What Now

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Si avvicinavano le vacanze di Natale, il freddo bussava alle porte, cominciavano i preparativi per le cene,i negozi aperti fino a tardi, luci che risplendevano ogni dove,ragazzi organizzavano feste e io ero qui.

 In camera mia.

a cercare di scrivere una stupida poesia assegnataci dalla prof di lettere per il penultimo giorno di scuola prima delle vacanze.

Inutile dire che non avevo la minima idea di cosa scrivere.

Ero al computer da quelle che sembravano ore, dato che guardando la finestra tutto era diventato buio, e non avevo in mente niente. Ma di certo il mio migliore amico sdraiato sul letto intento a fare sogni ad occhi aperti sconci, in realtà sconci era un eufemismo, sulla ragazza del quarto anno per cui aveva una cotta, ero sicuro non mi aiutasse.

“Cazzone  invece di pensare a quella troia non dovresti aiutarmi?”

“Non chiamarla così.” Mi guardò con aria truce.

“beh una che si fa l’intera squadra di nuoto a settimane alterne non saprei come definirla.”

Il mio amico mi guardava con uno sguardo che avrei potuto definire “omicida”

“pensa alla tua che si fa il più grande pezzo di merda al mondo” disse certo di aver centrato il mio punto debole.

Touché.

“okok, ora mi aiuti non ne ho la minima idea per questa merda!” tirai un pugno frustrato alla scrivania mentre il mio amico si avvicinava e guardava il file bianco davanti ai nostri occhi.

“uhm, è sulla scuola giusto?”

Mugulai in assenso.

“beh, aspetta idiota! Hai un padre e una sorella scrittrice! Fatti dare una mano” disse come se fosse più ovvia al mondo, e la sarebbe se non fossi così orgoglioso e coglione.

“non lo so…” cominciai pensando ad una scusa mentre il suo cellulare squillava ripetutamente.

“rispondi a quella merda” dissi indicando il telefono che non faceva altro che vibrare sul mio letto. Era snervante.

“oh si” disse come se non se ne fosse accorto.

Louis era cambiato negli ultimi giorni, sempre sfuggente, sempre via, mi nascondeva qualcosa. Inoltre vestiva in modo diverso più … curato.

Potrebbe sembrare una stupidaggine ma quando passi l’intera vita con uno che si fa la doccia una volta al mese, sentire che inizia a usare il profumo è un vero shock.

“Scusa amico, so che avevo promesso di aiutarti ma ho un emergenza” biascicò una nuova scusa.

“sisi, tranquillo tanto ci rinuncio.” Sospirai buttandomi a capofitto sul mio attraentissimo letto con i supereroi della Marvel disegnati sopra.

Lo vidi fermarsi un attimo prima di chiudere la porta.

“Hai la roba?” chiese mentre gli occhi scintillavano.

Spostai la faccia dall’armatura di Ironman e lo guardai incuriosito

 “Si, qualche dose perché?” ero confuso mentre i suoi occhi scintillavano e  aveva il classico sorriso che ci aveva sempre messo nei guai.

“preparati, bello. Andiamo alla festa dell’anno.”

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