The Billionaire|| H.S. (Italian Translation)

Capitolo 78

Selena

 

Avete mai sentito quei detti ridicoli che le persone deluse postano su Facebook? Senza offesa, però qualcuno che scrive 'La ragione per cui non riesco a dormire è perché sono sveglio nel sogno di qualcun altro'. Quella citazione. Non riesco a credere che qualcuno ci creda veramente. Poi però, a volte, ti ritrovi sveglio nel bel mezzo della notte a pensare: e se fosse vero? Chi potrebbe mai sognarmi? E' l'amore della mia vita o un completo straniero? Potrebbe essere mia mamma, come potrebbe essere un nemico. Si dice che non si possono controllare i propri sogni, allora perché i nostri sogni girano intorno alle persone a cui vogliamo più bene?

Sono le 3:30 di notte e sto fissando il soffitto mentre Harry è sdraiato vicino a me nel letto che dorme. Per qualche ragione non riesco a prendere sonno, perciò decido di alzarmi e andare a fare una piccola camminata. Indosso un paio di pantaloni e un tank top, poi esco cautamente dal letto cercando di non svegliare Harry.

Lo so che cosa starete pensando: andare da sola a quest'ora della notte non è sicuro. L'ho già fatto più di una volta. Vivo in un vicinato abbastanza sicuro e non sono molto preoccupata. Camminare è il miglior modo per far pulizia nella mia mente e riflettere su cosa mi turba.

Dopo circa un isolato, trovo parcheggiata l'auto di Harry e all'improvviso tutti i ricordi di ieri riaffiorano, rendendomi ancora più confusa. Sono successe così tante cose e non capisco neppure come mi sento al riguardo.

...

Dopo circa un'ora più tardi, torno al mio appartamento. Quando entro, noto che Harry si è svegliato e non la smette di camminare agitatamente avanti e indietro. Appena crea un contatto visivo con me, si dirige immediatamente nella mia direzione.

"Hey dove sei stata?" chiede.

"Non riuscivo a dormire, allora sono andata a fare una corsa. Da quanto sei sveglio?" domando.

"Circa un'ora. Non mi hai neppure risposto al telefono. Ero preoccupato" dice, per poi sedersi sul divano.

Mi siedo vicino a lui "Mi dispiace, avevo lasciato il cellulare a casa"

"Non ti preoccupare" mi sorride debolmente Harry.

Entrambi restiamo in silenzio e fissiamo lo schermo della televisione di fronte a noi. Passarono solo alcuni minuti, che però sembrarono ore, di interminabile silenzio.

"Quindi, che cosa significa per noi?" domando a Harry. La voce mi uscì come un sussurro. Voltai la testa nella sua direzione per leggere la sua espressione.

Harry volta la testa a sua volta "Selena". Fa una pausa. "Mi dispiace, però non sarebbe dovuto succedere" sussurra appena ed evita il contatto visivo.

"C-cosa?" domando. La mia voce si spezza leggermente.

"Mi dispiace Selena, ma è stato un errore. Le cose non cambieranno fra noi" mi guarda di sfuggita, per poi rispostare lo sguardo sullo schermo del televisore.

"Cosa intendi dire? Che dopo tutto, siamo ancora in quella fase che hai etichettato come una pausa?" domando, alzando inconsciamente il tono della voce.

"No Selena. Significa che fra di noi non funzionerà mai e che dovremmo dimenticare tutto ciò che c'è stato" dice velocemente. Si alza e si dirige verso la mia camera da letto.

Gli corro dietro "C-cosa?"

Harry si volta di nuovo per guardarmi "E' stato un errore Selena. Ci siamo fatti trasportare dal momento. Non significa nulla. Sai cosa? Non possiamo stare insieme"

"Perché non possiamo stare insieme Harry? Perché mi stai allontanando? Harry io ti amo. Non provi più nulla per me? Eravamo così felici, che cosa ci è successo?" alzo il tono della voce. I miei occhi sono pieni di lacrime.

"Selena..."

"Cosa Harry? Cosa? Ho bisogno di risposte! Non puoi continuare a farmi questo. Perché mi stai allontanando? Huh? Perché?" comincio ad urlargli di nuovo contro.

"Selena, non siamo fatti per stare insieme. Quello che c'è stato fra noi è stato speciale e lo ricorderò per sempre. E' tutto finito" sussurra.

"Mi hai già allontanata una volta, per favore non farlo di nuovo. Harry, non riesci a capire che non riesco a vivere senza di te? Harry. Perché continui ad allontanarmi?"

"Alcune cose è meglio lasciarle non dette Selena" mormora sottovoce.

Dire che sono ferita sarebbe troppo riduttivo.

Le lacrime hanno preso incontrollatamente a scendere e non mi sforzo di scacciarle oppure di fermarle. Harry mi sta rivolgendo la schiena in questo momento e si sta rimettendo i vestiti di ieri. Come fa ad essere tutto questo così facile per lui? E' mai stato innamorato di me? Come mai non si sta distruggendo come me?

"Sei mai stato innamorato di me? O era tutta una bugia? Mi sono innamorata solo io di te?" chiedo.

Harry mi guarda "Niente è stato una bugia Selena. Non so come spiegare a parole quanto mi importi di te. Niente di questo è mai stato una bugia"

"Dove abbiamo sbagliato?" domando, a mala pena udibile. Si blocca per un secondo, il che significa che ha sentito quello che ho detto e mi lascia senza risposta.

"Puoi guardarmi negli occhi almeno e dirmi che non mi ami?" domando a Harry, una volta che ha finito di cambiarsi. Si volta verso di me e mi fissa intensamente negli occhi.

"Selena, sei fantastica. Qualsiasi ragazzo sarebbe onorato di averti. Devi andare avanti. Non sono la persona giusta per te. Non sarò mai alla tua altezza" mi sorride debolmente.

"E se io non volessi nessun altro? E se io non volessi il ragazzo perfetto? E se tu fossi la perfezione che sto cercando?" chiedo.

"Ho paura che non possa succedere"

"Perché no Harry? Perché no? Perché mi stai facendo questo?" alzo leggermente la voce questa volta.

"Sto facendo del mio meglio. Credimi" mormora Harry.

"E se la cosa che pensi che sia la migliore, in realtà si rivelasse essere la cosa che mi ucciderà e mi spezzerà in due?" domando.

"Selena devi lasciarmi andare. Mi dispiace. Spero che troverai la felicità che ti meriti. Spero che troverai un ragazzo che ti tratterà come una regina. Addio Selena" dice Harry, prima di passarmi di fianco e uscire dall'appartamento, lasciandomi lì da sola in quel casino. In un mare di lacrime.

Addio Harry. Di punto in bianco, se n'era andato. Dalla mia vita. Per sempre. Sapevo per certo che non sarebbe uscito così facilmente dal mio cuore come era uscito da quella porta.