Caffè

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-Toh, tieni.

I capelli corvini ancora disordinati ricadevano sulle spalle del ragazzo, mentre porgeva malamente all'amico una tazza fumante.

-Bleah, che schifo!- disse il biondo quasi sputando il contenuto e tossendo rumorosamente -ma che roba è??

-Caffè amaro.

-Disgustoso!

-Taci, Usuratonkachi.

Naruto per poco non si rovesciò addosso il contenuto forte e per nulla dolce del bicchiere ancora bollente che stringeva tra le mani. Un silenzio fin troppo prolungato venne interrotto dal ragazzo ancora seduto a letto.

-Ricordi... qualcosa di ieri?- provò ad abbozzare imbarazzato al moro, che risultava ancora più irritato del solito; cosa assai rara visto il suo carattere per niente docile.

-Mphf.

-Nulla eh.

Un post sbronza avrebbe potuto mettere ko chiunque, indipendentemente dalla propria forza fisica o dalla capacità mentale; figuriamoci due semplici ragazzi.

-Ehi tutto ok?

-Tsk che domande, sicuramente sto meglio di te in questo momento.

-Sei rosso in viso, pensavo non ti sentissi bene, tutto qui...

Ancora silenzio. Da quando i loro dialoghi erano così difficili da gestire? I due non avevano mai avuto problemi nel conversare.

-Beh, comunque grazie per avermi ospitato, è la prima volta che resto a dormire da un amico!- disse Naruto ridendo con un'espressione un poco forzata. Una smorfia d'assenso si dipinse sulle labbra dell'Uchiha, tipica reazione di chi come lui non ama parlare in certe occasioni (soprattutto durante una forte emicrania). Un'altra pausa, gradita dal primo ma completamente estranea al biondo, perdurò per un tempo quasi infinito.

Naruto si stiracchiò ben bene prima di levarsi di torno le lenzuola candide, rendendosi conto solo allora di essere completamente nudo.

-Mmh? Eeeh? Ma che...! Pervertito!

-Ma che vuoi, ti sei spogliato prima di andare a dormire stanotte.

-Sì certo, e dovrei pure crederti. Dì che ne hai approfittato. Scherzavo eh! Beh, direi che adesso una doccia ci sta proprio.

-Fa come vuoi.

-Grazie!- il biondo rispose ad alta voce dal corridoio.

*

Lo scroscio dell'acqua era il solo suono presente in camera: Sasuke osservava silenzioso il letto sfatto, le lenzuola scansate fino a ricadere disordinatamente sul pavimento. La misteriosa sera di cui nessuno sembrava aver ricordo si stagliava prepotentemente nella sua mente. Non avrebbe mai immaginato che l'altro, ora assente, avesse potuto trovarsi nella stessa imbarazzante situazione. Il moro raccolse dal pavimento la biancheria da camera, riponendola con ordine sul materasso e soffermandosi ad osservarlo consapevole delle memorie segrete che custodiva.

Ancora percepiva nell'aria l'odore mascolino dell'amico. Sospirò quasi ipnotizzato da quella sensazione che lo riportò con violenza alla notte precedente. Il battito del suo cuore accelerò.

"Calmati... Calmati!" pensò tra sé con maggior agitazione.

Raggiunse la finestra cercando un po' di sollievo da quel profumo che non voleva staccarsi dalle sue narici; la schiuse, evitando che la pioggia battente si riversasse sul pavimento. Inspirò ed espirò profondamente ad occhi chiusi riempiendo i polmoni di aria fredda e odore di erba bagnata. Si sporse osservando il cielo pieno di nubi scure e cariche d'acqua: in nessun altro caso si sarebbe fermato in quelle condizioni, viso rivolto verso l'alto, bagnandosi come un idiota: ora però ne aveva proprio bisogno, doveva cancellare dalla mente quelle sensazioni prima di non poterne più fare a meno. Finché fosse stato in tempo, avrebbe dovuto dimenticare.

**

La testa bionda non si spostò di un millimetro nonostante il getto d'acqua rovente; il corpo nudo ed accaldato se ne stava immobile, gli occhi socchiusi. I pensieri del ragazzo erano così vividi da essere palpabili nell'aria umida.

-Maledizione...!- sussurrò.

"Perché è dovuto succedere proprio adesso? Con tutta la fatica patita per ristabilire un equilibrio... Cazzo!" Naruto sollevò il viso verso il telefono della doccia, mescolando le lacrime cariche di rabbia con l'acqua che gli carezzava il corpo, scendendo giù verso il pavimento in un'unica pozza liquida e calda. Batté il pugno chiuso sulle piastrelle gelide, sperando di scaricare un po' di quella frustrazione che gli stava stringendo la gola; tanta voglia di far uscire violentemente tutte quelle parole non dette la notte prima. Faceva male, terribilmente male dover trattenere un fiume di emozioni e non poterne dar sfogo in nessuna maniera.

"Non posso..." il biondo si strinse le spalle cingendosi con le braccia, "proprio non posso."

Uscito dalla doccia, asciugandosi velocemente avvolse il morbido asciugamano degli ospiti alla vita: guardandosi allo specchio si sciacquò il viso, cercando di ricaricarsi e levarsi quell'espressione così accigliata e pensierosa, assolutamente estranea al suo solito modo d'essere.

"Fà finta di nulla: vai lì e chiacchieri, sorridi come niente fosse. Tutto andrà bene." Quanta auto convinzione cercava di trasmettere a sé stesso? Non a sufficienza a quanto pare.

***

-Ehi Sasuke?- urlò Naruto dal corridoio, mascherando i pensieri di qualche minuto prima, -hai ancora un po' di quella roba che mi hai dato prima e dello zucchero?

-Fa come ti pare, in cucina c'è la macchinetta del caffè.

-Macchinetta?

-Certo, come pensi di farlo sennò?

Il biondo prese la direzione della grande sala di fronte alla camera da letto, cercando quel benedetto aggeggio che non sapeva esattamente come utilizzare. S'era sempre arrangiato con delle bevande solubili istantanee, togliendosi il pensiero alla radice.

"Bene bene, almeno ho il tempo di potermi schiarire un po' le idee." A tentativi Naruto riuscì a capire il semplice utilizzo; pronto a godere di un attimo di solitudine privo di imbarazzo si rilassò di fronte al grande divano ad angolo presente alla sua destra. Un aroma magnifico ed inebriante si espanse in tutta la sala: il ragazzo si versò un'abbondante dose di liquido nero e profumato.

-Ehi.

-Ah!- Naruto trasalì rovesciandosi addosso la bevanda bollente. Sentì bruciare la propria pelle a contatto col caffè nero che scivolava copiosamente sul suo corpo, scorrendo dal petto giù ad inzuppare l'asciugamano. Si voltò verso Sasuke tremando: fare un torto al suo amico equivaleva a sentirselo rinfacciare per un bel po', e lui aveva appena combinato un disastro.

-Sa... Sasuke, scusami!

Il moro non disse nulla: prese il braccio del ragazzo, trascinandoselo dietro fino al bagno.

-Ma che fai?

-Ti sei sporcato completamente, lavati.

Di nuovo quella doccia: i due ragazzi si fermarono uno di fronte all'altro.

-Toglilo. L'asciugamano.

-Ah, hai ragione, mi spiace averlo rovinato.

-Non c'è problema, me lo renderai pulito.

"Te pareva" pensò Naruto bloccandosi di colpo.

-Beh?

Lui se ne stava immobile, in piedi di fronte all'altro che lo osservava silenziosamente.

"Eh? Perché mi sento bloccato?" pensò, "non riesco a muovermi. Non ho il coraggio di spogliarmi davanti a lui.

-Senti non ho tutta la giornata, vuoi deciderti ad andare a lavarti? L'odore che hai addosso si sente fino a fuori.

L'imbarazzo saliva mano a mano, accompagnato dal silenzio scandito dal ticchettio monotono di un orologio. Possibile vergognarsi all'idea di restare nudi davanti ad un amico dello stesso sesso? La situazione stava prendendo una piega strana: due ragazzi, uno di fronte all'altro in un bagno, entrambi memori di una notte allucinata con annessi e connessi ancora da scoprire, e aroma di caffè ovunque.

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