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Questa frase della storia instagram di Mirko, è stupenda. Leggetela e ricordatela sempre ❤️

Ormai è da un po' che non ve lo chiedo:
Vi sta piacendo la storia?

Buona lettura



La giacca di Mirko poggiata sulle mie spalle dal ragazzo mi risveglia completamente dal mio stato di trance.
Lo guardo, interrogativa:

"Non ti sei accorta che sta piovendo e che stai tremando?"

Mi domanda, coprendomi con il suo ombrello. Io scuoto la testa, sorridendo semplicemente per poi tornare seria, guardandomi attorno, attendendo il pullman che vogliamo prendere:

"Che succede?"

"Non voglio che Pierfrancesco e Davide litighino a causa mia"

"Ma sei sicura stiano litigando? Nel senso...hai avuto la conferma da Pierfrancesco?"

"No, ma non voglio parlarne, magari ci sta già male, figurati se devo buttare altra benzina sul fuoco..."

"Questa è benzina, io mi do fuoco" Tenta di fare ironia, ricevendo un mio sguardo gelido e tornando serio subito: "Intendo dire...ti fidi a tal punto di Matteo? Io fossi in te ne parlerei con Pierfrancesco, giusto per conferma"

Il bus che arriva fa bloccare la nostra conversazione e tiro un sospiro di sollievo quando vedo che al suo interno ci solo solo anziani e una donna con il passeggino. Nessuno che conosca Mirko.

Il ragazzo va nei sedili posteriori, facendomi cenno di raggiungerlo e mi fa sedere accanto a lui, appoggiando il suo zaino e la sua borsa nei posti di fronte ai nostri.
Io ho ancora le mani strette al telefono, con lo sguardo perso nel vuoto e sobbalzo quando Mirko mi circonda le spalle, stringendomi a sé:

"Hey, piccola, calma, ok? Dopo, se vuoi, chiamiamo Pierfrancesco e gli chiediamo bene che sta accadendo con Davide. Va bene?"

"Non voglio disturbarlo, sta lavorando al disco..."

"Lo chiamiamo domani, dopo domani, però in questi giorni. Non mi piace vederti stare male. Non te lo meriti"

Mi lascia un bacio sulla guancia, abbracciandomi maggiormente a lui e accarezzandomi le braccia, osservando Milano illuminata attorno a noi.
Dopo un po' si appoggia a me con il viso, rilassandosi:

"Arriviamo al capolinea e poi la facciamo a piedi, va bene?"

"Non è lontano, Mir?"

"Se vuoi ti porto io in braccio"

Gli tiro un pugnetto sulla gamba, facendolo sorridere:

"Smettila di dire cazzate"

"Chi scherza? Ti ci porto davvero in braccio, tanto sei leggera"

Aggiunge, prendendomi, inaspettatamente, in braccio e stringendomi in un abbraccio:

"Hai visto? Ti ho sollevato e messo su di me senza problemi"

"Questa cosa può suonare molto male..." 

Gli faccio notare. Lui scrolla le spalle:

"A me va bene, perché no?"

Lo guardo inizialmente male, per poi scoppiare a ridere, essendo amante di quelle battute. Lui coglie l'occasione e mi lascia un bacio all'angolo delle labbra:

"Sei bella quando ridi" Dice, sorridendo: "Se fossi stata girata maggiormente verso di me ti avrei baciato meglio" Sussurra, nascondendo l'imbarazzo nella felpa e allungando la mano sul pulsante per prenotare la fermata.

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