4 Capitolo.

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~Non ci voglio tornare a casa.

Con una mano mi massaggia la nuca infilando una mano fra i capelli, mentre con l'altra mi avvolge in vita e mi fa ballare lentamente fregandosene della musica del locale che tambureggia come una tribú d'indiani.
Io chiudo gli occhi e mi rilasso al suo cullare, appoggio la fronte nell'incavo del suo collo caldo che assomiglia tanto ad un posto sicuro, un po' come le sue braccia intorno al mio corpo.

Niccoló:-"Famme un sorriso, bimba, che sei più bella se sorridi."

Io mi stacco con la fronte dal suo collo, guardo il suo viso da bimbo sperduto e gli sorrido.
Lui mi sorride con le labbra a sua volta, mi prende il volto fra le mani e mi accarezza le guance color porpora dalla vergogna, ma per fortuna la luci della discoteca non fanno trapelare troppo.

Mary:-"Come mi hai trovata?"

Niccoló:-"Me 'o sentivo che stavi quà, sei n'po' come 'na calamita."

E attaccati a me come una calamita, Nì, e non staccarti più.

Mary:-"Pensavo non fossi un tipo da discoteca, non mi sembri il tipo."

Niccoló:-"Nemmeno tu me sembri r'tipo."

Chino la testa continuando a sorridere all'affermazione.

Mary:-"Non lo sono, mi ci hanno portato a forza."

Fa scivolare le sue mani morbide sulle mie guance in direzione dei fianchi e affonda i polpastrelli intorno al mio bacino, ha le mani così calde, quasi da darmi l'impressione di marchiarmi le impronte digitali sulla pelle.

Niccoló:-"Sarà er destino"

Mi avvicino a lui e lo abbraccio mettendogli le braccia intorno al collo.
Da troppo non ti vedevo Ní, troppo tempo.
Sento le ossa del mio bacino appoggiati al suo, in questi mesi mangiavo poco e niente, mi bastava ascoltare la sua voce nelle canzoni e mi saziavo di quella.
Lui sembra accorgersene, mi sfiora la spina dorsale a fior di pelle con le dita, facendo movimenti dall'alto verso il basso.

Niccoló:-"Poi se Nun te disturba t'accompagno a casa io."

Mi dice con accento Romano ma non troppo marcato.

Ma che disturbi, Nì, ma accompagnami una vita intera, non solo a casa

Io annuisco sulle sue spalle, e una lacrima fuggitiva mi scende dagli occhi bagnando la maglietta di Nic.
Lui senza dire una parola mi stacca dal suo corpo e con il pollice mi strofina via l'umido salato sulla mia guancia e mi lascia un bacio tenero proprio dov'era passata la lacrima.

Niccoló:-"Non piagne, sto qua adesso."

Non andartene piú Peter Pan, non lasciarmi più sola, che quando sto sola mi manca il respiro.

Mary:-"Non andare via ancora."

Niccoló:-"Più tardi te lascio r'numero mio, cosí me poi chiamá quanno c'hai bisogno."

E mi risponderai? O ignorerai i messaggi proprio come quando ti scrivevo?
Lo so che sparirai ancora, ma lasciami godere questo momento fra le tue braccia, mi sei mancato tanto.

Mary:-"Mi sei mancato.."

Niccoló:-"M'è mancato r'sorriso tuo."

Io mi copro il viso paonazzo con le mani, lui me le prende e me le abbassa scoprendomelo ancora.

Niccoló:-"T'ho detto che m'è mancato r'sorriso tuo, che te copri?"

Mi dice ridendo, e tenendo le mie mani fra le sue.
Mi si avvicina e mi bacia vicino l'angolo della bocca, lasciando un alone umido proprio nel punto dove ha appoggiato le le labbra.
Quasi ci avevo sperato che mi baciassi, Ní.
Fallo, fallo ora, baciami e staccati solo quando è ora di riportarmi a casa.

...

Sono le 5.00 di mattina, il locale sta per chiudere e le mie amiche sono tornate in appartamento dopo che avevo riferito loro che mi accompagnava a casa lui.

Niccoló:-"Vieni, t'accompagno."

Prende la sua giacca e me la mette attorno alle spalle, preoccupandosi di farmi stare al caldo.

Mary:-"Non voglio tornare a casa, Nì."

Forse questo non l'ho pensato e basta.
Vedo lui che sobbalza e mi guarda per circa 10 secondi.

Niccoló:-"Te faccio vedè l'alba de Roma allora."

Wendy. | Niccoló Moriconi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora