Capitolo 1

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Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio é bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco...Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco. Non so rimanere in silenzio o da solo, che è lo stesso. Mi viene un dolore poco sopra la pancia o dentro la pancia, non l'ho mai capito, da costringermi a inforcare il mio bat- cinquantino, ormai a pezzi e senza freni (quando mi deciderò a farlo riparare?), e girare a caso fissando negli occhi i ragazzi che incontro per sapere che non sono solo. Se qualcuno mi guarda io esisto. Ma perchè sono così? Perdo il controllo. Non so stare solo. Ho bisogno di...manco io so di cosa. Che rabbia! Ho un iPod in compenso. Eh sì, perchè quando esci e sai che ti aspetta una giornata al sapore di asfalto polveroso a scuola e poi un tunnel di noia tra compiti, genitori e cane e poi di nuovo, fino a che morte non vi separi, solo la colonna sonora giusta puo' salvarti. Ti sbatti due auricolari nelle orecchie ed entri in un'altra dimensione. Entri nell'emozione dal colore giusto. Se ho bisogno di innamorarmi: rock melodico. Se ho bisogno di caricarmi: metal duro e puro. Se ho bisogno di pomparmi: rap e crudezze varie, parolacce soprattutto. Così non resto solo: bianco. C'è qualcuno che mi accompagna e dà colore alla mia giornata. Non che io mi annoi. Perchè avrei mille progetti, diecimila desideri, un milione di sogni da realizzare, un miliardo di cose da iniziare. Ma poi non riesco a iniziarne una che sia una, perchè non interessa a nessuno. E allora mi dico: Harry, ma chi cazzo te lo fa fare? Lascia perdere, goditi quello che hai. La vita è una sola e quando diventa bianca il mio computer è il miglior modo per colorarla: trovo sempre qualcuno con cui chattare (il mio nick è Il Pirata come Johnny Depp). Perché questo lo so fare: ascoltare gli altri. Mi fa stare bene. Oppure prendo il bat-cinquantino senza freni e giro senza meta. Se una meta ce l'ho vado a trovare Zayn e suoniamo due canzoni lui con il basso e io con la chitarra elettrica. Un giorno saremo famosi, avremo la nostra band, la chiameremo La Ciurma. Zayn dice che dovrei anche cantare perchè ho una bella voce, ma io mi vergogno. Con la chitarra cantano le dita e le dita non arrossiscono mai. Nessuno fischia un chitarrista, un cantante invece... Se Zayn non puo' ci vediamo con gli altri alla fermata. La fermata è quella del bus davanti a scuola, quella alla quale ogni ragazzo innamorato ha dichiarato al mondo il suo amore. Ci trovi sempre qualcuno e a volte qualche ragazza o ragazza. A volte anche Louis, e io, alla fermata davanti a scuola, ci vado per lui. È strano: di mattina a scuola non ci vuoi stare e al pomeriggio invece ci trovi tutti. La differenza è che non ci sono i vampiri, cioè i prof: succhiasangue che tornano a casa e si chiudono nei loro sarcofaghi, aspettando le prossime vittime. Anche se, al contrario dei vampiri, i prof agiscono di giorno. Ma se davanti a scuola c'è Louis è un'altra cosa. Occhi azzurri che quando li spalanca prendono tutto il viso. Capelli castani che quando li sistema l'alba ti viene addosso. Poche parole ma giuste. Se fosse cinema: genere ancora da inventare. Se fosse profumo: la sabbia al mattino presto, quando la spiaggia è sola con il mare. Colore? Louis è rosso. Come l'amore è rosso. Tempesta. Uragano che ti spazza via. Terremoto che fa crollare il corpo a pezzi. Così mi sento ogni volta che lo vedo. Lui ancora non lo sa, ma un giorno di questi glielo dico. Sì, un giorno di questi glielo dico che lui è la persona fatta apposta per me e io per lui. È così, non c'è scampo: quando se ne accorgerà sarà tutto perfetto, come nei film. Devo solo trovare il momento adatto e la pettinatura giusta. Perché credo che sia soprattutto un problema di capelli. Solo se Louis me lo chiedesse li taglierei. Ma se poi perdo le forze come quello lì della storia? No, il Pirata non puo' tagliarsi i capelli. Un leone senza criniera non é un leone. Il mio nome é Harry mica per niente. Una volta ho visto un documentario sui leoni, dalla boscaglia usciva un maschio dalla criniera enorme e una voce calda diceva:"Il re della foresta ha la sua corona". Così sono i miei capelli: lieberi e maestosi. Quanto é comodo tenerli come fanno i leoni. Quanto è comodo non doverseli mai pettinare e immaginarsi che vadano su liberi, come fossero tutti i pensieri che mi crescono in testa: ogni tanto esplodono e si disperdono. Io i pensieri li regalo agli altri, come le bolle della Coca appena aperta, che fa quel rumore così esaltante! Io con i capelli dico un sacco di cose. Quanto é vero. Quanto è vero questo che ho detto. Tutti mi capiscono solo dai capelli. Cioè; almeno gli altri di scuola, quelli della ciurma, gli altri Pirati: Spugna, Stanga, Ciuffo. Papà ci ha rinunciato da un pezzo. La mamma non fa altro che criticarli. La nonna quando mi vede per poco non muore di infarto (ma se hai novant'anni è il minimo). Ma perchè fanno così fatica a capire i miei capelli? Prima ti dicono devi essere autentico, devi esprimerti, devi essere te stesso! Poi, quando cerchi di mostrarti come sei, non hai identità, ti comporti come tutti gli altri. Ma che ragionamento è? Bah, chi li capisce: o sei te stesso o sei come tutti gli altri. Tanto a loro non va mai bene niente. E la verità è che sono invidiosi, soprattutto i pelati. Se divento pelato io mi uccido. Comunque se a Louis non piacciono dovrò darci un taglio a questi capelli, ma ci voglio pensare. Perchè potrebbe essere anche un punto di forza. Louis, o mi ami così come sono, con questi capelli, o non se ne fa niente, perchè se non siam d'accordo su queste piccole cose come potremo mai stare insieme? Ognuno deve essere se stesso e accettare l'altro così com'è -lo dicono sempre in tv- altrimenti che amore è? Dai, Lou, ma perchè non lo capisci? E poi di te mi va tutto bene, quindi tu parti avvantaggiato. Sempre in testa, quelli belli. Ma come fanno a vincere sempre? Se sei bello hai il mondo ai tuoi piedi, scegli quello che vuoi, fai quello che vuoi, ti metti quello che vuoi...non importa, tanto tutti ti ammirano lo stesso. Che fortuna! Io invece ci sono giorni che non uscirei di casa. Mi sento così brutto che me ne starei barricato in camera, senza guardarmi allo specchio. Bianco. Con la faccia bianca. Senza colore. Che tortura. Ci sono giorni invece che sono rosso anche io. Ma dove lo trovi un ragazzo così? Mi incollo addosso la maglietta giusta, mi spalmo i jeans che cadono bene e sono un dio: Zac Efron potrebbe solo fami da segretario. Me ne vado da solo per strada. Al primo che incontro potrei dire:"Senti, bello, usciamo stasera perchè ti voglio dare questa incredibile opportunità! E ti conviene, perchè se mi starai a fianco tutti ti guarderanno e diranno: come cazzo ha fatto a rimorchiare uno così? I tuoi amici invecchieranno dall'invidia". Che dio che sono! Che vita piena che ho. Non mi fermo un attimo. Se non fosse per la scuola sarei più riposato, bello e famoso.

Bianco come il latte, rosso come il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora