Capitolo 4 ❤️

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"Era da tanto che aspettavo di guardarti negli occhi, di rivedere il tuo sorriso non dietro ad uno schermo, di sentire il tuo profumo, di stringerti tra le mie braccia... A domani piccola."

Sto guardando lo schermo forse un po' emozionata, mi è mancato tanto.

Quando era in spagna ho temuto tanto il mio ritorno, avevo paura di tornare e trovare la mia realtà diversa da come l'avevo lasciata. Non nego che ho avuto paura che lui non mi guardasse più con gli stessi occhi, che le cose tra noi sarebbero cambiate al mio ritorno.

All'inizio quando sono arrivata lì e ho messo piede nel piccolo monolocale che mi avrebbe ospitato per i prossimi mesi ero tesa, dovevo affrontare una nuova avventura, in un posto che non conoscevo, sola e lontana da casa.

Ho scelto il monolocale perché in un certo senso oltre a fare un'esperienza nuova, volevo anche prendermi delle responsabilità, e poi avevo un po' paura di condividere la casa con persone che non conoscevo.
Il monolocale era piccolo ma molto accogliente, poi era comodo perché vicino all'università. Sono arrivata lì due giorni prima dell'inizio delle lezioni, ho passato quei due giorni a girare per la città, Valencia è bellissima, ho visitato i luoghi più importanti, da brava turista. La sera invece l'ho passata sotto le coperte a vedere film che avevo già visto una decina di volte, mentre ero in videochiamata con i miei amici.

L'inizio delle lezioni era stato molto entusiasmante, avevo conosciuto i miei nuovi compagni, iniziato ad organizzare uscite, a trasformare quella novità in quotidianità, anche se sentivo sempre la mancanza di casa.

Chiusi gli occhi e abbandonai i miei pensieri, crollando in un sonno profondo.

Il suono della sveglia mi fece aprire di scatto gli occhi, dovetti guardarmi bene intorno per capire che ero a casa, e che non dovevo andare all'università, sono sempre un po' tardiva la mattina!

Non mi è mai piaciuto svegliarmi presto, amo dormire la mattina, al contrario la notte faccio sempre fatica.

Ma quella mattina avevo un buon motivo, così staccai la sveglia ed andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Non bevo il latte, non mi piace, da piccola ero leggermente intollerante, ma siccome non mi era mai piaciuto più di tanto, non me ne sono mai fatta un problema.
Saluto mia madre, dandole un bacio sulla guancia, mentre mio padre sapevo fosse già a lavoro, prendo il telefono ed i panni che devo mettere, e vado in bagno. Apro WhatsApp e come ogni mattina mando il buongiorno ad Ale, anche se lei è già sveglia, sono le dieci ma non è una dormigliona come me, anzi, poi apro la chat con Davide e gli mando il buongiorno, penso ancora non si sia svegliato.

Mi faccio una doccia e, dopo aver messo l'accappatoio apro la finestra per vedere com'è la giornata. Inutile dirlo che c'è un caldo che toglie il fiato, prendo i pantaloncini di jeans e la canotta bianca e rosa che avevo scelto prima, poi vado nello stanzino per prendere un paio di sandali, mia madre ha già messo tutti i panni a lavare, come se lì li avessi sporcati invece di lavarli! Prendo il telefono e vedo il messaggio di Davide.

"Buongiorno piccola, sono appena uscito dalla doccia, penso che dieci minuti e sono pronto"

"Va bene, io sono già pronta, quindi dimmi tu quando devo scendere"

Poso il telefono e prendo una borsa piccola, non amo particolarmente le borse, preferisco quelle piccole, sono meno ingombranti, prendo il portafoglio e le chiavi e li sistemo all'interno.

"Mamma io tra poco scendo, non so se mangio a casa ti faccio sapere con un messaggio dopo" dico entrando in salone.

"Va bene, tanto anche io oggi ho dei servizi da fare, le cose del lavoro sono sulla scrivania piegate" mi informa.

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