Capitolo 10

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Capitolo 10
- Parte 1 -

Il volto serpentino brillava alla luce della luna; la pioggia sferzante e gelida non pareva neppure sfiorargli la pelle. Con gli occhi rossi come rubini passò in rassegna i visi dei suoi Mangiamorte e si beò delle loro espressioni di venerazione. Le labbra sottili, quasi inesistenti, sembrarono tendersi in un accenno di sorriso, o forse fu solo un'ombra passeggera. Perché Lord Voldemort non sorrideva mai; non vi era gioia, passione o felicità in quell'essere, Lily Evans lo sapeva bene.

La ragazza era ancora a terra, la mano stretta all'avambraccio di Sirius. Quando aveva visto il Signore Oscuro comparire davanti ai loro occhi, il cuore le si era fermato nel petto. Un pugno di fuoco le aveva serrato la gola, impedendole di respirare e una scarica di elettricità gelida le aveva percorso ogni singola cellula del corpo.

Terrore, ecco quello che si era diagnosticata. La Caposcuola non ne era immune, e lo sapeva. La consapevolezza di trovarsi a qualche passo dal più potente e malvagio mago di tutti i tempi l'aveva terrorizzata... la stava terrorizzando ancora. Tutto il suo corpo era una statua di paura.

Giocavano a fare gli adulti, ma nessuno di loro aveva davvero idea di cosa fosse la vita vera; che cosa significasse trovarsi faccia a faccia col proprio destino e assaporare sulla punta della lingua il pungente sapore della morte.

I seguaci di Lord Voldemort si sollevarono da terra con fatica e strisciarono come serpi in grembo al loro signore, ma gli occhi del mago rimasero duri come pietra. 

«Buffo» sussurrò poi, con la sua voce sibilante e sottile, «non è buffo che i Mangiamorte di Lord Voldemort vengano sconfitti da un branco di ragazzini?».

Nonostante la voce rimase perfettamente calma, Lily sentì la pelle d'oca impossessarsi del suo corpo. Anche i Serpeverde percepirono quel cambiamento perché abbassarono di colpo il capo e deglutirono.

«Mio Signore» balbettò Bellatrix, muovendo un passo in avanti, «noi siamo qui per servirvi... mio Signore... per rendervi onore con il sangue dei traditori...».

«Con il sangue?» ripeté Voldemort, guardandola.

Per un breve istante, Lily ammirò il coraggio della Black che non abbassò gli occhi al cospetto del mago.

«E dimmi, Bellatrix... quale sangue dovrebbe rendermi omaggio? Io non vedo nessun traditore ferito, morente o morto».

La domanda aleggiò nell'aria a fendere un silenzio marmoreo.

«Io non ho visto altro che maghi mediocri alle prese con degli studenti di Silente, insulsi ragazzini senza alcun piano che non fosse liberare i loro due amici» sibilò. «Non mi servono degli incapaci tra le mie file» continuò, poi, rivolgendo la completa attenzione ai Mangiamorte, quasi dimentico dei Grifondoro. «Avete giurato fedeltà alla mia causa a costo della morte. E allora perché avete dato la vostra vita nel tentativo di sconfiggerli? Perché siete ancora tutti vivi, qui, davanti a me, a guardarmi con espressioni terrorizzate?! Sapete, è ironico come l'unica persona che non mi abbia ancora deluso...» i suoi occhi rossi passarono sulla figura di Bellatrix, la quale avvampò di orgoglio, per poi spegnersi in una smorfia disperata quando Voldemort la oltrepassò, indifferente. «... sia stato il giovane Potter».

Lily sentì Sirius trattenere il fiato, a qualche passo da lei. Le bastò una frazione di secondo per muovere lo sguardo dal mago oscuro all'amico e riconobbe sul suo volto la stessa espressione che vide stampata su Remus e sugli altri compagni.
In un movimento generale, l'attenzione scivolò su James, ancora a terra privo di sensi dallo Schiantesimo di Mary.

The Marauders -The rise of the AurorsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora