Capitolo 13

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Il Sognatore si è inventato un'altra delle sue lezioni fuori programma:sono le migliori!

Comincia leggendo un passo di un libro che lo ha colpito, che sta studiando o approfondendo per passione personale. Lo legge con gli occhi che gli brillano, come uno che non può fare a meno di condividere la sua gioia col primo che passa per la strada. Come quando io ripeto "Louis" ad alta voce senza rendermene conto o voglio dire a tutti che un'interrogazione mi è andata bene, il che è abbastanza raro...

Questa volta ci ha letto un racconto del libro Momenti Fatali, il cui si parla di tre assedi e tre saccheggi.

«Roma, Alessandria e Bisanzio. Tre città zeppe di tesori, bellezze, di arte. Tre città con biblioteche piene di libri, che custodivano i segreti di secoli e secoli di letteratura e ricerche. Edifici affollati da rotoli e codici ricoperti dei sogni di tutti gli uomini, che potevano servire per i sogni di altrettanti e più uomini a venire. Ma quei sogni sono andati in fumo sotto i colpi fiammeggianti dei barbari, degli arabi, dei turchi. Cancellavano con un gesto infuocato piani e piani di carte contenenti i segreti della vita. Bruciavano lo spirito e le sue ali. Gli impedivano di volare come aveva fatto per secoli, liberandosi dalle prigioni della storia. La carta dei libri bruciava come in quel meraviglioso romanzo di Bradbury che dovreste leggere...»

Queste le parole del Sognatore, non so cosa significhino esattamente ma suonano bene, anche se non ho mai sentito parlare di quel tale Bradbury.

Alla fine del suo discorso appassionato il Sognatore ci ha chiesto:"Perchè?". Nessuno di noi ha saputo rispondere. Ha detto di pensarci su e di scriverci un compito per casa. Il Sognatore è un pazzo. Crede che siamo capaci di fare pensieri simili. Noi dobbiamo risolvere cose molto più semplici e concrete. Immediate ed utili:dove copi la versione di greco, come fai a uscire con quel ragazzo carino, come ti fai dare i soldi per la ricarica dopo due giorni avendo speso tutto in sms da cinque o sei parole l'uno...cose così. Uno non c'è abituato a risolvere certi quesiti che ti pone il Sognatore. Non hai proprio la testa pronta per certe cose. Non sai neanche da dove tirarle fuori le risposte.

Perchè queste domande che fa lui non sono di quelle che trovi su Google se digiti:Roma, Alessandria, Bisanzio, incendio, sogni, cause, libri...Non viene fuori nulla. Perchè non c'è su internet un testo che unisca parole così sconnesse. Bisogna trovarla chissà dove la connessione. Per questo è così difficile.

Non so se farò questo compito. È veramente difficile, ma ha qualcosa di misterioso, perchè per la prima volta la risposta non è da qualche parte dove puoi copiarla. La risposta la devi trovare. E forse c'è in gioco di più. Ci devi provare. Odio il Sognatore, perchè mi frega sempre, mi fa venire la curiosità.

L'ignoranza è la cosa più comoda che io conosca dopo il divano del soggiorno di casa mia.

Ho provato a parlare con mia madre del sangue che vorrei donare a Louis. Non capisce, le sembra una storia di vampiri, come quelle che vanno di moda adesso. Glielo spiego. Mi dice che poi ci penseremo, le sembra una bella idea, ma sicuramente molti altri ci avranno già pensato. Io insisto.

"Parlane con tuo padre."

Frase magica dello scaricabarile dall'origine del mondo. È quello che farò. Chiamo Zayn e vado a trovarlo. Dovevo fare il compito del Sognatore ma non mi veniva in mente niente, magari la musica mi aiuta. A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo. Tristezza, solitudine, rabbia. Quasi tutte le canzoni che mi piacciono ne parlano. Suonandole è come se affrontassi quei mostri, soprattutto quando non riesci neanche a dare loro un nome.

Poi, però, finita la musica, quelle cose restano lì. Certo, magari adesso le sai riconoscere meglio, ma nessuno le ha magicamente spazzate via. Zayn dice che funziona. Louis continua a stare male e prima di ubriacarmi io voglio donargli il mio sangue:non vorrei che poi l'alcol gli facesse male, perchè lui è puro. Devo parlare con papà. Subito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2014 ⏰

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