Creep

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Le prime ore passarono tranquille tra la presentazione della nuova professoressa di Lettere, la Smith, una donna sulla sessantina strabica, non riuscivo a capire se stesse guardando me o la lavagna, e una tranquilla ora di chimica.

Beh, tranquilla.. quel coglione di Horan aveva fatto scoppiare il composto chimico. Ancora.

Quel ragazzo era parecchio strano, ma di certo non potevo giudicare dato che probabilmente ero peggio di lui.

Ma ora. Ora c’era il momento tanto aspettato da mio padre.

Ero in palestra con un paio di calzoncini grigi trovati in fondo all’armadio ,una canottiera larga e una palla da basket sotto mano.

“Hazzaaaaa! Su dai! Styles styles!” quel coglione di Louis gridava dagli spalti, non saprei dire perché ,ma in quel momento mi venne voglia di infilargli la palla dove non batte il sole.

“Styles. Qui, ora.” Gridò il coach McClair, un uomo grasso e pelato che indossava una sudicia maglietta macchiata di Dio sa cosa e puzzava in modo incredibile.

“Si, coach”

“Vediamo che sai fare.” Disse con un sorriso cattivo sul volto.

Diciamo che in quella scuola io … non ero molto popolare, anzi il mio unico amico era Louis.

“Payne! vieni qui.” Urlò soffiando nel fischietto che teneva al collo, per attirare l’attenzione.

Oh, cazzo. Liam Payne. Il capitano della squadra di Basket, di football e il migliore nella classe di Matematica. Era acclamato da tutti e, inutile dire, che fosse molto popolare e potente.

Lo sovrastavo in altezza, era vero, ma lui aveva i muscoli, e tutta la merda di coordinazione e le solite cazzate.

Ero fottuto.

“Ora Styles, tu dovrai segnare” indicò il canestro di fronte a noi “E tu, Payne, dovrai impedirglielo” quel pezzo di merda mi rivolse un sorriso di chi sa cosa sta facendo.

Guardai di sbieco il coach che mi sorrideva ironico. Nessuno batteva Payne, nessuno.

Cominciai a palleggiare e respirare profondamente, dovevo mantenere la calma.

Avevo un LEGGERISSIMO problema con la rabbia, quasi superato dopo anni di strizzacervelli … quasi.

Penso era dovuto al fatto che trovando mia mamma a letto con un altro uomo a 13 anni sia quasi impazzito e lo abbia picchiato a sangue. Sono sempre stato abbastanza forte, sempre più alto della media troneggiavo anche sull’amante di mia madre.

Feci un passo avanti e me lo trovai davanti.

Gli occhi di Liam fissavano i miei con un ‘intensità tale da quasi farmi indietreggiare. Quasi.

Sentivo il leggero pulsare del sangue nelle orecchie e sentivo il mio respiro farsi più pesante. Dovevo farcela, dovevo segnare, altrimenti  … avrei fatto a pezzi la perfetta testa di cazzo di fronte a me.

Cercai di sviare a sinistra mantenendo la palla nascosta palleggiando, ma con una mossa fulminea mi rapì la palla.

La teneva nascosta a destra e con una mano mi allontanava, mi stavo innervosendo.

Caricai a destra e un secondo prima che riuscissi a riprendere il controllo della palla  con un gesto secco ed esperto, Liam lanciò.

la palla colpì il tabellone solo per poi cadere perfettamente nel canestro.

Sospirai profondamente mentre il coach scoppiava in una sonora risata.

“Payne, grande come al solito. Styles vuoi riprovare?” chiese guardandomi con scherno.

Non ricordavo … dovevo spaccare la faccia a Payne o al panzone?

Guardai verso gli spalti e vidi lo sguardo triste del mio migliore amico.

Il mio respiro si faceva sempre più pesante, la mia vista cominciava a sfocarsi e stringevo i pugni in modo tanto forte da rendere le nocche bianche.

 “io… non … “ sussurrai

Dovevo mantenere la calma, dovevo mantenere … la calma … dovevo …

Cosa dovevo fare?

Alzai lo sguardo verso il viso perfetto del mio stupido avversario e vidi rosso, scattai addosso a lui mentre tutti i rumori si spensero attorno a noi.

“Styles!” fu l’unico rumore che sentii .

Lo atterrai senza sforzo e mi ritrovai su di lui, alzai il pugno che stava per andare in collisione con il suo viso. Un sorriso di scherno si dipinse sul mio volto,  quando qualcosa mi distrasse.

Guardai di fronte a me e i miei occhi furono catturati da una luce color rosso fragola.

Una ragazza con bellissimi capelli rossi  due occhi così strabilianti che  rimasi scioccato, stava attraversando la palestra con indosso un leggero abito a fiori che sembrava svolazzarle attorno mentre camminava per raggiungere il centro, dove eravamo noi.

La sua figura esile era come se risplendesse, la guardai e dentro di me sentii uno strappo e  subito  dolore, trasmesso da due occhi così di un colore così “diverso” dal resto che non avrei potuto dargli un nome esatto.

Era come se risplendesse .

Come un fottuto angelo in quel mare di serpi.

Una persona poteva risplendere? Certo che no, stavo impazzendo. Non riuscivo a spiegarmi come in quel momento, risuonava nella mia  testa “Creep dei radiohead. Sapevo solo di essere diventato pazzo.

Mi guardai attorno e mi resi davvero conto di cosa stava succedendo, guardai in basso verso gli occhi scioccati di Liam e vidi i miei rossi nel riflesso dei suoi.

Guardai di nuovo verso la ragazza angelo che questa volta sembrava scioccata, tremava. Tremava per paura.

Paura di me.

Mi alzai e nel silenzio della palestra attraversai lo spazio che mi separava dal coach che indietreggiò.

“credo proprio che dovrebbe prendermi” sussurrai, prendendogli la palla che teneva goffamente sotto braccio e lanciandola verso il canestro.

Mi girai e me ne andai mentre sentivo la palla rimbalzare sul tabellone e cadere a terra dopo un tiro perfetto.

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