Attenzione spoiler: in questo capitolo sono presenti dei dettagli che Vane aveva accennato negli aggiornamenti che non sono stati ancora reinseriti.
Riguardano la sorte di Sitael e le potenzialità di Lilith la bionda. Quindi consiglio di leggere questo capitolo solo per chi è arrivato a quel punto.
Buona lettura!
Chronos
Uno squarcio sporca il cielo, è la fine.
Posso percepirla, una voragine oscura, fredda, spietata inghiotte ogni cosa.
So esattamente cosa significa, il Creatore, il Suo cuore, è stato ferito.
Un danno che, dopotutto, ho alimentato anch'io con la mia caduta.
Cado in ginocchio, prendendomi la testa fra le mani.
Tutto ci viene dato e tutto ci viene tolto con una violenza agghiacciante.
Il pantalone bianco che sto indossando si sporca, inesorabilmente, con il terriccio di fango e melma che un tempo rappresentava il ventre e la culla della Terra. Di essa non resta più nulla, un mero e fioco ricordo perso nelle trame del tempo. Le gelide fila di Chronos non mi sono mai sembrate così crudeli, da quando lei non c'è più, ogni secondo si trasforma in un acido corrosivo che, con una lentezza disarmante, distrugge ogni parte del mio spirito.
"Cassandra", continua a sussurrarmi una voce nella testa, assordandomi.
Osservo la mia figura nella pozzanghera posta dinanzi a me, a stento mi riconosco nell'immagine che essa mi rimanda di riflesso. I miei capelli, adesso corti e neri, sono ribelli ed irregolari, reduci del taglio della mia spada. La treccia che, fino a quel momento adornava il mio capo, giace malamente sul terreno a pochi passi da me. Un frangente dorato, spento e sudicio, che mi rammenta una vita oramai lontana. Il grande Sitael: guerriero della luce e protettore degli onesti, non esiste più. Continuo ad osservare il mio corpo in quella lastra offuscata, soffermandomi sul sangue che, copioso, imbratta il mio torace. Rivoli scarlatti sgorgano impetuosi dallo squarcio che marchia la mia schiena. Percepisco un vuoto, una tenebra così fitta dove prima, invece, vigeva la fiaccola ardente di una forza dirompente, un frammento d'infinito che mi rendeva uno dei più potenti e antichi angeli del Paradiso. Una scintilla divina, connaturata al mio Io, fondamentale soprattutto nell'estrazione delle ali.
Le mie ali...
Un sorriso amaro si impossessa delle mie labbra. Poso il mio sguardo sulle due enormi protuberanze adagiate al mio fianco. Il loro candore è stato infettato da un grigio scuro che, avidamente, ne ha risucchiato l'essenza vitale.
Non avevano alcun senso per me, si erano trasformate in un riprovevole fardello.
Chiudo gli occhi e sospiro.
Ritorno a fissare la mia ombra, incentrandomi sulle mie iridi.
È da quando ho ammirato il loro colore singolare che una confusione caotica e beffarda mi ha inghiottito.
Invece di due pozze oscure mi sono ritrovato dinanzi due pietre argentee che mi hanno lasciato senza respiro.
Mi ricordando il nostalgico abbraccio della luna che, con la sua delicatezza, avvolge ogni cosa.
Perché per me è stato diverso?
È questo il quesito che mi tormenta da quando mi sono risvegliato, accolto dalla stretta ammaliatrice della mia natura demoniaca.
Nessun angelo, dopo la caduta, ha riscontrato caratteristiche del genere, nemmeno... Azrael.
Il ricordo del mio gemello torna ad infestare i miei pensieri con veemenza.
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Inferorum Gemmae Saga
FanfictionFanfiction ispirata alla Inferorum Gemmae Saga della scrittrice F. Vanessa Arcadipane. I personaggi e le ambientazioni sono di proprietà sua così come, d'altronde, le immagini utilizzate per creare il collage che ho scelto come sfondo della storia...