La verità (pt. 6)

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Nel file erano censurati diversi nomi, tutti tranne uno: Hellen Coin, l'ostetrica quarantenne che aveva assistito sua madre al parto. Era scritto che era stata congedata dopo ciò, non si sapeva dove.

-Lance,è in qualche modo possibile rintracciare questa Hellen?-

-Si potrebbe provare...-

Le prese il computer di mano aprì un altra cartella, e digitò alcune parole: iscrizioni all'ordine delle ostetriche. Comparvero i diversi risultati della ricerca, Lance scelse il primo, e una volta entrati nel sito scrisse in uno spazio in alto a destra nome e cognome dell'ostetrica, sullo schermo apparve una scritta: Hellen Coin iscritta al collegio di Sednek.

-Se vogliamo trovarla dovremmo irrompere nell'istituto e guardare i file privati della Coin, solo allora sapremo dove abita-

-Quando partiamo-

-Domani mattina, se non te ne sei accorta è ormai sera e Sednek è ad un giorno di viaggio, vieni in cucina che prepariamo qualcosa per cena-

Mangiarono in silenzio, insieme alla nonna di Lance che a metà della serata cominciò a gesticolare in direzione di Lance

-Lance cosa sta cercando di dire?-

-Che ho cucinato un'ottima c..-

Non riuscì a concludere la frase che ricevette una gomitata nelle costole dalla nonna

-Hei!... Kelly mi spiace di averti tenuto nascosto quelle informazioni sul tuo passato. Contenta nonna!-

Accompagnò quelle parole con altri gesti e l'anziana, seduta a capo tavola annuì sorridendo. Kelly non poté lasciarsi sfuggire un sorriso

-Niente più segreti?-

Con voce esitante Lance rispose:

-Niente più segreti. Ora si è fatto tardi vai a dormire, domani sarà una lunga giornata-

Kelly si avviò nella sua stanza e pensò agli aventi della giornata, era trascorso un  singolo giorno fuori dal bunker e già erano accaduti troppi fatti a cui lei non era stata preparata, odiava dirlo ma rimpiangeva di già la monotonia della sua vita precedente.

Nonostante i pensieri che le affollavano la mente riuscì a dormire diverse ora ma con molti incubi che la tormentavano. La colazione consisteva in una tazza di latte e cereali che Kelly consumò in camera non volendo disturbare la nonna di Lance che si era appisolata sul divano. Quando fu l'ora di partire Lance bussò piano alla porta e le porse uno zaino dove al suo interno erano stati messi i vestiti comprati il giorno prima e delle provviste, Kelly prese la sua fidata arma e si diresse all'uscita.

-Lance, tua nonna se la caverà da sola? Chi mi ha tenuta prigioniera potrebbe risalire a questa casa-

-Tranquilla è più in gamba di quanto sembri-

E con un cenno indicò il fucile appeso al muro.

-Come mezzo di trasporto utilizzeremo la Jeep lasciata da mia madre, non è granchè ma per guidare nel deserto è più che ottima-

Il veivolo era di due colori diversi: Il cofano era verde acqua ormai sbiadito a causa del sole mentre il tettuccio nero. Quando salirono al suo interno Lance le fece una domanda:

-Sai guidare una macchina?-

-Che domande sono,  certo che sì, per dirti saprei pilotare anche un caccia teoricamente... Nella realtà non ci ho mai provato ma nel simulatore non ho mai fallito-

-Una ragazza multitasking, speriamo solo di non doverne pilotare uno, soffro di vertigini...-

-Stai ritardando la partenza, muoviti a mettere in moto-

Detto ciò Lance inserì la chiave e in poco tempo si trovavano già fuori la piccola cittadina diretti verso Sednek, lungo una strada in mezzo a sabbia, senza un luogo dove nascondersi: erano allo scoperto, facili prede perciò.

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