Ⅱ Capitolo: Liquido verdastro

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La sensazione di essere in una casa buia e sinistra non gli piaceva affatto e mentre avanzava a passi incerti sentiva il panico pervaderlo sempre di più

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La sensazione di essere in una casa buia e sinistra non gli piaceva affatto e mentre avanzava a passi incerti sentiva il panico pervaderlo sempre di più.
Sembra una casa abbandonata pensò dando un'occhiata in giro: il salotto era illuminato da una fievole luce intermittente e sul pavimento c'era un'innumerevole quantità di volumi mezzi aperti e impolverati. Guardò perplesso il contenuto verdastro che ribolliva incessantemente all'interno di un calderone e si domandò a cosa servisse. Superando con difficoltà una pila di libri si schiarì la voce e domandò <<C'é nessuno?>> ma non ebbe alcuna risposta. Continuò a vagare per la stanza diventando sempre più impaziente finona quando la sua attenzione non fu catturata da una sfera di vetro, al cui interno galleggiavano una miriade di colori che continuavano a mescolarsi fra di loro. La sua attenzione verso quel particolare oggetto fu improvvisamente interrotta da un tonfo sordo e le pareti della stanza iniziarono ad oscillare, inclinandosi e piegandosi su se stesse, come se fossero fatte di materiale elastico. Che sta succedendo? Si domandò appoggiandosi al bracciolo di una poltrona di chintz, che era l'unico arredo nella stanza a restare immobile in quella confusione. É un terremoto? Si chiese schivando un forchettone che si era staccato dagli appendini in ferro battuto sopra la sua testa. Combattuto tra la voglia di scappare e il desiderio di nascondersi Helmut barcollò sino al centro della stanza e poi scelse di tuffarsi sotto il tavolo, convenendo che fosse il posto più sicuro. Le ante della credenza continuavano ad aprirsi e chiudersi ritmicamente, mentre posate e pentolame si infrangeva al suolo rimbalzando un po' ovunque. Helmut riuscì a distinguere gli oggetti che ruzzolavano sul pavimento grazie alla luce abbagliante proveniente dal liquido nel calderone, che era diventato di un verde quasi fosforescente. Proprio in quel momento sentì una voce alle sue spalle << Perbacco! Mi stavo proprio dimenticando di te!>>.

Helmut Princecott e la Magia Del TemperiusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora