Wendy. | Niccoló Moriconi

7 Capitolo.

~Roma Non Fà La Stupida Stasera.

Natasha:-"Dove vai così agghindata?"

Io le sorrido.
Ho un mini abitino nero aderente che lascia scoperta la schiena e delle spalline sottili adornate con dei brillantini che ne percorrono tutto il contorno, abbinato ad un paio di sandali semplici neri con il tacco e i capelli raccolti in uno chignon basso con alcuni ciuffi che fuoriescono arricciolandosi fino a sfiorare le spalle.

Mary:-"Esco un po'."

Natasha:-"Da sola?"

Annuisco e prima che riesca a farmi altre domande esco di fretta dalla porta dell'appartamento e mi dirigo verso il primo incrocio della strada, dove Nic mi ha detto di farmi trovare per le 22.00.

Ad un certo punto noto un macchinone nero con le luci a Xeno dirigersi verso di me.

Niccoló:-"Come sei bella! Sali!"

Io arrossisco come sempre e salgo in auto, lui poggia la mano sulla mia coscia mentre comincia a guidare."

Mary:-"Dove mi porti?"

Niccoló:-"Nun fà domande."

Mi sorride con gli occhiali scuri sul naso, nonostante il buio della notte ci circondi.

Niccoló:-"Voglio che me canti 'na canzone."

Io rido rumorosamente, tenendo una mano sulla pancia.

Mary:-"Cosa vuoi che faccia?"

Lui sorride silenzioso e accosta l'auto davanti una casa non troppo grande, sembra vecchia di color avorio.

Niccoló:-"Annamo, te devo da dei vestiti adatti, te dovevo avvertí ma cosí rovinavo tutta 'a sorpresa."

Scende dalla macchina e subito dopo mi apre la porta dell'auto da vero gentiluomo, mi porge la mano e mi aiuta a scendere accompagnandomi fin dentro casa, io aspetto sulla porta e lui in un lampo mi porta dei leggins neri e una maglietta a maniche corte color verde militare.

Niccoló:-"I pantaloni so' de mi madre, mentre la maglia è la mia, che se vuoi te la puoi pure tenè."

Mi sorride ancora, nascondendo sempre il suo sguardo in quegli occhiali neri.

Mary:-"Grazie, mi vado a cambiare allora.."

Niccoló:-"Certo, mettite de là, fa come se fossi a casa tua."

Vado dietro un separino di carta adornato con disegni stile giapponese, mi sfilo il vestito elegante e mi infilo leggings e maglietta, lancio il vestito sul divano bianco e corro fuori da Nicco.

Mary:-"Voilà!"

Faccio una mini sfilata ed un giro su me stessa.

Mary:-"Sono pronta!"

Nicco mi guarda compiaciuto e senza rispondere mi prende per mano e mi porta nuovamente fuori l'abitazione.

Mi trovo davanti una vespa rossa laccata, lui mi porge un casco, me lo infilo e lui fa uguale.

Niccoló:-"Stasera te faccio vedè la mia bella Roma, sotto 'e stelle. Monta su."

Io monto in sella e gli Poggio le braccia attorno al busto, con la mano tocco delicatamente il suo petto e sento il battito che poco a poco cresce e diventa sempre più veloce.
Appoggio il mento sulla sua spalla e mentre il vento mi scorre tra i capelli e li fa danzare io mi guardò attorno il meraviglio paesaggio che mi offre questa sera Roma.

Quanto sei bella Roma.

Roma, non fà la stupida stasera!

Nicco stacca una mano dal manubrio e accarezza il dorso della mia provocandomi una leggera pelle d'oca.

Ad un certo punto si ferma davanti un muretto, scende dalla vespa e si siede su di esso facendomi segno di seguirlo, io obbedisco.

Mary:-"Come mai mi hai portata qui?"

Niccoló:-"Perchè questo è 'n posto importante, quà ce scrivo i testi e ce stanno tutti i pensieri miei. E te da quanno t'ho vista sei 'n pensiero mio."

Io arrossisco e mi nascondo dietro la mia spalla destra, cerco di capire che emozioni prova in questo momento ma gli occhiali scuri mi impediscono di capire il suo stato d'animo provocandomi un senso di disagio.

Mary:-"Hai deciso di non toglierli più quegli occhiali stasera?"

Lui volge lo sguardo verso di me, si porta una mano agli occhiali, ma prima di toglierli dice;

Niccoló:-"In cambio? Che me dai?