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Oggi stavo per aggiornare e mi son detta: è da un po' che non spammo una mia storia. Quindi, dopo avervi spammato Plaza e Sfera, è il momento di spammarvi la mia nuova fanfction su Drefgold. La storia è molto simile a quella di Plaza. Si tratta di una fanfiction molto seria, molto malinconica, con pensieri che, da uno come Elia non ci aspetteremo mai, quindi vi chiedo, se avete voglia, di dargli una lettura veloce e di dirmi cosa ne pensate.
La storia si chiama:

Giù la maschera | Drefgold


Buona lettura



Il "dobbiamo parlare" di Matteo è stato molto breve, abbiamo parlato davvero poco, praticamente niente, avevamo entrambi l'interesse di fare ben altro una volta tornata.

Questo è il mio pensiero mentre mi giro nella sua direzione, tra le lenzuola, trovandolo addormentato a pancia in giù e coperto dai fianchi in poi unicamente con il lenzuolo. Sospiro. Appoggio il viso sul suo braccio, facendolo svegliare piano:

"Non voglio che parti"

Gli sussurro, chiudendo gli occhi e godendomi il suo profumo misto a tabacco che il suo corpo emana, lui mi guarda con gli occhi stanchi e semi chiusi e temo non mi abbia neanche compreso, ma mi sbaglio. Appoggia il suo viso al mio per poi baciarmi, come può, una guancia, cercandomi le labbra, ma mi allontano, ritornando sul mio cuscino.

Lui resta interdetto un attimo, poi sospira e si alza, facendo peso sulle braccia e iniziando a baciarmi dolcemente la spalla per poi scendere sulla schiena:

"Vieni con me, tesoro, ti porto a vedere Los Angeles..." Mi tira poco la pelle sotto qualche suo morso: "...non vuoi?"

Si gira nel letto, tirando un po' il lenzuolo per coprirsi fino a metà bacino. Mi prende, portandomi su di lui e stringendomi, per poi coprire anche me fino a metà schiena e allontanandomi le mani quando tento di tirarla su ancora di più:

"Hai un corpo meraviglioso, non coprirti" Mi accarezza i fianchi:

"Non voglio lasciare qua gli altri senza di me"

Lui sbuffa, passandosi una mano tra i capelli e inumidendosi le labbra: "Si tratta di poco tempo, torneremo prestissimo e li sentirai comunque ogni giorno" Scuoto la testa, appoggiandomi al suo petto nudo che si alza e si abbassa sotto di me: "Hey..." Mi accarezza i capelli dolcemente, giocandoci: "Guardami Jessica..." Io lo ascolto e lui fa combaciare le nostre labbra, in un bacio estremamente dolce, accarezzandomi le labbra con la sua lingua, lasciandomi qualche piccolo morsetto: "Ti amo"

Mi sussurra, per poi allontanarsi da me e tornando a sdraiarsi, con una sua mano a circondarmi la schiena. Io sono abbastanza stranita da quella sua frase. Ha detto di amarmi, ma è davvero convinto? Non stiamo correndo troppo come dice Gionata?

"Che cos'hai?" Mi porta una mano sulla guancia, passando poi il dito sulle mie labbra: "Mi sembri su un altro pianeta, stai bene?" Mi accarezza, con l'altra mano, tutto il mio corpo nudo che si rilassa sotto il suo tocco:

"Non so cosa fare..." Gli rivelo, riappoggiandomi, senza guardarlo. Come faccio a guardare in faccia una persona che mi ha appena rivelato il suo amore quando, neanche ventiquattro ore prima ne ho baciata un'altra?

"Hai quattro giorni per pensarci, hai tutto il tempo..." Mi sussurra, prendendomi dai fianchi e portandomi sotto di lui e bloccandomi tra le sue braccia: "Io direi che ora possiamo anche pensare ad altro" Inizia, baciandomi collo e scendendo sul mio petto, tracciandomi una linea: "Ti va un secondo giro?"

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