PARTE 3

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PARTE 3

Chanyeol era crollato addormentato appena aveva toccato il letto, completamente vestito, con addirittura ancora le scarpe.

Jongin si aggirava per la camera con una bottiglietta di coca-cola in mano, guardando la moquette blu, le poltrone di velluto, il televisore grande più del doppio del suo. Quella stanza così ricca gli dava un certo senso di claustrofobia, ma la vista era spettacolare.

Uscì sul balconcino. L'aria fredda lo investì e le la distesa di luci ai suoi piedi gli tolse il fiato, davano un senso di infinito, luci a perdita d'occhio fino all'orizzonte. Erano al venticinquesimo piano di quell'hotel a cinque stelle, non avrebbe mai pensato di finire in un hotel a cinque stelle in tutta la sua vita.

Colto da un'improvvisa voglia di fare qualcosa rientrò in camera e appoggiò la coca-cola sul comodino, rimettendosi in fretta le scarpe. Prima che potesse chiudersi la porta alle spalle Chanyeol lo richiamò, con un occhio aperto e uno chiuso. "Dove stai andando?"

"Alle terme."

Chanyeol aggrottò le sopracciglia. "Ma che ore sono?"
"Le undici e dieci."

"Va bene, divertiti."

Dopo essersi assicurato di aver preso le chiavi si avviò per i corridoi deserti dell'hotel.

--

Quando lo vide al fondo del corridoio quasi scoppiò a ridere ad alta voce.

"Do Kyungsoo!" lo chiamò.

La figura si voltò, era proprio Do Kyungsoo, vestito ancora con i vestiti di quella sera, come lui, e con una tazza azzurra e fumante tra le mani.

"Non dorme lei?" lo riprese, con tono scocciato.

"E lei?"
"Io sono andato a prendermi una camomilla, proprio per addormentarmi, quindi mi lasci portare a termine il mio proposito."

I suoi capelli erano spettinati, unica cosa in disordine che avesse.

"Io vado alle terme, viene con me?"
Kyungsoo alzò le sopracciglia. "Le terme? Sono chiuse adesso, perchè vuole andare alle terme alle undici?"

"Perchè mi va."

"Sembra un bambino capriccioso."

"E lei un nonnetto che soffre di insonnia. Allora, andiamo?" lo spronò il castano, indicando il corridoio verso cui erano indicate le terme e la sauna.

"Oh no, non andiamo da nessuna parte."

"Una volta nella sua vita, poi non verrà mai più alle terme con me alle undici di sera."

"Non ci verrò neanche una volta."

Jongin sorrise. "Eddai! Non ti sai divertire!"

"Mi diverto in altri modi."

"Si diverta per una volta a modo mio, su, andiamo."

Il castano afferrò il compositore per uno dei passanti dei pantaloni e lo tirò con sé, il maggiore traballò verso di lui, rischiando di rovesciare la camomilla bollente.

"Ma cosa fa?! Le ho detto che non vengo!"

Jongin continuò a tirarlo, e alla fine l'altro parlava e parlava ma lo stava seguendo.

Le terme erano aperte, cioè, un cartello appeso alla porta a vetri recitava 'CLOSED' a caratteri cubitali, ma la porta era aperta.

"Perchè deve entrare se c'è evidentemente scritto che è chiuso?"
Jongin spinse la porta a vetri e il calore del vapore li accolse. Tutte le luci erano spente, l'acqua sciabordava lentamente fuori dai bordi della piscina e ricadeva scrosciando nelle griglie tutt'intorno che le impedivano di allagare il pavimento.

Sex Songs -KaisooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora