Capitolo 4

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            Capitolo 4

Mesi prima

Emmeline batté gli occhi più volte, confusa.

L'ultima cosa che ricordava era Lucius Malfoy sopra di lei, le sue mani sul corpo ed il respiro sulle labbra. Eppure, intorno a lei non sentiva altro che silenzio.
Era sdraiata su un materasso morbido e comodo e i polpastrelli sfioravano lenzuola di seta. Non le sembrava di riconoscere il soffitto; il letto di Lucius Malfoy aveva il baldacchino, ma sopra la sua testa vi era solo una parete nera come la notte, puntellata da minuscole sfere d'alabastro.
Si mise a sedere troppo in fretta e la colse un capogiro.

"Non l'avrei fatto, al posto tuo. Hai dormito per due giorni" le disse una voce calma.

Emmeline sobbalzò, presa alla sprovvista, e si voltò per cercarne la fonte.
Lontano da lei, nel più remoto degli angoli, illuminato flebilmente da una candela posta sul tavolino, era seduto il fratello di Sirius, Regulus Black. Il ragazzo la osservò impassibile, poi le indicò qualcosa alla sua destra: "Se dovessi aver freddo, ti ho portato una vestaglia".

Solo in quell'istante, Emmeline si rese conto di non indossare i propri vestiti, ma una pregiatissima sottoveste di seta nera ricamata in pizzo alle estremità. Istintivamente, portò le mani al petto, tirando la coperta in modo che la coprisse dal suo sguardo: "Dove... come...?" balbettò, rossa in volto.

Regulus si passò una mano sulla mandibola: "Ti trovi nelle mie stanze, molto lontana da Malfoy. Prima che tu possa chiederlo, ti ho portata via prima che potesse farti qualsiasi cosa, ma eri già svenuta".

Calde lacrime offuscarono gli occhi chiari della Vance, ma si impose di non piangere, non davanti a lui. Si limitò ad annuire senza incrociare lo sguardo del Black : "Perché?" chiese.

"Mi disgusta la violenza fine a se stessa e disprezzo le persone che ne abusano" rispose il giovane e, nel dirlo, la sua espressione si contrasse, indurita da qualcosa che Emmeline non poteva vedere.

"Quindi dovrei ringraziarti" mormorò lei.

"No, non farlo" la interruppe subito, "Mi è stato ordinato di tenerti al sicuro nelle mie stanze".

"Dov'è James?" domandò la grifondoro, "Che gli avete fatto?".

"Potter si trova ancora nei sotterranei. Diciamo che rappresenti una garanzia per il Signore Oscuro".

"Cosa significa? Che avete in mente?".

Regulus si alzò lentamente e si avvicinò al il letto: "Sarai al sicuro, Emmeline Vance" le disse con voce controllata, "finché Potter farà quello che il Signore Oscuro gli ordinerà".

Il cuore della ragazza perse un battito e tutto il mondo intorno divenne gelido: "Cosa significa?!" esclamò.

"Non dovrei dirtelo".

"Volete usare me per obbligarlo a sporcarsi le mani, non è così?!" ringhiò, gli occhi nuovamente inondati da lacrime di rabbia.
Con un balzo, si alzò dal letto e gli si gettò contro con tutto il peso. Colpirono il pavimento freddo con forza, risentendo del contraccolpo. La ragazza tentò di colpirlo, ma Regulus era troppo forte per lei e in pochi secondi ribaltò la situazione, bloccandole i polsi sopra la testa, "Siete dei mostri!! MOSTRI!" urlò.

Graffiò e scalciò mentre il ragazzo la riportava a forza sul letto e non si arrese neppure quando la ebbe legata contro la testiera con catene incantate. Si dimenò finché i polsi non presero a sanguinarle così copiosamente da toglierle le forze.

Di sfuggita, vide Regulus muovere la bacchetta e un senso di torpore le invase le membra.

"Sei solo un figlio di puttana..." pianse tra i denti, mentre intorno a sé il mondo cominciava a sfumare.

The Marauders -The rise of the AurorsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora