Capitolo 1

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Fanculo!

Fanculo tutto, gli amici stronzi, le persone che ti parlano alle spalle, i genitori rompicoglioni, i professori che non ti comprendono, gli ex, i difetti del mio corpo! Chi ti giudica all'apparenza e ai falsi moralisti! Insomma fanculo.. Oggi è la tipica giornata storta.

So di essere volgare quando sono nervosa ma non posso farci niente. Le parolacce sono una delle poche cose che riescono a farmi sfogare oltre alle sigarette.

Infatti sono qui, in un freddo pomeriggio d'autunno a sfumacchiare su un'altalena semi abbandonata.

Abito in un posto dimenticato da dio, la gente qui è completamente ottusa, per non parlare dei miei genitori. Fumo l'ultimo pezzettino prima di arrivare al filtro e tiro il mozzicone in una pozza d'acqua.

Amici non ne ho, può sembrare una cosa triste ma alla fine non lo è, meglio soli che male accompagnati si dice. Chiamatemi stronza, chiamatemi asociale, ma resta il fatto che delle migliori amiche io ce le avevo.. Mi correggo.. delle grandissime Serpi, ma questo lo saprete più avanti.

Cammino per strada, pantaloncini neri, calze nere, anfibi, una maglietta con il teschio e una giacca di pelle. L'outfit giusto di una metallara darkettona, ma cerco solo di "difendermi" e di farmi credere una bulla quando in fondo credo di essere la persona più fragile sulla faccia della terra.

Cammino, cammino e cammino.. Sono tutti chiusi in casa, hanno paura del freddo evidentemente,

Non sanno cosa sia il divertimento.. Ma forse non lo neppure io. Non mi concedo un bel nulla, la mia vita da 17 anni a questa parte è formata da sacrifici su sacrifici! E perché? Perché voglio andarmene.. Questo posto mi sta stretto, e la voglia di vivere sta bussando alla porta sempre più forte.

Rientro a casa e trovo mia madre e mio padre che come al solito guardano quella stupida scatola col tubo catodico scassato chiamata 'televisione'. La odio. Trasmette soltanto due canali. Stupidi.

Pronuncio uno scocciatissimo:

"Ciao eh!?"

Nessuna risposa. Come al solito. Meglio questo che i litigi e i piatti rotti dietro. Insomma un grandissimo spasso.

Salgo le scale scassate e piene di muffa fino a che non arrivo in camera mia. Mi tolgo gli anfibi, le catene e i finti piercing che ho in faccia. Libera.

Mi sdraio sul letto, prendo il mio diario segreto e comincio a scrivere:

Caro Diario,

Anche oggi ho fatto sega a scuola, ormai l'obbligo è passato, e fra neanche un mese sono maggiorenne quindi mi sento in pace con l'anima! L'America.. Gli Stati Uniti.. Dio solo sa quanto stia bramando quel posto, ho i soldi giusti per affittarmi un appartamento decente e per sfizi che non mi sono mai tolta. Anche stanotte ho fatto il mio incubo ricorrente, sognare di affogare.. Sarà che tutti i miei problemi e i pensieri mi opprimono 24 ore su 24! È ora di staccare la spina e di evadere da questa schifosissima monotonia!

Tua Jess.

(Si, il mio nome è Jess, non è il diminutivo di nessun nome, solo Jess, per l'esattezza Jess Brown Oliver Coaster.. Un nome, un programma.)

Chiudo il diario lasciando in mezzo la penna incappucciata. Mi infilo il pigiama e vado a letto senza cenare.

'Profumo di Lavanda'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora