San e Yeosang sono destinati ad amarsi, e a soffrire di questo stesso sentimento.
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"Sono una stella spenta. Ho perso valore, ormai. Lui si ricollegherà ad altre stelle, formerà un nuovo disegno nel cielo, più bello del precendente. Non valgo p...
Quando arrivò la sera, e i suoi amici tornarono a casa, San poté finalmente correre da Yeosang, il quale sembrava lo avesse aspettato tutto il giorno su quegli scalini.
<<Sono qui!>> gli disse, respirando con affanno <<Scusami, sono un po' in ritardo, ma era durata più del previsto!>> gli confidò, esausto.
San era sudato, sporco di fango, e brutto, in quelle circostanze. Yeosang appariva invece come un bellissimo principe, che lo guarda comunque, come se ad essere ammirevole, fosse in realtà proprio lui.
<<Pensavo...non saresti arrivato...>> ammise, sorridendogli debolmente <<mantieni sempre le tue promesse, non è vero?>>
Dal suo tono poteva perfettamente percepire quanto quel solo pensiero potesse ferire il piccolo Yeosang, perché lui lo aveva capito. Non era per niente vanitoso, come dicevano gli altri, era solo frainteso, e restare solo non gli piaceva.
<<Stai scherzando? È tutto il giorno che non, riesco a pensare ad altro!>> fece, entusiasta.
Quelle parole sembrarono colpirlo davvero, Yeosang schiuse le labbra, e lo guardò a lungo. Sembrava lo stesse leggendo, così come leggeva i suoi libri, ma in quel momento le parole che stava leggendo erano scritte in San, e questo risultava stranamente troppo difficile da riuscire a capire.
Si comportava come se San fosse strano, inverosimile, e solo perché quest'ultimo voleva averlo vicino. Era così tanto assurdo che qualcuno volesse davvvero essergli amico?
<<A mia madre verrebbe un infarto, guardandoti>> disse infine, con un sorriso divertito sul volto <<mi piace, cioè...non l'infarto, ma tu. Mi piaci.>>
E fu così che per la prima volta il piccolo San sentì il suo cuore battere irregolarmente, e le sue guance andare letteralmente a fuoco.
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