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HAYLEI'S POV
-Papà, guarda qui!- dico indicando il mio telefono.
-Cosa?- dice avvicinandosi e io gli do il telefono in mano per fargli vedere un video dove una ragazza cucina dei biscotti con sopra gli M&M's
-Oggi vado a comprare gli ingredienti per farli!- Il suo volto cambia immediatamente espressione.
-Mi stai dicendo che hai intenzione di cucinare?-
-Sì, qualcosa in contrario? Sono bravissima- sostengo incrociando le braccia, nessuno capisce la mia vena culinaria. Se brucio quello che cucino non è perchè sbaglio, gli do solo un nuovo sapore, un po' unico.
-Non vorrei scoraggiarti, ma... ecco... non credo che sia opportuno far prendere fuoco alla casa già da ora.- trattiene a stento una risata e io lo guardo imbronciata.
driin driin
Chiamata da Jennie:
-Jennie?-
-H-Haylei, i-io non s-so come fare, m-mi odia.- sento i respiri pesanti, la voce spezzata dal pianto e i singhiozzi e mi allarmo subito.
-Jennie che succede? Spiegami!- dico spaventata.
-I-io, vieni a casa mia, ti prego.-
Mi faccio dare l'indirizzo e chiedo a mio padre di portarmici in fretta senza fare domande.

-Posso solo sapere dove stiamo andando?- chiede dopo qualche minuto in macchina.
-Gira a destra. A casa di una mia...- mi fermo, non so cosa sia Jennie per me, ci conosciamo da troppo poco per definirci amiche e poi io ero partita da Miami senza voler fare amicizia con nessuno però lei è così dolce, forse anche troppo per una stronza come me e non riesco proprio a rifiutarla. E poi sono molto stupita dal fatto che mi abbia chiamata, io non chiamerei mai lei o chiunque altro piangendo.
-Siamo arrivati, come tornerai a casa??- Dice mio padre risvegliandomi dai miei pensieri, quasi cado cercando uscire dall'auto per la fretta, grandissima Haylei, sempre molto aggraziata.
-Non lo so, ci sentiamo.-
Mi ritrovo davanti una grande villa con un giardino e vado a bussare al portone.
-Chi è?- dice una voce che non riconosco.
-Sono Haylei, un'... ecco... si, mi ha invitata Jennie.- dico titubante, di nuovo non so cosa dire, non succede spesso.
Il portone si apre e mi avvio in fretta verso la casa, devo sapere cosa è successo a Jennie.  Busso alla porta e vedo comparire da dietro una signora alta con dei capelli castani e ricci e un volto davvero gentile.
-Buonasera, sono Haylei.- mi presento e lei mi porge la mano invitandomi ad entrare.
-Io sono Marie, la madre di Jennie, molto piacere. Jennie dovrebbe essere in camera sua.-
-Grazie mille signora.-
-Chiamami solo Marie- dice rivolgendomi un sorriso gentile che ricambio, ora ho capito da chi ha preso Jennie.
-Haylei? Cosa ci fai qui?- mi giro di scatto ritrovandomi Devis davanti che mi squadra, sbuffo sonoramente.
Meraviglioso direi, non potrebbe andare peggio.
-Haylei?- Ethan scende dalle scale e mi guarda ancora più scioccato.
Come non detto.
-Io vado ragazzi, divertitevi.- salutiamo Marie e loro continuano a guardarmi confusi e scambiandosi qualche sguardo tra loro.
-Avete intenzione di fissarmi per tutto il giorno? Perchè sinceramente ho di meglio da fare.-
-Che ci fai qui?- chiede Devis ignorandomi.
-Mi ha chiamata tua sorella, quindi se non ti dispiace vado da lei ora.-
-Scusa Devis, non disturbare la signorina "ti rompo una mano solo perchè mi hai sfiorata"- si intromette Ethan facendo salire la mia rabbia, questo ragazzo mi urta anche solo quando respira.
-Parla il signor "mi arrabbio senza un motivo ma poi ti stalkero alla fermata dell'autobus"-
-Sono passato lì casualmente.-
-Allora importuna "casualmente" altre persone la prossima volta, grazie.- dico mimando le virgolette con le dita.
-Sei tu quella aggressiva e violenta, mica io.-
-Se mi ha toccato non è colpa mia, poteva pensarci prima.- alzo le spalle innervosita, potrà essere figo quanto vuole ma mi da così fastidio che lo investirei con una macchina e farei anche retromarcia.
-Sai di solito le persone sono meno psicopatiche.- sto per ribattere quando..
-Jennie!- esclama Devis e mi giro di colpo verso le scale dove vedo Jennie singhiozzare con gli occhi rossi e le lacrime che le rigano il viso, sento una fitta al cuore vedendola così.
Lei si butta tra le braccia del fratello e io mi avvicino.

Siamo sul divano da almeno 30 minuti, Jennie ha la testa sulla spalla del fratello e guarda il vuoto singhiozzando ogni tanto, io le tengo la mano ed Ethan ora è andato a fare un tè, nessuno ha parlato ma va bene così, non credo che Jennie ne abbia voglia.
-Mi ha dato della zoccola..- Jennie si mette dritta e tutti e tre rimaniamo ad ascoltarla.
-dice che sono solo una bambina puttana e che..- ricomincia a piangere ed io le prendo il viso tra le mani.
-Respira, stai tranquilla, parla quando sei pronta okay? Noi siamo qui per te.- La sento respirare profondamente e le metto una mano sulla spalla.
-Mike ha detto a tutti i suoi amici che io... beh noi... abbiamo ecco.. fatto l'amore.- è così delicata ed educata.
Proprio come te
No ti prego, non puoi essere tornata.
Sono sempre stata qui, ti mancavo?
Che palle!
Vedi? Sei di una finezza estrema.
Guarda che tu non sei da meno, ti ricordo che sei comunque la mia coscienza.
-E l'avete fatto?!- scatta subito Devis, forse troppo aggressivo dato che Jennie sobbalza.
-No, ehm ecco... quasi... però no.- dice imbarazzata.
-Cosa significa quasi??- Guardo Devis per fargli capire che non mi sembra il momento adatto per arrabbiarsi con lei e lui sospira. Cerco con lo sguardo Ethan per capire che fine ha fatto e lo vedo appoggiato al muro a fissarmi, non ha quello sguardo impertinente e fastidioso che ha di solito, è sorpreso e sembra quasi accennare un sorriso, per un secondo mi perdo nei suoi occhi ma poi ritorno alla mia priorità.
Jennie.

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