Ⅸ Capitolo: Il cordino trasparente

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<<Vorrei che facessi alcune compere per me>> annunciò Trinket ad un tratto e con uno schiocco di dita fece apparire una pergamena arrotolata

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<<Vorrei che facessi alcune compere per me>> annunciò Trinket ad un tratto e con uno schiocco di dita fece apparire una pergamena arrotolata.

<<Compere? Qui in mezzo al nulla?>>

<<Percorri il sentiero e quando arrivi in fondo tiri il cordino>>

Helmut fu certo di non aver sentito bene <<Il cordino?>> ma il mago si era espresso benissimo e rincalzò <<Si, il cordino! Ora va e non perdere altro tempo>> poi estraendo dalla tasca il Temperius glielo mise sotto il naso <<Portalo con te, potrebbe esserti utile ma non farlo vedere a nessuno>> il suo tono era diventato improvvisamente minaccioso. Helmut non si era ancora abituato ai suoi repentini cambi d'umore e stringendosi nelle spalle prese il Temperius e lo infilò in tasca. Gli sembrò strano che il mago gli avesse affidato con tanta facilità la custodia di quel monile ma si guardò bene dal protestare. Forse, per qualche strana ragione, faceva parte del suo apprendistato.

Prima di andare lesse la pergamena ad alta voce:

4 stringhe di gravità, 1 nuvola di sogno, 1 riflesso di una stella degli abissi, 1 goccia di plasma interstellare, 2 anelli di vapore acqueo e 1 barattolo di crema per la pelle.

<<A che servono tutti questi ingredienti?>> domandò dubbioso.

<<Quel buco non può aspettare>> rispose indicando la voragine che si estendeva lungo la parete, e con un altro schiocco di dita fece apparire un asse da stiro.

<<...Che sta facendo adesso?>> esitò prima di chiederlo.

<<Devo pur stirarmi i vestiti!>> bofonchiò il mago.

<<Ehm...ok....io vado allora>> e imbarazzato aggiunse <<poi possiamo parlare del mio apprendistato?>>

<<Certo certo>> disse mentre piegava un paio di mutandoni voluminosi.

Helmut si incamminò e in un attimo si ritrovò alla fine della stradina. Respirò profondamente e poi si guardò intorno sperando di individuare "il cordino" di cui gli aveva parlato il mago. In effetti non gli era stato detto altro, non sapeva di che colore fosse o dove lo avrebbe dovuto cercare. Iniziò a girovagare in mezzo alle fronde degli alberi, quando la sua attenzione fu attratta da un improvviso bagliore. Helmut strizzò gli occhi e finalmente riuscì a vederlo: lo spaghetto trasparente fluttuava a mezz'aria sparendo e riapparendo davanti al suo naso. Soffrendo di vertigini fin da bambino l'idea di arrampicarsi su un albero non gli piaceva molto ma in quel momento non riuscì a pensare ad altra soluzione. Doveva solo afferrare quello stupido cordino e tirarlo, poi qualcosa sarebbe successo, forse. Per un attimo pensó che il mago si fosse preso gioco di lui come erano soliti a fare i suoi zii, ma capì quanto l'idea fosse stupida sentendo una voce alle sue spalle <<Vuoi visitare Awryglass? Devi sapere che non guardano di buon occhio i turisti..>> Helmut si girò di scatto ma dietro di lui non c'era nessuno.

<<Sono qui>> disse la voce inequivocabilmente femminile. Ma Helmut spostando lo sguardo un po' a destra e un po' a sinistra continuava a non vedere nessuno.

<<Sono qui>> ripeté stavolta aumentando il volume della voce.

Helmut alzò gli occhi e vide una ragazza sospesa nel cielo che lo squadrava con sospetto. Aveva un viso ovale, un po' cavallino, le labbra protese verso il basso in un'espressione corrugata e gli occhi di una forma tagliente, allungata, che analizzavano il ragazzo con insistenza.

<<Tu chi sei?>> Helmut sembrò scegliere con cura le parole.

La ragazza atterrò davanti a lui con grazia e in tono solenne si presentò <<Mi chiamo Scarlett...Scarlett Whirley, abito qui>> indicò il nulla, poi continuò <<e so che cos'hai in tasca>>.

Helmut Princecott e la Magia Del TemperiusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora