Capitolo 11

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Risultato? Ho trovato lavoro!

Chris ha parlato con il proprietario del Moka Bar, mi ha fatta assumere come intrattenitrice.

Quando le ragazze lo hanno saputo hanno urlato.

Poi dopo la notizia del bacio hanno urlato ancora più forte. Ringrazio le mie mani per aver coperto automaticamente le mie povere orecchie.

Sono le 18:00, decido di andare con Sophie alla scuola Guida. Si, voglio prendere la patente.

Arriviamo, firmo dei moduli, faccio una visita e prendo i programmi: studiare le componendi del motore, i cartelli stradali, le strisce, le regole ecc.

Fra un mesetto poi mi toccherà la frase pratica. AIUTO!

"Ma è difficile guidare?" Chiedo a Sophie mentre torniamo a casa.

"Nah, diciamo che all'inizio ti sentirai ansiosa. È pur sempre una cosa nuova. Ma poi ti abitui." Mi dice senza distogliere gli occhi dalla strada. Giustamente.

"Ma io ho davvero troppa paura, per gli incidenti.." Dico leggendo i fogli che mi avevano appena consegnato.

"Jess, non devi aver paura di te. Devi stare attenta agli altri, specialmente la sera potrai incontrare l'ubriaco che si mette al volante. Sta a te schivarlo se ti viene addosso. Tu devi sempre guidare da sobria e stare attenta in generale. Guidare deve essere un piacere, non una tortura" mi dice guardandomi per un nano secondo.

Torniamo a casa e mi organizzo le idee.

In un post it.

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- ore 10:00 studiare gli argomenti per la scuola guida.

- ore 16:00 ripassare le canzoni per le serate.

- ore 20:00 andare a lavoro.

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Ok, può sembrare una cavolata, ma devo dividermi i compiti anche nel cervello! Perché ho paura che a fine settimana ci arriverò con la testa spappolata.

Oh santo cielo! Il mio diario!

Scavo nella borsa con cui sono arrivata a Los Angeles e per fortuna lo trovo, solo un pochino più stropicciato del normale. Mi si stringe il cuore. Comincio a scrivere:

Caro diario.

Ti chiedo infinitamente scusa per essermi dimenticata di te in queste tre settimane e mezzo. Me ne sono successe di tutti i colori. Ho trovato alloggio da tre ragazze fantastiche. Anne, Sophie e Corinne. Siamo diventate molto amiche adesso e ringrazio il cielo di aver dato fiducia a Corinne la sera del mio arrivo.

Ho conosciuto un ragazzo bellissimo, capelli castano scuro, quasi neri e occhi color del ghiaccio. Leggermente più alto di me, infatti usa spesso prendermi in giro per la mia statura. Glielo concedo. Ci siamo già baciati una volta, ma non credo che lui abbia dato molta importanza a questa cosa. Io però, mi sono innamorata, e non poco..

Grazie a lui ho trovato lavoro al Moka Bar come "cantante", quindi lavoreremo assieme, spero solo che i suoi sorrisi e i suoi occhiolini non mi distraggano dalla mia professione.

Tua Jess.

Chiudo il diario e mi siedo su un ripiano della cucina per osservare Los Angeles dalla finestra. Finalmente la mia vita sta cominciando a smuoversi, finalmente è arrivata quella svolta che stavo aspettando. Ho trovato casa, amiche, lavoro e mi sono innamorata e mi sono liberata di quel look che mi impediva di interagire con le persone.

I miei pensieri vengono interrotti da Corinne.

"Se nasce maschio, lo chiamo Dave Junior, se invece è una femminuccia la chiamo Queen" dice accarezzandosi il pancino che comincia ad intravedersi.

"Bello il nome Queen!" Dico scendendo dalla cucina.

"Era il nome di mia nonna, glielo devo. Mi è sempre stata accanto. Quando sono morti i miei genitori è stata un anno intero con me, ma poi la sua malattia ha avuto la meglio ed ho perso anche lei.." Il suo sguardo è diventato triste.

La abbraccio forte, so cosa vuol dire perdere qualcuno di importante. Anche se non ho mai conosciuto mio padre, sapere che non c'è più mi rende infelice, è come se mancasse un tassello nella mia vita. Quel tassello.

"Stasera hai da fare? Cominci il lavoro al Moka Bar?" Mi chiede alzandosi è andando verso la sua borsa.

"No, comincio lunedì, devono attrezzare per bene il locale, creare le locandine per pubblicizzare il ritorno degli spettacoli e io devo studiarmi per bene le canzoni" dico aprendo un pacchetto di patatine.

"Perfetto, allora me lo faresti un favore? Dovresti venire con me al supermercato. L'ultima volta ho avuto un capogiro, e per tenermi ad uno scaffale ho rischiato di buttare a terra tutto quello che c'era sopra. Ho bisogno che mi fai compagnia in caso di altri capogiri." Dice ridendo.

Annuisco, mi infilo le convers, prendo la borsa, il telefono e usciamo.

Mentre Corinne guida fino al Super Market io mi scambiò qualche messaggio su whatsapp con Chris.

~Chris~ Che fai dolcezza?

~Jess~ Sto andando al market con Corinne. Tu? (Non chiamarmi dolcezza).

~Chris~ Sto tornando a casa, ho lasciato il bar agli operai, dolcezza.

~Jess~ Sei sempre il solito. Ti voglio bene.

~Chris~ io no.

Cerco di rispondere ma perdo il segnale, al super market non prende mai! Ha risposto veramente quello che ho letto? Ecco lui non ci tiene nemmeno un pò a me, ci siamo baciati. Per lui non è significato niente. Chissà quante altre ragazze avrà baciato in quel modo. Gli ho scritto quel 'ti voglio bene' per metterlo alla prova. Mi fa malissimo il cuore. Sto piangendo senza farmi vedere da nessuno. Vorrei soltanto un briciolo di

Segnale per scrivergli tutto quello che sento in questo momento

Per colpa sua, per vedere se ha aggiunto qualcosa.

Lo odio.

Non è vero.

'Profumo di Lavanda'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora