The beginning.

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Sola.
, sono sola.
In un giorno di pieno Maggio,mi ritrovo distesa sul letto nella speranza che qualcuno o qualcosa mi salvi da questa non-vita.
Ormai vivo ogni istante della mia vita, come se fosse l'ultimo, ma non in senso positivo, anzi...
Da quel maledetto giorno sembra che la morte mi perseguiti, come se questa vita non faccia parte di me, le mie emozioni e i miei pensieri non esistono più.
L'unica cosa che veramente mi aiuta a non porre fine a questa vita è la musica, in tutte le sue singole sfaccettature. Come se capisse il mio stato d'animo, come se capisse veramente che chi sta indossando quelle cuffiette sono io.
Oppure c'è un legame invisibile fra me e i miei angeli custodi.
Qualcosa di indissolubile, mi capiscono così bene almeno loro. Sentire "Demons" degli Imagine Dragons, una delle canzoni della mia vita, mi rende filosofica e infatti mi perdo tra depressioni e pensieri confusi.
Le mie riflessioni vengono interrotte dai passi di mia madre e dal suo richiamo dolce:
-Amore, hai visto tuo fratello per caso?
Mia madre aveva un amore smisurato per Ashton, quel demente di mio fratello.
-Mamma, non lo so sarà sicuramente andando dai suoi amici. Dico un po' scocciata, non odio i suoi amici ma tra voci che girano, sembrano proprio quei fighetti circondate da ochette e champagne.
Mio fratello è il capitano della squadra di basket del "Wesley College" di Melbourne e anche i suoi amici altolocati ne fanno parte, ovviamente.
Quindi come potete dedurre sono i più popolari di tutto il college e non solo.
Ma ritornando a noi, dopo aver detto a mia madre di non averlo visto, sbuffó e mi domandò se volessi qualcosa per mangiare, ma pensandoci bene... SONO IN RITARDO.
-Mamma, devo fare allenamento.
Detto questo scavalco mia madre, con mio fare atletico, quindi come un elefante, dopo avermi dato il suo ormai bacio sulla fronte da routine, prendo il borsone nero ai piedi della tavolo, cuffiette e mi dirigo verso la palestra al centro di Melbourne.
Ecco cosa può ancora salvarmi: lo sport. Pratico pallavolo da quasi 6 anni, anche se prima di scegliere questo sport ero abbastanza scettica, perché dopo aver fatto danza non era la scelta migliore e sicuramente avrei rovinato i sogni della mia cara mamma.
Ma dopo quel maledetto giorno, lasciai tutto, la danza, le amiche, il mio ragazzo, diciamo la mia intera vita, riducendomi a solo letto e scuola, mi ero chiusa nel mio mondo fatto di pianti e libri, fin quando ho capito che avevo bisogno di una svolta, di ripartire da me, come lui voleva che fossi.
Quindi decisi di intraprendere la mia carriera pallavolistica e devo dire che mi piace, davvero tanto. Non potendo farlo nel college perché esistono soltanto sport che venivano praticati da maschi, scelsi una palestra dove nessuno poteva trovarmi, infatti neanche mio fratello sa quel che faccio, anche se con lui ho perso il rapporto fraterno da quel giorno.
Arrivo in palestra, saluto tutti e mi dirigo verso lo spogliatoio, mi cambio e sono pronta per sfogare tutto il marcio che è dentro di me.

My space:
Ho pensato di scrivere questa storia così, ne avevo bisogno.
Spero vi piaccia.

Love u, fra.

save me. [cth]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora