopo si ritrovarono a galleggiare in aria, sospesi al centro della sala.

<<Scarlet....Ma certo!! Tu puoi volare!!>> esclamò eccitato mentre la ragazza lo teneva per le braccia, come un sacco di patate.

<<E questo cosa c'entra?>> domandò ondeggiando instabile per il peso.

<<Non hai capito? Usciremo di qui volando!>> rispose lui convinto.

<<Non so se posso farcela, non ho mai trasportato nessuno in volo prima d'ora!>> si poteva sentire un velo di preoccupazione nella voce di Scarlet.

<<Scarlet, so che puoi farcela! Basterà passare per il varco creato dal tornado e saremo fuori di qui!>> disse Helmut cercando di infonderle sicurezza.

L'atmosfera fluo nella sala era stata completamente stravolta dall'arrivo della tempesta e ora era tutto molto più simile ad una lavatrice impazzita che scuoteva, frullava e scagliava oggetti e persone ovunque, per poi gettarle nella bocca del tornado. Helmut guardò inorridito la scena: non voleva finire così anche lui, l'unica cosa che poteva fare in quel momento era fidarsi di quella ragazza, per quanto non la conoscesse affatto.

<<Io non ho poteri magici...ma tu si! Tu sei in grado di portarci in salvo!>> la sua voce si confondeva con il fragore del vento ma Scarlet riuscì a sentire distintamente le sue parole e bisbigliò parlando tra sé e sé <<I miei poteri? ...I miei poteri sono una maledizione>>.

Helmut all'improvviso si sentì sollevare in alto, il vento gli soffiava nei capelli, il pavimento al di sotto rimpiccioliva sempre di più, la ragazza aveva deciso di ascoltare le sue parole e andare in direzione della voragine che divideva in due il soffitto della sala. Ma più si avvicinavano al varco, più diventava impossibile non finire risucchiati dal tornado, ormai a un passo da loro.

<<Non riesco più a reggerti!>> esclamò disperata.

<<A...ancora un piccolo sforzo! Ci siamo....quasi>> Helmut faceva fatica a sovrastare il rombo del vento. Ogni fibra del suo corpo sperava che Scarlet non mollasse la presa, lasciandolo così cadere nel vuoto e sfracellare al suolo, ma sapeva anche che la ragazza non poteva andare avanti ancora per molto. Si guardò intorno e riconobbe il ragazzo dai capelli color avorio che fino a poco fa era sul palco con aria impassibile, ora era di fianco a loro, che sfrecciava a cavalcioni della sua trottola, scartando abilmente ogni raffica di vento. I loro sguardi si incontrarono per qualche secondo, poi Scarlet bruscamente allentò la presa e un istante dopo Helmut era dentro al turbine.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 08, 2019 ⏰

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Helmut Princecott e la Magia Del TemperiusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora