Parte 36

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Riuscii ad addormentarmi verso le tre e mezza del mattino, passai da quel momento un sonno tranquillo e privo di incubi. Mi svegliai verso le sette e mezza, senza il suono della sveglia.
Anche se il telefono fosse squillato per farmi alzare, non sarei comunque andata a scuola, non ne avevo neanche una minima voglia.
Non avevo fatto i compiti, né avevo studiato.
Mi madre sarebbe dovuta andare al lavoro verso le dieci e un quarto, e mia sorella sarebbe uscita da scuola alle tre, dato che aveva i corsi pomeridiani e  avrebbe fatto il pranzo nella mensa.
Quindi, mi presi del tempo per pensare a me stessa. Mi alzai dal letto sospirando, andai in bagno a farmi un bagno; appena uscita, mi vestii con una camicia bianca e dei jeans chiari e strappati.
Mi legai i capelli e feci per guardare la mia figura allo specchio, ma poi mi ricordai che non avevo più il riflesso.

-Aish...-

Sospirai mordendomi un labbro.
Mi dovevo comunque truccare, la mia pelle era bianca e non volevo che mia madre mi vedesse in quello stato.
Per questo, presi dal mio cassetto il fondotinta e inizia a spanderne una certa quantità in modo equo sul viso, sul collo e sulle mani, almeno non avrebbero notato il cambiamento del colore.
Poi, mi misi un po' di mascara e della matita. Uscii successivamente dal bagno e andai ad accendere il cellulare, che la sera prima avevo spento.
C'erano altri messaggi da parte di Jimin.

Park Jimin:

Buongiorno piccola...
Come va?
Torna qui al Castello, ti prego. Non voglio lasciarti da sola.
Ti prego, torna...ho sbagliato, me ne rendo conto...ma voglio solo tenerti al mio fianco.
Eri in fin di vita, mi sono sentito male appena ti ho vista in quello stato, ho perso davvero la ragione...
Adesso Jongin non c'è più, non potrà mettersi in mezzo a noi.
Mi manchi, tanto.

Portai le mani in mezzo ai capelli, tirai un paio di grossi respiri per calmare i nervi. Avevo un disperato bisogno di vederlo, mi mancava la sua presenza accanto...però...
Mi alzai dal bordo del letto e misi il telefono nella tasca posteriore dei jeans, poi scesi le scale e arrivai in cucina.

"Buongiorno piccola. Come mai non sei andata a scuola?" Domandò subito mia madre, venendomi incontro per darmi un abbraccio.

"Volevo prendermi un po' di pausa, mamma...sono stanca in questi giorni e ho pensato di stare qualche giorno a casa"

"Ho capito" annuì sospirando. "Va bene, tanto non avrai problemi per recuperare, vero?"

Mi accarezzò la guancia con una mano, ma la ritirò immediatamente dopo, guardandomi confusa.

"Perché sei così fredda?"

"P-perché ho solamente freddo...sta arrivando l'inverno"

Accennai un sorriso allontanandomi da lei, gentilmente.
Andai ad aprire il frigo e presi poi una tazza per metterci il caffè, di solito mi piaceva freddo.
Ma, appena portai la bibita alle labbra, sgranai gli occhi e la sputai, sciacquandomi la bocca al lavandino. Sentii le mani di mamma posarsi sulle mie spalle, scuotendomi con vigore.

"Che cos'hai? Ti senti male?" quasi urlò preoccupata.

"Mamma! Sto bene, basta!" lo scostai con una mano, prendendo del respiro.

Alzai lo sguardo su di lei, i suoi mi perquisirono a lungo, finché non abbassò il capo e sospirò andandosi a sedere al tavolo.

"Vado...in camera mia"

Salii velocemente le scale e tornai nella mia camera, chiusi la porta sbattendola. Mi buttai sul letto e peso morto e versai un paio di lacrime, arrabbiandomi con me stessa per non esser stata in grado di controllare i miei sensi.
Quella trasformazione mi stava facendo allontanare dalla mia famiglia, mia madre ci era rimasta malissimo dalla mia reazione.
Sapevo che lei mi voleva solo stare vicina, ed io per del caffè l'avevo cacciata.

Piansi perché ero già stanca di essere un vampiro, ed era solo il secondo giorno. Avrei dovuto a chiedere del sangue a pranzo? Anche per merenda, cena e colazione. Avrei vissuto di sangue.
Piansi perché avevo bisogno di Jimin, dei suoi consigli. Ma ero troppo ferita per poterlo cercare, ero troppo codarda per rispondere ai suoi messaggi.

Lui mi cercava, mi voleva di nuovo accanto, si interessava a me come nessun ragazzo aveva mai fatto negli anni passati. Ed io?
Mi dondolai sui fianchi guardando un punto impreciso della camera. Strizzai gli occhi alzandomi di nuovo, camminando per la stanza con fare nervoso, in cerchio.

-Mi devo calmare...sto diventando troppo nervosa-





Angolo autrice:

Ehi! Vedo che la storia vi sta piacendo, mi fa davvero piacere🌼
Nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa...ditemi cosa ne pensate ❤

||ᴛʜɪs ɪs ᴍʏ ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ [Park Jimin] ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora