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HAYLEI'S POV
Perché si è arrabbiato così quando ho detto quella frase? Prima sembrava che stesse scherzando.
"Non parlare mai più di mio padre stupida ragazzina!"
Ma che problemi ha, perché non dovrei parlare di suo padre?
Okay basta pensarci, questo ragazzo è semplicemente lunatico.
Molto lunatico.
Estremamente lunatico.
-Haylei! È pronta la cena!- urla mio padre dalla cucina.
-Arrivo!!-
mi fiondo sulle scale, rischiando di cadere a terra come un salame, e poi in cucina.
-Che si mangia??- mi butto sulla sedia aspettando che il mio piatto si riempia.
-Potresti anche fare qualcosa ogni tanto, tipo cucinare, servire la cena, mettere in ordine.-
-Oh si, hai ragione- sembra soddisfatto. -ma preferirei 1000 volte cavalcare un coccodrillo inseguita da bidoni della spazzatura con le gambe.- sbuffa sonoramente riempiendo il mio piatto.
-I bidoni non camminano.- puntualizza iniziando a mangiare.
-Ah no? E tu cosa sei allora? Sono confusa.-
-Adoro sempre di più la tua ironia.-
-Ma io non ero ironica. Cosa sei?- mi alzo di scatto dal tavolo allontanandomi. -Un alieno? Allontanati da me essere ignobile! Dovrai passare sul mio cadavere per conquistare il mondo! Non te lo lascerò fare! Combatterò con tutte le mie forze a costo di..-
-Ma la vuoi smettere?!- alza gli occhi al cielo ed io sbuff tornando a sedermi.
-Ma dai, devi ammettere che non sono niente male come attrice però.-

-Haylei, Haylei- sento sussurrare da dietro di me, mi giro stando attenta a non farmi notare dal prof di geografia, un vecchio che sembra parlare aramaico antico e su 90 parole ne riesco a capire al massimo due.
-Haylei- mi giro del tutto e quando inquadro la persona torno di scatto alla mia posizione iniziale.
Devis.
Ma cosa vuole?
-Dai Haylei.- lo ignoro. Perché il prof non se ne accorge e non lo butta fuori dalla classe?
Mi sento toccare la spalla e una ragazza mi passa un bigliettino.
Un bigliettino?! Ma che siamo alle elementari? Sono tentata dal buttarlo ma alzarmi sarebbe troppo faticoso quindi decido di aprirlo.
"Grazie per Jennie, la vedevo sempre sola ma ora, anche se per poco tempo, sta con te e la vedo più felice. So che magari puoi sentirti costretta a stare con lei ma grazie comunque."
La campanella interrompe i miei pensieri, afferro lo zaino e vado diretta verso Davis superando tutti quelli che si dirigono verso l'uscita.
-Io non faccio mai niente che non voglia fare, ricordatelo.- gli lascio il biglietto in mano e mi allontano.
Cammino nel corridoio verso la prossima lezione e sento dei passi sempre più vicini ma li ignoro beatamente finché non sento una mano sulla mia spalla.
-Non-devi-toccarmi.- mi giro di scatto e afferro il polso di Devis allontanandolo da me e stringendolo sempre più forte.
-Lasciami.- Biascica e lo sento mugolare di dolore quindi lo lascio.
-Ma sei pazza?- si massaggia il polso con la mano.
"No, sono solo stata quasi stuprata." vorrei dirgli ma mi limito ad un:
-Può essere.-
-Devis!- sento urlare e mi giro verso la fonte del rumore.
Ethan.
Ma che bello, sbuffo.
Appena mi vede spalanca gli occhi e sbuffa e non posso fare altro che ridacchiare e aspettare che si avvicini.
-Ma buongiorno Mr. Mi incazzo a caso per ragioni altamente inutili.- mi guarda con sufficienza e poi guarda l'amico, soffermandosi sul polso.
-Che hai fatto?-
-Oh niente, ho scoperto che questa ragazza è violenta.-
-Lei?- Ethan passa lo sguardo da me al polso di Devis stranito.
-Vuoi provare- allungo il braccio verso di lui ma la campanella suona interrompendomi.
-Sarà per la prossima volta.- ridacchio dandogli le spalle.

ETHAN'S POV
-Con quelle sue esili mani ti ha fatto questo?- afferro colpito il suo polso viola e lui alza le spalle.
-Che succede ragazzi?- Samuel si avvicina guardandoci confuso.
-C'é una ragazza abbastanza violenta in questa scuola.- guardo la sua faccia che diventa subito confusa.
-L'ha fatto una ragazza?-
-Eh si, la nuova. Quella arrivata da Miami.- la sua faccia passa da sorpresa a maliziosa.
-Immagina cosa potrebbe fare con quelle sue manine.-
-Non ci sperare, non ho mai incontrato una persona acida, scorbutica e diffidente quanto lei.- sospira Devis
-Forza ragazzi, in classe!- quasi urla il vicepreside e tutti ci dividiamo per andare in classe.

Sto cercando le chiavi della macchina nello zaino quando vedo Haylei seduta alla fermata dell'autobus che sbuffa.
-Problemi?- le chiedo ridendo.
-Solo uno, tu.- dice rimanendo nella sua posizione senza degnarmi neanche di uno sguardo.
-Sempre molto gentile vedo.-
-Cosa vuoi?- sbuffa attorcigliandosi una ciocca di capelli tra le dita, la osservo e solo ora mi rendo conto di quanto sia bella. I capelli castani che le scendono sulle spalle, il suo viso dai lineamenti decisi, quasi spigolosi, gli occhi scuri con lunghe ciglia e la bocca carnosa, mi sembra molto snella anche se indossa un maglione abbastanza largo e ha almeno una seconda abbondante.
-Hai quasi rotto il polso al mio migliore amico, vorrei sapere il perché.-
-Mi ha toccato la spalla.- dice continuando a guardare la strada come se fosse una motivazione valida.
-Ah e quindi tu rompi il polso a tutti quelli che ti toccano la spalla?-
-Mh, no- dice riflettendoci un attimo. -A tutti quelli che mi toccano qualunque parte del corpo, se mi tocchi il sedere o le tette ti rompo anche il naso.- si alza tranquillamente ed entra nell'autobus che è appena arrivato mentre io rimango a bocca aperta. Non sembrava che stesse scherzando quando l'ha detto e sono abbastanza preoccupato.

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