|11|

536 30 4
                                    

Nei giorni seguenti decido di non contattare Fabrizio, ne di parlare della situazione con qualcuno. Rifletto solo, canto e ci penso ancora: penso anche a a quando l'ho baciato, a quanto mi fosse piaciuto... e poi a come l'ho lasciato.
Io voglio Fabrizio. Io lo voglio. Forse mi c'è voluto del tempo per capirlo... forse non avevo gli occhi abbastanza aperti.
Ora però mi sembra più chiaro di prima... fra le note della tastiera e le parole di "Portami via" penso: forse sono gay? Provare sentimenti così forti per un uomo mi fa pensare di poter essere attratto al sesso maschile e inoltre alle donne non sono mai stato molto interessato.
Che ore sono?
Leggo sullo schermo del telefono: 16.20.
Faccio ancora in tempo a trovare Fabrizio agli studi.
Corro alla mia auto e parto in sesta verso la mia meta, noncurante dell'outfit che ho addosso e delle mie condizioni, entrambi penosi.
Appena arrivato mi fiondo dritto verso il camerino di Fabrizio, apro la porta e mi trovo davanti la cosa più disgustosa che in tutta la vita ho avuto l'occasione di vedere: il moro è in piedi, attaccato al muro, Stefano lo sta baciando mentre questo non oppone resistenza.
Troppe emozioni combattono nella mia testa, sento le gambe cedere e mi siedo per terra con lo sguardo ghiacciato su Fabrizio, che nel frattempo mi ha visto ed ha mollato Stefano.
<Ermal stai bene? Ermal.. Io... non è come sembra... posso spiegarti...>
Scoppio in lacrime, penso a qualsiasi altra cosa per distogliere quell'immagine dalla testa.
Le mie emozioni cambiano di colpo quando il mio sguardo salta dal Moro a Stefano. Mi alzo di colpo, spingendo Fabrizio di lato e cammino verso il più piccolo.
<Esci subito. Fuori da qua. Esci cazzo. Hai 5 secondi> nella mia voce c'è rabbia, non sono però troppo aggressivo e riesco a mantenere il controllo.
<mi sa che il tuo fidanzato ha scelto qualcun altro eh...>
Prima che una parola esca dalla mia bocca, Fabrizio si mette davanti a Stefano e, con tono decisamente più aggressivo del mio, urla:
<Stefano. Io. Non. Ti. Voglio. Mi fai schifo. Mi fai schifo. Te ne devi andare. Esci da questa stanza o chiamo la sicurezza>
Lo studente non ci pensa due volte ed abbandona il camerino, chiudendosi la porta alle spalle.
<Ermal... senti lui m'ha baciato... io non volevo assolutamente farlo.. mi fa schifo Ermal. Io voglio te cazzo. Anche se da quel che ho capito tu non vuoi me...>
Lo guardo torvo e mi siedo di nuovo, come se la valanga di emozioni provate poco prima mi fosse ricaduta addosso.
<Fabrizio... io.. devo.. aspetta fammi andare in bagno... un secondo e sono qui>
Mi rialzo e raggiungo il bagno più vicino. Appena dentro mi sciacquo la faccia con l'acqua fredda, cercando di scacciare, oltre che al sudore dalla fronte, la vista di Stefano su Fabrizio.
Che schifo.
Dopo almeno un quarto d'ora passato a guardare il muro del bagno torno in camerino dal Moro.
In mano ha una rosa rossa e mi guarda, con un lieve sorriso sulla guancia.
<Io questa l'avevo presa per te... speravo di vederti ieri ma non ti sei presentato... ora è un po' andata però, non so se la vuoi ancora>
Me la porge e la prendo, sorridendo involontariamente.
<non ti pensavo così romantico>
<e secondo te sono uno stronzo? Lo pensano tutti ma il duro Fabrizio Moro ha anche un lato dolce, per le persone giuste>
<e io sono una persona giusta..?>
Mi carezza la guancia e sorride. Dio santo il suo sorriso mi fa morire.
<tu sei giustissimo. C'è poco da dire, se un uomo ti fa cambiare orientamento sessuale dev'essere per forza quello giusto no?>
Ride e io con lui.
<e quindi il duro Fabrizio Moro è pure gay? Non me l'aspettavo>
<e pure il signor Meta è gay però... aspetta un secondo.. ti devo chiedere una cosa>

|penultimo capitolo STAY TUNED.|

Dentro ad un abbraccio | MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora