Lui la ama ancora?

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Martha e Jack stavano facendo un giro sulla nave che presto sarebbe salpata per Utopia. Non potevano uscire, tanto valeva ammazzare il tempo mentre il Dottore era con il professore a parlare di tutta questa faccenda.
Dopo qualche minuto di silenzio, mentre camminavano attraverso i corridoi pieni di sfollati, Martha prese coraggio e parlò.

«Quindi tu l'hai conosciuta?»

Non era proprio una domanda ma non sapeva come iniziare il discorso ed era curiosa ma non voleva apparire troppo gelosa. Non ne aveva il diritto comunque. Quando vide Jack guardarla con un espressione confusa, si sentì in dovere di specificare.

«Rose. Avevi chiesto di lei non appena atterrati.»

«Oh, sì! Sì, l'ho conosciuta.»

Sul viso di Jack comparse un sorriso che arrivava agli occhi e aveva l'espressione di qualcuno che stava ricordando qualcosa di bello.

«E... com'era? Insomma, era bionda, questo ormai è scritto e sotto scritto.» Si lasciò sfuggire una risata forzata. «Ma... il carattere? Era simpatica? Introversa?»

«Oh, era un'esplosione di allegria. Ed era forte, molto forte. Un bel caratterino, davvero. - Jack ridacchiò ricordando l'amica - adorava flirtare, fidati, l'ho provato sulla mia pelle! Brillante e coraggiosa.»

Martha ascoltava Jack, cercando di immaginarsi questa ragazza dai capelli biondi che dal primo momento in cui aveva messo piede nel TARDIS, la perseguitava. Brillante e coraggiosa, beh non era sorpresa di sapere che il Dottore stravedeva per lei.

«Ma credo che la cosa che più mi piaceva di lei, era che nonostante tutto, nonostante stessimo affrontando qualcosa di davvero terribile, lei cercava sempre di portare un po' di positività.»

Martha notò che il tono di Jack, da leggero e scherzoso, si fece più serio ma comunque con una tonalità di dolcezza nella voce.

«E ci riusciva. Anche con poco. A volte bastava un sorriso e tutto tornava a essere più bello. Ti faceva credere che ci saremmo riusciti. Lo faceva per lui, sai? Questo Dottore, non è lo stesso che ho conosciuto io.»

Martha voleva chiedere, perché lo faceva per lui? In che senso non è lo stesso? ma era rapita dal racconto del suo nuovo amico, perciò non disse nulla e continuò ad ascoltare.

«Era più... arrabbiato. Anche se devo ammetterlo, vedo ancora quella rabbia negli occhi. Ma quando la guardava... oh, non c'era più rabbia lì dentro. Vedevo adorazione e protezione e gelosia e paura. Paura per lei, paura di perderla. Non so descriverti i sentimenti che vedevo balenare dentro di lui. Erano tanti, tutti insieme. Lei parlava, lui ascoltava; lei si sottovalutava, lui la elogiava. Non fraintendermi, lo fa con tutti... forse con me un po' meno - sorrise divertito - anche con te. Lo vedo che ti ammira, ti reputa davvero intelligente. Non saresti qui sennò.»

Martha sorrise a Jack. Sapeva di esserlo. Intelligente. Ma sapeva anche che quello che il Dottore provava per Rose non era semplice stima. Lo aveva capito da un po', ma sentirselo dire da Jack rendeva tutto un po' più reale e faceva male.

«Ma Rose... - La voce di Jack la riportò al loro discorso - sai era davvero scorbutico, a tratti anche antipatico. - Martha pensò che da quel punto di vista non era cambiato molto - Dovevi vedere come trattava Mickey. Sbagliava il suo nome solo per farlo infuriare e gli aveva dato il soprannome di Mickey l'idiota, o Rickey. Dipendeva dal suo umore.»

«Mickey?» Martha guardò Jack con la fronte corrucciata in un'espressione di confusione.

«Il presunto ragazzo di Rose. Insomma lui la adorava, ma lei non era così presa da lui e si capiva. Mi faceva quasi tenerezza. Ma lei non ha mai voluto ferirlo, solo che...»

«La vita con il Dottore era più emozionante di un noioso, normale fidanzato?» Concluse Martha al posto suo, un po' irritata dal comportamento di Rose nei confronti di un ragazzo sconosciuto che probabilmente era innamorato perso.

«Non è questo. In Rose c'era fame di scoperta e di avventura e il Dottore le aveva offerto l'intero universo, sì, ma non credo fosse questo. O almeno non solo. Vedi, quando vivi, da spettatore quello che loro due avevano ed erano, è difficile poi da spiegare. Quello che c'era tra Rose e il Dottore era molto più che, "vieni, ti posso offrire tutto quello che desideri", no, era... semplicemente di più. Si aiutavano e si scoprivano a vicenda. Lui era più felice con lei accanto e lei era più viva con lui accanto.»

«Lui la amava. Non è così?»

Chiese Martha a un certo punto, dopo minuti di silenzio.

«Non credo che lui lo sapesse, che se ne fosse reso conto, intendo. Ma sì, l'amava.»

Martha deglutì a fatica poi fece un'altra domanda.

«Anche ora secondo te?»

«Non so cosa sia successo dopo che mi ha mollato su quel pianeta, qualcosa di cui non vuole parlare, altrimenti non se la sarebbe presa così tanto quando lo stuzzicavamo sul fatto che mai avrebbe abbandonato Rose come ha fatto con me.
Prima, quando gli ho chiesto di lei e lui mi ha detto che stava bene, viva e vegeta, ho visto sollievo nei suoi occhi ma ora lo guardo - Jack e Martha erano tornati al punto di partenza e l'uomo stava guardando dove il Dottore e il professore stavano parlando con Chanto alle calcagna di quest'ultimo - e... non lo so, Martha, lo vedo più agguerrito ma allo stesso tempo più pacifico, più sereno con te accanto  eppure... lo vedo svuotato. Gli occhi tristi e stanchi. Più stanchi dell'ultima volta. E spenti. Ha gli occhi spenti. E credo abbia a che fare con Rose. Ne sono certo. Perciò sì, secondo me la ama ancora oggi e non credo smetterà mai.»

Martha guardò nello stesso punto di Jack e sospirò mentre una punta di gelosia si faceva spazio dentro di sé e il Dottore, correndo, li raggiungeva.

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