Epilogo.

349 17 4
                                    

Era passato ormai un mese da quando Harry e Louis avevano deciso di frequentarsi e vedere come sarebbe andata. Erano felici, come mai prima in vita loro. Louis si era aperto del tutto con Harry, gli aveva raccontato gran parte della sua vita. Si fidava di lui. Harry, invece, ancora non aveva raccontato niente a Louis, tranne il minimo necessario. Diceva che non era ancora pronto a parlarne, non era pronto a ricordare. E Louis gli lasciò i suoi spazi, perché sapeva quanto fosse difficile fidarsi di una persona e quanto fosse difficile aprire cuore e mente a ricordi che fanno ancora male.


Quel giorno Louis era a lavoro. Era così indaffarato con tutte quelle scartoffie che quasi non sentì il cellulare squillare. Lo prese e lesse il nome del mittente. Harry. "Ciao amore, già ti manco?" Disse Louis ridendo. "Devo parlarti." Harry era serio, glaciale. "Che succede?" Chiese Louis in preda all'ansia. Lo sapeva che andava tutto troppo bene per essere vero. Lo sapeva che prima o poi sarebbe tutto finito. "Niente. Solo, vieni al nostro posto appena puoi."

Finito il turno, Louis corse immediatamente in quel tetto, testimone del loro primo incontro e di tutti gli altri. Corse più forte che poteva tra le strade della città, incurante dei semafori rossi o dei limiti. Una volta arrivato, trovò il suo ragazzo -lo era ancora?- ad aspettarlo seduto dove si scambiarono il loro primo bacio.

Si sedette accanto a Harry. "Sei arrivato." Sussurrò il castano. Era teso. Lo erano tutti e due. "Cos'è successo?" "So a cosa stai pensando e no, non voglio lasciarti. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita e ora che ti ho trovato non ho alcuna intenzione di lasciarti andare." Louis tirò un sospiro di sollievo e sorrise. Si sistemò più vicino a Harry e appoggiò la testa sulla sua spalla. A quel gesto, Harry si rilassò. "Ti ho fatto venire qui perché voglio raccontarti di me. Tu mi hai detto tutto e io invece non riesco nemmeno a dirti perché fossi qui, la prima volta che ci siamo incontrati. Ero appena uscito da una storia complicata. Il mio ex era complicato. Ci eravamo lasciati malissimo e io non volevo. Sai che non mi piace litigare con le persone. Così lo chiamai per chiarire, perché comunque era stata una persona davvero importante per me. Lui non rispondeva, così andai a casa sua ma non trovai nessuno. Lo cercai in tutti i posti che mi venivano in mente. Stavo andando in un bar qui vicino -era il nostro preferito- quando sentii le sirene dell'ambulanza. Mi avvicinai e-"
Fece una pausa e si asciugò le lacrime. Louis non sapeva cosa dire, non aveva mai visto Harry in quello stato. "Se non te la senti non devi continuare." "No, voglio farlo. Stavo dicendo, mi avvicinai e lo vidi. Si era lanciato ed era tutta colpa mia. Non avrei dovuto litigare con lui, non avrei dovuto dirgli quelle cose, non ho nemmeno avuto la possibilità di chiarire e chiedergli scusa né tantomeno di dirgli addio. Quel giorno ero qui perché era un mese dalla sua morte e mi sentivo così in colpa e voleva farla finita anche io, nel posto in cui l'aveva fatto lui. E ho trovato te. Sembra quasi un segno del destino, non credi?" Harry finì di raccontare con un sorriso triste sulle labbra e le lacrime a contornargli il volto. "Non credevo nel destino prima di incontrarti. Non credevo in tante cose in realtà. Poi sei arrivato tu e tutto è diventato migliore. Anche tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita e ti amo così tanto. Questa volta sono io a chiedertelo: ti renderò l'uomo più felice del mondo, se tu lo vorrai. Lo vuoi?" Anche Louis era in lacrime, lacrime di felicità. Era con l'uomo che amava e non poteva chiedere di meglio. "Certo che lo voglio."

Harry sorrise e prese il viso di Louis tra le mani, lo avvicinò e lo baciò in un modo in cui mai prima d'ora aveva fatto. Era un misto di amore, passione e gratitudine per tutto quello che il moro aveva fatto per lui. Louis d'altra parte, stava tremando. Erano giorni che voleva fare quella cosa, ma non era mai il momento giusto. Gli sembrava troppo affrettato. Ma quel momento era il più perfetto che potesse desiderare. E quindi lo fece.

"E allora sposami."

𝐋𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐫𝐞 || 𝐋𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora