Capitolo 5

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Il giorno dopo, Corinne decide di parlarci a quattro occhi, il suo ragazzo (ah, si chiama Dave) abita a un isolato da qui. È andata a piedi.

Io e Anne siamo sedute sul divano a guardare la tv, questa possiede circa 550 canali, altro che quella casetta di frutta che guardano i miei.

Entra Sophie con uno sguardo emozionantissimo e ci sventola un tesserino rosa davanti agli occhi.

"Guardate qua! Ho preso la patente!!" Gli scappa un urletto acutissimo.

Anne spegne la tv, ci alziamo con un sorriso a 32 denti!

"Perché non ci hai detto niente?" Chiede Anne strappandole la patente di mano per guardarla meglio.

"Perché volevo farvi una sorpresa! Non guardare la foto che è da rigetto!" Dice puntandosi un dito alla bocca aperta.

"Mai quanto la foto sulla mia carta di identità, se si potesse la strapperei!" Dico io andando in cucina a versarmi del succo alla pera.

Rientra anche Corinne, anch'essa con un sorriso smagliante! Già posso intuire come è andata.

"Ne ero certa!" Urla Sophie abbracciandola.

"Aspetta, devo raccontarvi come è andata.." Dice Corinne ridendo e sedendosi sulla poltrona.

Noi prendiamo posto sul divano e siamo pronte ad ascoltare attentamente tutto ciò che ha da raccontarci.

"Dave voleva chiedermi una cosa da una settimana a questa parte" fa una pausa.

"E quindi, dopo la lieta notizia, mi ha chiesto di sposarlo!" Alza la mano e si indica lo splendido anello che porta al dito.

Esplodiamo tutte in un contentissimo:

"COSA!?" E corriamo da lei formando un bellissimo abbraccio di gruppo.

Quando ci stacchiamo, mi fermo a guardare dalla finestra, l'amore è una cosa meravigliosa, secondo me fa rinascere, è vero, su molte cose puoi starci male, ed essere single è bello ma, quanto sarebbe meraviglioso sapere che qualcuno ti ama a tal punto di chiederti di sposarlo?

All'improvviso mi trovo a pensare a Chris, il ragazzo che ho buttato in terra ieri. Sono una campionessa sul farmi i filmini mentali modestamente, e tutta la notte non ho fatto altro che pensare ai suoi occhi congelanti.

"Toc toc!" Mi fa Sophie.

"Forse Corinne non è l'unica ad essere innamorata in questa stanza" fa un sorriso malizioso e mi colpisce con un pugnetto sulla spalla.

"Eh? Io? Cosa?" Mi scrollo e torno nella realtà!

"No! Hey! Ecco.. Beh, innamorata è un parolone ma.. Ci sarebbe un ragazzo.."

"LO SAPEVO!" Urla Sophie.

"Io so tutto!" E mi guarda come un cucciolo di Husky implorandomi di raccontare.

"Stavo correndo per tornare a casa, non ho visto dove stavo andando e quindi sono andata a sbattere su di lui e siamo caduti a terra" racconto guardando nel vuoto.

"Proprio come nei film!" Mi interrompe Anne.

Corinne e Sophie la zittiscono per farmi finire di parlare.

"Lui mi ha aiutata a rialzarmi, ha due occhi, che ti ghiacciano lo stomaco ma ti sciolgono il cuore.. Lavora al Moka Bar. È qua dietro.. Ma dopo la doppia figuraccia che ho fatto mi vergogno assolutamente a presentarmi." Dico mettendomi la testa fra le ginocchia come se volessi veramente scomparire.

"Come doppia figuraccia Jess?!" Chiede stranita Corinne che nel frattempo è venuta a sedersi accanto a me.

"Si! Doppia, perché oltre ad essergli andata addosso, avevo tutto il trucco colato, sembravo un panda assassino, e diciamo che su questa cosa.. Mi ha presa amorevolmente in giro.." Dico indicandomi gli occhi.

"E lo credo!" Dice Sophie prendendo mi per mano e trascinandomi fino al bagno.

Prende dei dischetti leva trucco imbevuti di struccante e mi toglie lo schifo che ho in faccia. Ne ha usati circa una decina per toglierlo tutto e per bene. Mi sento spoglia, non mi vedo struccata definitamente da Anni!

Sono quasi sempre andata a letto con il trucco, facendo diventare il mio cuscino una cosa inconcepibile, ma nessuno mi ha mai insegnato nulla infondo.

"Sei bellissima senza il fondotinta! Al naturale! E i tuoi occhi azzurri stanno benissimo senza chili su chili di matita!" Mi dice Sophie con un sorriso da mamma.

Forse la mamma è la cosa che mi è mancata di più nella mia vita, non ho mai ricevuto un briciolo di affetto, una carezza, una parola, un consiglio.

Nemmeno un rimprovero o una punizione per farmi capire che cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Se devo dirla tutta anche un padre mi è mancato. Mia mamma mi ha raccontato che mio padre è morto in un incidente stradale quando io avevo solamente quattro anni, lei dopo poco si è risposata con un altro uomo che mi ha sempre costretta a chiamare papà.

Quindi una vita perfetta, una madre che se ne frega, e un padre che non ho mai conosciuto.

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