"MIA! DOBBIAMO ANDARE!" Urla come al solito mia madre, ma lo sa che ci sento?
"DOVE?" urlo di rimando io scendendo le scale.
"Dalle zie! mi hanno chiesto di dare una mano in giardino. Potrai stare con Ed o con Alexander!"
Uh che GIOIA. Prendo gli auricolari e salgo in macchina con un gran giramento di scatole. Magari lui si è spaventato e non mi darà più noia, chi lo sa. Male che vada starò con Marie a parlare del suo ragazzo.Appena arrivati vedo di chiudere lo sportello un po' più piano e mi incammino a passo svelto nel giardino. Con disappunto vedo Edward seduto sul muretto che mi guarda attentamente. Scuoto la testa e mi dirigo a grandi passi verso Al che sta palleggiando con un pallone.
"Ei Alex!"
Lui per risposta smette il suo allenamento e mi viene ad abbracciare.
"Nooo sei tutto sudato!!" urlo io, e lui per scherzo, mi abbraccia ancora più forte."Senti Mia, vado a farmi una doccia, per tua gioia, tu aspettami pure qui, o sali su con me, come preferisci" Non vedendo più Edward sul muretto rispondo "No sto bene qui, sono stata in casa fino a ora" lui mi fa un cenno con il capo per dirmi 'a dopo', e io mi stendo sull'erba fresca, e compongo il numero di Camilla.
Non mi risponde. Fantastico. Metto il telefono in tasca e mi alzo, ma qualcuno mi spinge e batto la bocca per terra. So chi è stato.
"Mi hai fatto male ieri."
"Fottiti stronzo""stronzo? Io sono il tuo amabile cugino Ed" Mi sto tirando aventi con le mani. Non posso guardarlo, sento che ho gli occhi incandescenti e sento che sto per trasformarmi.
"Ma che diavolo succede?" Sophia, la sorella di Marie. La mia unica salvezza.
"é caduta, ora si rialza, vero Mia?""Sono caduta grazie a chi?" sibilo, ma poi aggiungo a voce alta "TUTTO OK!!"
Ci guardiamo dritto negli occhi e lui si avventa contro di me, io lo schivo.
"Ma si può sapere che vuoi da me? Levati di torno" lo intimo io.
Lui sogghigna e si avvicina ancora di più. Mi spinge ancora e sbatto la schiena.
Sento la rabbia che mi ribolle e anche qualcos'altro: sto per trasformarmi. Per mia fortuna a pochi passi c'è una piccola capanna piena di attrezzi vicino a me. Devo rifugiarmici prima di trasformarmi.
Biascico un "Lasciami in pace" e mi allontano a grandi passi. La capanna è il mio obiettivo, una volta entrata potrò sfogarmi.
Avete presente quando vi viene da piangere ma non volete farlo perché siete in pubblico? Ecco, la situazione è la stessa. Solo che in questo caso sto solo cercando di non ammazzare qualcuno.
Spalanco la porta e la richiudo alle mie spalle. Inizio a spogliarmi velocemente, scarpa destra, scarpa sinistra, maglia, pantaloni... non faccio in tempo a togliermi la canottiera che ormai sono una lupa.
Quando sono nella mia forma animale mi sento più viva e inarrestabile. Mi sento più forte sia fisicamente che mentalmente. Vedo molte più cose, percepisco più rumori. Sono una predatrice.Non molto distante da me, appoggiato al tavolo degli attrezzi, c'è un bel pezzo di vetro. Esso riflette il mio riflesso: ho il pelo bianco.
All'inizio mi riconosco immediatamente in ciò che vedo, però, più lo guardo, più mi fa strano vedere un lupo al posto del mio viso.
Scrollo la testa, troppe informazioni per oggi. Devo ritornare umana.Chiudo gli occhi e mi siedo. Devo concentrarmi un po' prima di sentire le ossa modificarsi e ritrovarmi totalmente nuda seduta per terra.
Recupero in fretta i miei vestiti e li indosso. Esco dalla capanna sperando che nessuno abbia visto un enorme lupo bianco e di non vedere Edward.
Incontro Al, il quale mi viene incontro raggiante come sempre.
"Mia ho fatto il più presto possibile, spero tu non ti sia annoiata.""No no figurati!!" mi sono da poco trasformata in un lupo, come può essere noioso?
"Resta a cena ti prego! " mi propone con un sorriso a trentadue denti al quale è difficile dire di no, ma rifiuto cortesemente e lui mi saluta con delle pacche sulla schiena.Guardo il cellulare mentre mi incammino verso la macchina, ho cinque chiamate perse di Camilla. Compongo il suo numero e attendo sua risposta.
"Pronto?"
"Non hai idea di cosa sia successo."
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ANIMA DI LUPO
FantasyIl mondo come lo conoscevo è stato accartocciato, stirato e poi fatto a pezzi. Giurerei anche che qualcuno ci abbia pestato sopra. Quando mi guardo allo specchio vedo il mio viso, e bene o male mi riconosco. Ma quando ascolto i miei battiti cardiac...