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Timothy non poteva crederci. Davvero il ragazzo più bello del mondo era entrato in casa sua? E gli aveva appena chiesto di aspettarlo perché doveva farsi la doccia? E se l'avesse visto nudo?! Non era decisamente il momento di sclerare, soprattutto se voleva fare bella figura con Nathan.
"Che genere di ragazzi potrebbero piacergli..." pensava mentre posava il primo piede sul bellissimo pavimento di piastrelle gialle –forse dipinte con polvere di oro vero– "... forse di sicuro non un transgender come me." Sospirò.
Aveva effettivamente paura di non interessargli, che lo guardasse solo come un amico, o magari nemmeno in quel modo.Alzata la testa si guardò nell'enorme specchio rettangolare. Ammirava la sua cornice ricavata e intagliata dal legno e decorata da eleganti filamenti d'oro, ma al momento non stava pensando al bel lavoro degli artigiani. Stava infatti guardando se stesso, o meglio, la maschera che lo copriva ogni fottuta volta che andava a scuola.
Si guardava dritto negli occhi, ma non direttamente. Era tutta colpa di quelle lenti a contatto scure che aveva comprato su internet, che però facevano un bellissimo effetto, ma non era tanto questa cosa che a Timothy importava. Se le tolse, e così poté vedere i suoi occhi ghiaccio che tanto odiava. Li odiava perché non erano normali. Erano talmente chiari da sembrare trasparenti, e la sua pupilla nera mista a un rosso rosato spiccava troppo su quell'insieme di chiarezza, tanto da spaventarsi da solo.
Per non parlare dei capelli... Quelli erano orribili. Si prese le ciocche brune esattamente nel punto più alto della testa, e tolse quella che si rivelò solo una parrucca, vedendo con i suoi occhi ciò che in realtà c'era sotto: dei filamenti incolore, bianchi, "da vecchio" –si diceva–. Tingerli direttamente sarebbe stato uno spreco, perché crescevano in fretta, e non aveva voglia di rifare sempre la tinta, anche perché poi il suo travestimento non sarebbe stato poi così convincente.
E la pelle? Quel bianco cadaverico dov'era finito? Era tutto sotto una molteplicità di strati su strati di fondotinta olivastro, ovviamente. Avrebbe tanto voluto avere una pelle così dorata...
Le ciglia e le sopracciglia erano colorate da mascara e matita, perché sennò sarebbero rimaste bianche, ed odiava quell'effetto dove sembrava senza peli sopra gli occhi e ai limiti delle palpebre.
I suoi occhi, i suoi capelli, la sua pelle, le sue ciglia, le sue sopracciglia... Erano tutti finti. Com'era finta anche la personalità che assumeva quand'era sui banchi di scuola. Non poteva di certo fare il gay effeminato! Doveva per forza evitare di accavallare una gamba sull'altra, ridere in modo acuto, gesticolare troppo con le mani, appoggiarsi su un fianco, parlare o cantare per via della sua normalissima voce femminile, e fare quello sguardo da predatore, che sapeva avrebbe ammaliato anche il ragazzo più etero del mondo.
Lacrime amare scesero sulle sue guance, rovinando tutto quel trucco che si era messo, pur di nascondersi da un mondo che, sapeva, avrebbe faticato ad accettarlo.Cosa gli costava evitare di portare una parrucca, lenti a contatto e truccarsi sembrando normale? Era questo che Timothy voleva: la normalità, perché lui sapeva di non essere normale. Normale nel fisico, nel cuore e nella mente. Si sentiva malato. Si sentiva diverso.
Aveva paura a far vedere ciò che in realtà era. Chi avrebbe mai capito cosa potesse provare un ragazzo che odiava avere un petto piatto e un "coso" che, lì in basso, pensava non gli potesse servire a nulla?
Rannicchiato sul tappeto morbido e crema, piangeva in silenzio, con le mani premure sulla bocca, per evitare di singhiozzare. Sentiva le unghie non lo stessero infilzando abbastanza. Si era vietato di farsi fare la semi-permanente durante il periodo scolastico.
Piangeva al pensare a quanto avrebbe voluto essere se stesso anche di giorno, e non solo la sera, quando usciva per vendere il suo corpo al primo passante che solamente prolungava il suo guardo su di lui. Sognava di andare a scuola e sentirsi dare del "lei", forse ripensandoci sul portare la divisa da ragazza, ma sentirsi libero. Si sentiva come un uccello in gabbia.
Una farfalla emarginata...
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❝Just a Black Rose❞ by. Psycho_Nyctophilia & JershandTy
Romance༺❀ ʚĭɞ༻ ❰ boy x boy ❱ ༺❀ ʚĭɞ༻ Timothy Nathanièl Mitchell è un diciassettenne milionario dalla mente confusa: effeminato e peccaminioso di lussuria, alterna la scuola privata al lavoro, un lavoro poco adatto alla sua età, ma soprattutto un lavoro c...