2. ti odio!

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Era davvero incredibile che fossi finita in quella situazione.

Ammanettata.

A quanto pare, nonostante credevano che non ero una Spaccata, non mi lasciarono libera. E così fui loro prigioniera. Grandioso, no?

Tra l'altro, non sapevo nemmeno dove stavamo andando. O per meglio dire stavano andando, dato che dovevo restare nella Berga con Brenda e Jeorge.

Jeorge cominciò ad atterrare.

<< Ci siamo muchachos.>>

I ragazzi si avviarono all'uscita.

<< Dove andate?>> chiesi loro.

<< Non sono cose che ti riguardano.>> risponde Minho.

Sbuffai.

Come abitudine, mr. simpatia mi diede una risposta soddisfacente.

<< Dobbiamo parlare con qualcuno.>> disse Thomas.

<< E' una cosa segreta? Cosa riguarda?>> cercai di sapere di più.

<< W.I.C.K.E.D.>>

<< W.I.C.K.E.D. ?>>

<< Bravo Thomas, continua. Ehi, già che ci siete, perchè non vi sedete su una poltrona e ne parlate mentre sorseggiate del tè?>> fece Minho.

Poi si rivolse a me. << Ragazzina, ascolta, se non vuoi finire male smettila di fare domande.>>

Dopodiché scese seguito da Thomas. Newt, invece, mi lanciò una breve occhiata e poi sparì. I suoi modi mi turbavano. Non capivo cosa voleva da me. A volte sembrava gentile, a volte si irrigidiva. E quando mi fissava mi irritava di più.

--

I minuti sembravano passare lentamente lì dentro. Mi annoiavo a morte.

Jeorge si mise a leggere un giornale e Brenda si addormentò.

Volevo uscire e scoprire dove erano andati Minho, Thomas e Newt.

Inventai qualcosa.

Mi sporsi sul sedile dove era seduto Jeorge.

<< Devo andare in bagno.>>

Jeorge né si voltò né mi parlò.

<< Devo andare in bagno!>> ripetei alzando la voce.

Jeorge sbuffò e si voltò.

<< E' urgente?>>

Annuii e finsi che mi scappava davvero.

Si alzò e mi tolse le manette. << Guai a te se fai una falsa mossa.>>

Andai in bagno. Entrata, mi guardai intorno per vedere se c'era una finestra o fessura da dove potevo uscire. Niente. Neanche sopra il water.

Sconfitta, rinunciai al piano. Tirai lo sciacquone e uscii dal bagno. Jeorge e Brenda erano crollati.

Forse non è tutto perduto, mi dissi.

In punta di piedi mi incamminai verso lo sportello. A volte mi fermavo per assicurarmi che dormivano. Arrivai all'uscita. Jeorge russava. Trattenni il respiro e , con il cuore che mi batteva, sollevai lentamente la portiera fino ad aprirla.

Seguì un piccolo cigolio. Incrociai le dita, uscii e chiusi subito la portiera. Corsi e mi fermai di scatto quando vidi dove erano andati. Un supermarket. Mi sembrava strano che ce ne fossero.

Entrai. Era buio. Qualcosa mi toccò un fianco e la schiena. La luce si accese. Due guardie, con maschere e quelle strane divise addosso, mi puntarono le armi.

<< Chi sei? Da dove sei entrata? Sei immune?>> chiese uno.

<< Non sono immune.>>

<< Staremo a vedere.>> disse l'altra. << Cammina, ti portiamo dal nostro capo.>>

Sbuffai, stufa di essere presa di mira da tutti.

Camminai, o almeno ci provai, dato che le due guardie non facevano altro che spingermi.

<< Fermati.>> disse l'uomo.

Si avvicinò e digitò qualcosa su una tastiera posta sul muro. Il muro si aprì.

<< Muoviti.>>

Mi seccavano.

Proseguii fino a quando le guardie mi si piazzarono davanti, di spalle e parlarono a qualcuno con una maschera.

<< Capitan Gally, abbiamo trovato un intrusa fuori.>>

Le guardie si misero da parte. L'uomo con cui parlarono si tolse la maschera. Era alto, robusto e aveva i capelli neri. Si avvicinò.

<< Come ti chiami?>>

<< Georgie, capitano.>>

<< Eri sola lì fuori?>>

<< Sì, no. Cioè, voglio dire. Sono arrivata qui con una Berga. I miei amici Minho, Thomas e Newt avevano detto che dovevano venire qui per parlare riguardo W.I.C.K.E.D.>>

Il capitan Gally aggrottò la fronte. << Come, scusa?>>

Non ebbi il tempo di rispondere che comparvero Minho, Newt e Thomas. Impallidirono alla mia vista.

Gally chiese loro. << Questa è vostra amica?>>

<< Amica?! No, figurati.>> disse Minho.

<< Portatela fuori di qui.>> ordinò Gally alle guardie.

<< No!>> ribattei. << Voglio sapere.>>

Newt si voltò a guardarmi. Era rosso, il suo viso era incandescente. Si avvicinò a passo svelto. A guardarlo faceva paura.

<< Ora basta Georgie! Smettila di fare la curiosa. Chi ti credi di essere? Vuoi fare l'eroina? Stiamo discutendo di cose importanti, perciò stanne fuori. Hai capito?!>>

le ultime parole le pronunciò con una freddezza che mi sentii gli occhi lucidi. Stavo piangendo.

Gli urlai contro. << Ah, sì? E tu allora? Non fai altro che confondermi. Non ti capisco Newt.>>

Scappai di lì, con le lacrime negli occhi. Mi sentivo ferita.

Odiavo Newt, odiavo il suo atteggiamento nei miei confronti. Sentivo una stretta al cuore.

Mi fermai per prendere fiato e mi strofinai gli occhi con la manica della felpa nera che indossavo. Mi sentii toccare le spalle. Mi voltai di scatto, spaventata.

<< Georgie, mi dispiace. Io >>

Presa di coraggio e rabbia, alzai al mano e lo schiaffeggiai. << Ti odio!>>

Newt sembrò ferito da quell'esclamazione, ma non mi importava.

<< Georgie, ti prego ascolta. Tu non capisci.>> disse mentre si toccava la guancia indolenzita.

<< Hai ragione. E sai una cosa? Non ti voglio capire. Non mi interessa niente di te.

Fammi un favore Newt. Sta lontano da me, per sempre!>> sbottai.

Isaac Newton  (Maze Runner) // Thomas Brodie Sangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora