Capitolo 9

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Capitolo 9

«Comoda?» domandò Dorcas, lanciando un breve sguardo alle catene che stringevano i polsi esili di Faith.

La ragazza sorrise ironicamente, «A poche ore da uno scontro, sei l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere, Dorcas Meadowes».

«Sì, ammetto che questa visita non era nei piani» annuì l'Auror. Prese una sedia da un angolo e la posizionò, al contrario, davanti alla prigioniera. Poi si sedette a cavalcioni e intrecciò le mani sullo schienale, poggiando il mento sugli avambracci, «Sei cambiata dall'ultima volta che ti ho vista, a Hogwarts».

«Non ho più bisogno delle sembianze di una stupida umana» commentò Faith, «Voglio sperare che una strega dotata come te abbia già tratto le sue conclusioni e che io non debba seriamente ricominciare il racconto da capo».

«Esattamente» disse Dorcas, «Diciamo che i ragazzi mi hanno lanciato qualche briciola di pane, qualche mese fa... e che la mente della giovane Lily Evans non sia proprio a prova di bomba».

«Legilimanzia» mormorò Faith, deliziata, «Mi piace la tua totale mancanza di rispetto nei confronti della privacy altrui. Assolutamente fantastica».

Gli occhi di Dorcas si assottigliarono per un breve istante: «Non sono qua per parlare di questo e non ho tempo da sprecare» replicò, piatta.

«Uhh, aggressiva» Faith le fece l'occhiolino, «Se ci fossimo incontrate durante il periodo dell'Inquisizione, sono sicura che saremmo diventate grandi amiche. Mi piace il tuo lato da stronza senza cuore anche se un po' troppo ostentato. Quegli stivali, davvero necessari? Per non parlare del bustino. Forse andava di moda ai tempi del Re Sole... e non ti dico tra che gente. Se c'è una cosa che ho capito negli anni è che si può essere le cattive senza rinunciare a un minimo di decenza stilistica».

Le labbra di Dorcas ebbero un fremito. Per un solo istante, sul volto di porcellana dell'Auror era passata l'ombra di un sorriso: «I miei gusti in fatto di moda non penso ti riguardino».

L'altra sorrise e si arricciò una ciocca di capelli intorno a un dito, osservando la strega con espressione divertita: «Sì, decisamente saresti stata il mio tipo. Peccato! Ammetto, però, che quel Fabian Prewett sia una scelta molto intrigante».

La Meadowes sbuffò: «Abbiamo finito?».

«Non lo so, dimmi tu. D'altra parte, sei venuta per un motivo, no? Nessuno si presenta al mio cospetto senza una ragione».

«Non mi interessa ciò che sei o cosa ti serve per tornare ad essere la Grande Madre Affettuosa. Il problema al quale non riesco a trovare risposta è tuo fratello».

Ogni traccia di divertimento sul viso di Faith scivolò nel sentire quelle parole: «Cosa centra Ambros?» domandò, «Cosa gli hai fatto?».
Gli occhi violetti della ragazza brillarono, pericolosi, e davanti alla Meadowes, il suo corpo delicato prese a vibrare lasciando intravedere il vero volto demoniaco di Faith.

«Rilassati» disse la Meadowes «per ora, non ho fatto nulla. Ho solo alcune domande e, forse, un accordo da proporti».

«Un accordo? Pensavo che avessi capito con chi hai a che fare. Diciamo che non sono il tipo da fare accordi, soprattutto quando spezzeranno il rubino».

Dorcas finse di non averla sentita: «Tuo fratello, ammesso e concesso che sia veramente tuo parente, è un Obscuriale, il più potente che io abbia mai visto o che, in generale, sia stato mai avvistato nella storia. Per il momento, sono riuscita a tenerlo a bada – semplici incantesimi di contenimento –» ci tenne a precisare nel cogliere l'espressione accigliata della ragazza, «Purtroppo, a differenza degli altri Obscuriali, Ambros sta crescendo» e si maledisse quando la propria voce acquisì una sfumatura allarmata.

The Marauders -The rise of the AurorsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora