Era davvero incredibile che fossi finita in quella situazione.
Ammanettata.
A quanto pare, nonostante credevano che non ero una Spaccata, non mi lasciarono libera. E così fui loro prigioniera. Grandioso, no?
Tra l'altro, non sapevo nemmeno dove stavamo andando. O per meglio dire stavano andando, dato che dovevo restare nella Berga con Brenda e Jeorge.
Jeorge cominciò ad atterrare.
<< Ci siamo muchachos.>>
I ragazzi si avviarono all'uscita.
<< Dove andate?>> chiesi loro.
<< Non sono cose che ti riguardano.>> risponde Minho.
Sbuffai.
Come abitudine, mr. simpatia mi diede una risposta soddisfacente.
<< Dobbiamo parlare con qualcuno.>> disse Thomas.
<< E' una cosa segreta? Cosa riguarda?>> cercai di sapere di più.
<< W.I.C.K.E.D.>>
<< W.I.C.K.E.D. ?>>
<< Bravo Thomas, continua. Ehi, già che ci siete, perchè non vi sedete su una poltrona e ne parlate mentre sorseggiate del tè?>> fece Minho.
Poi si rivolse a me. << Ragazzina, ascolta, se non vuoi finire male smettila di fare domande.>>
Dopodiché scese seguito da Thomas. Newt, invece, mi lanciò una breve occhiata e poi sparì. I suoi modi mi turbavano. Non capivo cosa voleva da me. A volte sembrava gentile, a volte si irrigidiva. E quando mi fissava mi irritava di più.
--
I minuti sembravano passare lentamente lì dentro. Mi annoiavo a morte.
Jeorge si mise a leggere un giornale e Brenda si addormentò.
Volevo uscire e scoprire dove erano andati Minho, Thomas e Newt.
Inventai qualcosa.
Mi sporsi sul sedile dove era seduto Jeorge.
<< Devo andare in bagno.>>
Jeorge né si voltò né mi parlò.
<< Devo andare in bagno!>> ripetei alzando la voce.
Jeorge sbuffò e si voltò.
<< E' urgente?>>
Annuii e finsi che mi scappava davvero.
Si alzò e mi tolse le manette. << Guai a te se fai una falsa mossa.>>
Andai in bagno. Entrata, mi guardai intorno per vedere se c'era una finestra o fessura da dove potevo uscire. Niente. Neanche sopra il water.
Sconfitta, rinunciai al piano. Tirai lo sciacquone e uscii dal bagno. Jeorge e Brenda erano crollati.
Forse non è tutto perduto, mi dissi.
In punta di piedi mi incamminai verso lo sportello. A volte mi fermavo per assicurarmi che dormivano. Arrivai all'uscita. Jeorge russava. Trattenni il respiro e , con il cuore che mi batteva, sollevai lentamente la portiera fino ad aprirla.
Seguì un piccolo cigolio. Incrociai le dita, uscii e chiusi subito la portiera. Corsi e mi fermai di scatto quando vidi dove erano andati. Un supermarket. Mi sembrava strano che ce ne fossero.
Entrai. Era buio. Qualcosa mi toccò un fianco e la schiena. La luce si accese. Due guardie, con maschere e quelle strane divise addosso, mi puntarono le armi.
<< Chi sei? Da dove sei entrata? Sei immune?>> chiese uno.
<< Non sono immune.>>
<< Staremo a vedere.>> disse l'altra. << Cammina, ti portiamo dal nostro capo.>>
Sbuffai, stufa di essere presa di mira da tutti.
Camminai, o almeno ci provai, dato che le due guardie non facevano altro che spingermi.
<< Fermati.>> disse l'uomo.
Si avvicinò e digitò qualcosa su una tastiera posta sul muro. Il muro si aprì.
<< Muoviti.>>
Mi seccavano.
Proseguii fino a quando le guardie mi si piazzarono davanti, di spalle e parlarono a qualcuno con una maschera.
<< Capitan Gally, abbiamo trovato un intrusa fuori.>>
Le guardie si misero da parte. L'uomo con cui parlarono si tolse la maschera. Era alto, robusto e aveva i capelli neri. Si avvicinò.
<< Come ti chiami?>>
<< Georgie, capitano.>>
<< Eri sola lì fuori?>>
<< Sì, no. Cioè, voglio dire. Sono arrivata qui con una Berga. I miei amici Minho, Thomas e Newt avevano detto che dovevano venire qui per parlare riguardo W.I.C.K.E.D.>>
Il capitan Gally aggrottò la fronte. << Come, scusa?>>
Non ebbi il tempo di rispondere che comparvero Minho, Newt e Thomas. Impallidirono alla mia vista.
Gally chiese loro. << Questa è vostra amica?>>
<< Amica?! No, figurati.>> disse Minho.
<< Portatela fuori di qui.>> ordinò Gally alle guardie.
<< No!>> ribattei. << Voglio sapere.>>
Newt si voltò a guardarmi. Era rosso, il suo viso era incandescente. Si avvicinò a passo svelto. A guardarlo faceva paura.
<< Ora basta Georgie! Smettila di fare la curiosa. Chi ti credi di essere? Vuoi fare l'eroina? Stiamo discutendo di cose importanti, perciò stanne fuori. Hai capito?!>>
le ultime parole le pronunciò con una freddezza che mi sentii gli occhi lucidi. Stavo piangendo.
Gli urlai contro. << Ah, sì? E tu allora? Non fai altro che confondermi. Non ti capisco Newt.>>
Scappai di lì, con le lacrime negli occhi. Mi sentivo ferita.
Odiavo Newt, odiavo il suo atteggiamento nei miei confronti. Sentivo una stretta al cuore.
Mi fermai per prendere fiato e mi strofinai gli occhi con la manica della felpa nera che indossavo. Mi sentii toccare le spalle. Mi voltai di scatto, spaventata.
<< Georgie, mi dispiace. Io >>
Presa di coraggio e rabbia, alzai al mano e lo schiaffeggiai. << Ti odio!>>
Newt sembrò ferito da quell'esclamazione, ma non mi importava.
<< Georgie, ti prego ascolta. Tu non capisci.>> disse mentre si toccava la guancia indolenzita.
<< Hai ragione. E sai una cosa? Non ti voglio capire. Non mi interessa niente di te.
Fammi un favore Newt. Sta lontano da me, per sempre!>> sbottai.
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Isaac Newton (Maze Runner) // Thomas Brodie Sangster
Fanfiction#12- Sasha Pieterse Quello che accade anni fa sarà impossibile da rimuovere dalla mia vita. Lascerà un segno indelebile dentro di me, per sempre. Newt. Sto parlando di lui. Georgie Coleman è un adolescente che scappa dal Colorado, lasciando ami...