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La vita era noiosa.

Ecco come Josh l'avrebbe descritta con una parola se qualcuno gli avesse chiesto di farlo, okay probabilmente nessuno, chi mai andrebbe a chiedere alla gente di descrivere la vita con una parola?

Forse se qualcuno lo facesse la vita non sarebbe così noiosa, si immaginò di camminare per strada ed essere fermato da un vecchietto, magari con un cappello buffo di quelli colorati con le piume, che gli chiede di descrivere la vita con una parola, a quel pensiero gli scappò una risatina

"Ma mi stai ascoltando almeno?" sospirò,

"Sì, Brendon, ti sto ascoltando."

"Perché è importante, cioè voglio dire, so benissimo di essere particolarmente stupendo con tutto ma-"

A quel punto Josh avrebbe voluto urlare invece prese un respiro "È solo un appuntamento, voi due siete fidanzati"

La gente che si preoccupava per l'amore proprio non la capiva, anche l'amore gli sembrava noioso:
Ti piace una persona?
Se non ricambia stai male e continui a provarci finché quella non ti nota o finché non cambi persona ed è di nuovo la stessa cosa, oppure, se ti va bene e quella persona ricambia allora passerete del tempo insieme fino a che una dei due non si stanca dell'altra e ci smetta di uscire, a quel punto l'altra soffrirà finché non troverà un'altra persona con cui uscire, era praticamente un circolo vizioso di breve felicità e dolore, sinceramente Josh non aveva tempo per quel tipo di cose, sospirò di nuovo.

"E quindi?! Ti sembra una cosa così semplice scegliere un vestito?" chiese Brendon sfoderando la sua migliore faccia drammatica.

"Sì, Ryan non ha occhi per te qualsiasi cosa tu indossi."

"E se non fosse così?"

"Uscite da quattro mesi."

Brendon era assillante (avrebbe detto noioso ma sarebbe stato ripetitivo) certe volte si chiedeva come facesse ad essere il suo migliore amico.

La campanella dell'ultima ora suonò per Josh quel suono quel suono era molto simile al canto di un angelo, era possibile paragonabile la voce di un angelo alla campanella dell'ultima ora? Gli sembrò una cosa abbastanza blasfema, poco importa, si mise lo zaino in spalla e si alzò "senti Bren fai come ti pare" e con un gesto vago con la mano lasciò lì l'amico abbastanza deluso, di solito Josh dava sempre ottimi consigli, Brendon pensò che magari quel giorno non era dell'umore giusto e aveva ragione.

Josh non era proprio dell'umore per dare dei consigli o di parlare o di andare a casa.

Decise di prendere la strada più lunga per tornare, magari sarebbe riuscito ad ascoltare più di una canzone dei Green Day prima di arrivare.

Fissò il portone per almeno due minuti prima di decidere che non aveva la minima voglia di entrare, tanto i suoi genitori non c'erano e lui non aveva neanche voglia di prepararsi il pranzo ed altronde era una bella giornata ed era arrivato a metà di Boulevard Of Broken Dreams.

Andò verso il giardino dietro casa, la sua famiglia non era ricca ma avevano una casa discretamente grande e anche abbastanza isolata, il che faceva piacere a Josh così poteva esercitarsi con la batteria quando voleva senza disturbare i vicini.

Camminò immerso nei suoi pensieri.

Dovette sbattere le palpebre due volte prima di essere sicuro di non aver visto male (improbabile) o di starsi immaginando tutto (più probabile), perché proprio sotto il suo albero, nel suo giardino, c'era un ragazzo, con le mani e la testa sporche di sangue, le foglie nei capelli e svenuto con la schiena appoggiata sul tronco.



A/N:
È la mia prima ff seria quindi se c'è qualcosa di male fatemelo notare grazie
:)

Choke // Joshler // CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora