Past

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Ero inpietrito sopra il corpo esamine di Zayn, sangue gli ricopriva il volto mentre io vedevo il mio viso tutti vedevano Zayn.

Ero tornato il mostro scappato due anni fa da lui, ero tornato alla mia vecchia vita nel Bronx.

Ero tornato al buio, ero tornato.

Mostro …mostro.

Mi guardai intorno dopo quello che sembravano minuti e vidi i visi spaventati circondarmi.

Avevano paura di me, il più sfigato della scuola.

Quello che non veniva calcolato neanche per essere considerato come vittima per atti di bullismo e merda del genere ero come inesistente. Un fantasma.

Un fantasma che a quanto pareva si era materializzato davanti ai loro occhi.

Mi alzai piano mentre mi accorsi di avere le mani tremanti e di avere io stesso paura.

Corsi fuori dalla stanza salendo le scale, non sapevo dove andare avevo bisogno di silenzio, non c’era bisogno che spintonassi le persone per passare, tutti mi facevano largo come se portassi una malattia letale.

Camminai lungo il corridoio buio mentre piccole lacrime silenziose scendevano. Non volevo, non volevo davvero.

“Forse invece lo volevi, questo è il vero te. Sei un mostro Harry.”

La voce bassa di Dylan rimbombava nelle mie orecchie mentre guardavamo entrambi il corpo esamine al centro del bar.

Un uomo sulla quarantina che aveva solo preso il mio posto sullo sgabello.

Avevo le gambe tremanti.

Presi una sedia e mi accomodai tenendo la testa bassa

“amico, tranquillo era un pezzo di merda, dai guardalo. Sei stato grande!”

Dylan era il collega più stretto di Zayn, lui mi aveva mandato da lui per parlare di affari mentre io appena arrivato avevo abbattuto una persona che non c’entrava niente.

La vodka mi rendeva violento, ecco perché Zayn me la dava continuamente, quasi come fossi uno stupido cane da caccia.

“Vuoi essere migliore? So che lo vuoi. Scappa da lui.” Le parole del ragazzo basso con gli occhi blu echeggiavano nella mia testa.

Basta.

Entrai in una stanza a caso.

Avevo bisogno di sfogarmi piangendo.

Si, piangendo. Se non avessi pianto mi troverei a distruggere tutto.

Entrai senza bussare e chiusi la porta alle mie spalle.

Respirai a e chiusi gli occhi.

“oh” qualcuno sussurrò.

Alzai gli occhi e vidi degli occhi verdi, labbra rosee e capelli fragola avvicinarsi a me.

Cazzo. Non lei. Non ora. NO

Richiusi gli occhi come se se avessi chiuso gli occhi l’angelo sarebbe scomparso.

Una mano minuta mi toccò il braccio e sentii una scossa attraversarmi il corpo., così riaprii gli occhi trovandomi davanti occhi meravigliosi. Ma c’era qualcos’altro, qualcosa che alla prima vista mi era sfuggito.

Un grande segno viola sulla sua guancia, rosso intorno al meraviglioso verde, nero sulle guance rosee.

“Cosa ti è successo?” sussurrai.

L’angelo si mosse di fretta girandosi in modo che non potessi guardarla.

“niente” sussurrò leggermente con la soavità della sua voce.

Una leggera risata amara aleggiò tra noi e mi accorsi che proveniva da me mentre sussurravo “Zayn”

Lei si voltò verso di me sconvolta. Sapevo che aveva ragione. Lo sapevamo entrambi.

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