Era incredibile quanto gli Avengers fossero uniti. Nonostante le diversità erano estremamente legati. Non era semplice familiarizzare con persone estranee al loro ambiente e quindi ogni occasione era buona per vedersi, fuori dal lavoro. Perfino Rogers si era messo ad organizzare un evento per Halloween; voleva offrir una cena ai colleghi, ma non aveva specificato a che titolo. Aveva solamente proposto di andare in una steakhouse, dove si entrava mascherati. E aveva coinvolto l'agente Tyler. Da qualche tempo, cercava sempre un contatto in più con lei, coi suoi modi garbati: era molto evidente che volesse farla integrare il più possibile con gli altri.
'Steve è pesante; sarà pure Capitan America, ma dell'insistenza' Rafflesia si lamentava col Falco, nell'appartamento dell'arciere.
'Mi piace Halloween. Mi ricorda quando ero bambino. Il ristorante dove andremo è a una decina di isolati a piedi, potremo camminare e vedere le altre maschere senza essere riconosciuti. Ho già preso il mio costume ed è fantastico!' Clint, al contrario, era fomentatissimo.
'Pensavo ti vestissi da Occhio di Falco o da Robin Hood... o meglio ancora da Legolas, come dice Tony!' Rafflesia lo prese in giro.
'Spiritosa! No, niente arcieri! E tu?'.
'Non ho deciso ancora' aveva una mezza idea di scegliere un vestito abbinato a quello di Barton, casomai avesse scoperto per quale maschera avesse optato.
Gli si avvicinò, con sguardo sensuale. 'Clint...' gli si strusciò 'Dimmelo, da che ti vesti?' doveva estorcergli una confessione e provò con le armi seduttive che non le mancavano.
L'Avenger non si sbottonò. Rimase muto come un pesce e con un sorrisetto scemo stampato in faccia.
Era la prima volta che non si svelava a una richiesta precisa. La Tyler ebbe un'altra delle sue idee geniali. Erano a casa di lui: ci avrebbe fatto sesso sfrenato e poi avrebbe potuto curiosare, cercando l'abito di Halloween o un indizio.
'Limoniamo?' gli propose, leccandogli le labbra e posandogli le mani sul torace sopra la maglietta.
'Va bene' lui bofonchiò, scocciato. Solo bacetti voleva?
Rafflesia rise, iniziando a baciarlo, famelica. Infilò la lingua prepotentemente nella bocca del Falco, che perse subito il controllo. Ogni volta era come gettare un fiammifero in un bidone di benzina: l'incendio divampava, era certo. Per spegnerlo, dovevano andare ben oltre.
'Limoniamo a letto?' Barton fece la sua controproposta, alzandosi e tendendole la mano, che lei rifiutò, scostandolo da sé e preparandosi per un'esibizione.
Andò verso la camera, ancheggiando sfacciatamente con il sedere in evidenza. Era aiutata dai leggins attillati; più che una risposta fu un'istigazione vera e propria.
L'arciere la rincorse e l'acchiappò, per gettarla sul letto con una spinta sulla schiena.
Le strappò quasi i vestiti di dosso liberandosi anche dei propri, velocemente 'Adesso facciamo sul serio, niente roba da ragazzini, signorina' la redarguì. La strinse di fianco, entrando dentro in lei senza perdere un secondo nei preliminari. Avevano le gambe avvinghiate, i loro corpi erano abbracciati alla morte. Il Falco le arpionava i glutei con entrambe le mani per darle la cadenza del piacere su di sé.
Si muoveva sollecitandola e si interrompeva per spostarla all'indietro, incalzandola sul seno con la bocca e riempiendola di morsi e di succhiotti. Rallentava e ricominciava e aveva ripetuto quell'alternanza in continuazione. Aveva cercato lei una strategia di corteggiamento e accadeva il contrario: l'Avenger la stava facendo ammattire. 'Clint, sei favoloso' gemette con le braccia legate al collo del partner, le lingue che si rincorrevano di continuo. Era estremamente bello starci insieme, ogni volta si sentiva più coinvolta. Il Falco era un amante generoso, passionale e tenero al tempo stesso. Questo pensò, un attimo prima di perdersi con lui in un paradiso dei sensi unico e coinvolgente.
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Stella d'argento
FanficClint Barton, Occhio di Falco, conosce Rafflesia Tyler, l'unica Stella d'argento fra gli agenti dello S.H.I.E.L.D., la donna più bella, sensuale e coraggiosa che abbia mai incontrato, profondamente tormentata nell'anima da un dolore profondo che sol...