Capitolo 8

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Rimango in silenzio, sentendo attentamente la sua voce, troppo familiare.

<<Quindi e da quel giorno che vuoi baciarmi?>>
<<S-i, ho cercato di controllarmi, di resistere>>
<<Perché? Perché hai cercato di resistere?>>

Sento un silenzio improvviso, mentre rimango ancora nel buio.

<<Perché so che tu non mi vuoi, che non sei interessata a me, che ami un'altra persona>>
<<E quindi perché non ci hai provato lo stesso?>>
Sospira, non posso capire che espressione abbia, e questa cosa mi da molto fastidio.

<<Per rispetto>>
<<Rispetto>>
<<Si, non volevo metterti in questa situazione, anche se alla fine…ti ho messa in questa situazione>>
Mi scappa un piccola risata, alzando lo sguardo, anche se inutilmente, visto che non posso vederlo.

<<Che situazione sarebbe?>>
<<Bhe…non riesco a capire se mi stai prendendo i giro o cosa?>>
Rido, bagnandomi il labbro.

<<Non ti sto prendendo in giro, voglio solo capire>>
<<Capire cosa di preciso?>>
<<Capire se questo sta succedendo solo perché ti ho baciato, oppure perché provi davvero qualcosa per me>>
Rimane per un secondo in silenzio, e poi risento la sua voce.

<<Adesso sono io a non capire>>
<<Voglio solo dire che, forse non sei interessato a me, che forse il bacio ti ha solo fatto riaffiorare dei ricordi, non so, capire se tutto questo è vero o mi stai solo dando "false speranze" se si possono definire così>>
<<E perché dovrei farlo?!>>

Abbasso lo sguardo, lasciando uscire l'aria dai polmoni.

<<Perché sono sicura che tu non sei interessato a me…>>
<<Perché dici questo?>>
<<Perché da quando ti ho conosciuto l'ho sempre saputo>>
Detto questo, abbasso di molto la testa, e socchiudo gli occhi, per non vederlo.

Ritorno verso la botola e prima che entri del tutto gli dico.
<<Trasformati e vai a casa, ci vedremo domani>>

Dopodiché entro definitivamente dentro, chiudendo la botola.

~~•~~•~~

<<Alya lascia stare>>
<<Ma che hai oggi? Sembri depressa>>
<<No, sono solo stanca>>

Mi guarda male, per poi alzare gli occhi al cielo.

<<Tutti i giorni sei stanca ma sei sempre allegra>>
<<Mi sono alzata dalla parte sbagliata del letto>>
Dico velocemente, per poi entrare in classe, mentre Alya cerca di raggiungermi.

Dopo essere entrata vedo Adrien e Ninò già seduti ai loro posti ed io provvedo subito dopo.

Mi salutano ed io faccio lo stesso ma dicendo un semplice "ciao" secco.

Dopo essermi seduta vedo Adrien girarsi verso di me, guardandomi pensieroso.

<<Che hai?>>
Lo guardo, per poi abbassare lo sguardo, senza parlare.
<<Lasciala stare, oggi è di cattivo umore, non ha voluto dirmelo neanche a me>>
Interviene Alya che si sistema affianco a me.

Adrien posa gli occhi su di me, sembra preoccupato.
Stava per parlare ma la prof entra in classe e inizia la lezione.
Così si gira, senza più guardarmi.

Le ore passano in fretta, stranamente, ed arriva la ricreazione.
Non voglio stare insieme agli altri, voglio stare in disparte, da sola.

Quindi vado in bagno, sedendomi sulla tavola del water, chiudendo gli occhi.

Il bagno è vuoto difficilmente viene occupato durante la ricreazione, tutti ne approfittano per stare in cortile.

Ma ad un tratto sento la porta aprirsi e qualcuno entrare.
Sono passi molto pesanti, nessuna ragazza li ha, ma è impossibile che sia un ragazzo.

<<So che sei qui>>
Sento la voce di Adrien, ma perché è qui?

<<Marinette esci dal bagno>>
Non lo ascolto, rimango seduta, stringendomi le gambe al petto.

<<Guarda che se non esci ti vengo a prendere>>
Non rispondo, forse se non parlo penserà che non ci sono.

<<Ok lo hai voluto tu>>
Sento aprirsi delle porte, uno dopo l'altra, si avvicina sempre di più, fino a quando arriva alla mia, ma è chiusa.

<<Ti ho trovata>>
<<Vattene via Adrien! Lasciami in pace>>
<<Marinette esci>>
<<Perché sei qui?! Voglio restare da sola>>
Sento un sospiro, per poi sentire dei rumori alla cabina affianco.

Che sta combinando?

Ad un certo punto davanti a me compare Adrien, facendomi spaventare.

<<Ma che?!>>
<<Adesso non puoi scappare>>
<<Ma che ti prende?!>>
<<No, che ti prende a te!?>>

<<È una giornata no, non sono affari tuoi>>
<<Sono preoccupato, sono tuo amico>>
Mi alzo, ritrovandomelo a pochi centimetri di distanza.

<<Appunto!>>
Lo faccio scansare, per poi aprire la porta ed uscire, ma mi blocca per il polso, tirandomi indietro.

<<Appunto cosa?>>
Lo guardo negli occhi, per poi fargli mollare la presa al polso.

<<Siamo amici, non per forza ti devo dire tutto>>
Detto questo, me ne vado, lasciandolo da solo.

Sento la campanella che dichiara la fine della ricreazione, vedo che quasi tutti sono già andati nella propria classe e stavo per fare lo stesso, ma una mano mi blocca il polso, facendomi girare.

<<Adesso mi dici che hai?>>
È ancora Adrien, mi guarda negli occhi, affannato.

<<Lasciami stare!>>
Cerco di fargli mollare la presa, ma è troppo forte.

<<Ora basta!>>
Dice per poi trascinarmi verso lo spogliatoio e chiudendoci dentro.

<<Che stai facendo? Perché ci hai chiusi qui?!>>
<<Marinette il tuo comportamento non è normale!>>
<<Il mio!? Il tuo!>>

Si porta una mano nei capelli, sospirando.

<<Perché ti comporti così? Non ti riesco a capire>>
Si siede per terra, appoggiandosi al muro.

<<No, la vera domanda e perché tu ti comporti così…>>
<<Che vuoi dire?>>
Alza lo sguardo, guardandomi negli occhi.

<<Diciamo la verità Adrien, tu non ti sei mai preoccupato del mio comportamento…non mi hai mai considerata>>
<<Questo non è vero!>>
Si alza di scatto, cercando di avvicinarsi.

<<Ne sei sicuro? Perché io penso che tu non mi abbia mai considerata veramente>>
<<Ma che stai dicendo!?>>
Ho le lacrime agli occhi, cerco di non guardarlo.

<<Ti sei mai chiesto il perché ogni volta che presentavi le tue ragazze io me ne andavo…oppure passavo giorni senza uscire di casa, evitavo di uscire quando me lo chiedevate…ti sei mai fatto queste domande?>>

Rimane in silenzio a guardarmi, non sapendo cosa dire.
Mi allontano, per non vederlo, non ci riesco.

Dietro di me sento dei passi, ad un certo punto mi ritrovo attaccata al muro, a solo pochi centimetri di distanza da Adrien.
Mi guarda negli occhi e io guardo i suoi.

<<Perché non me lo hai detto prima>>
<<Cosa dovevo dirti?>>
Sospira, chiudendo gli occhi per poi ritornare a guardarmi.

<<Anch'io provo lo stesso per te>>
Si avvicina, toccando le nostre fronti.

<<Non è vero>>

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