Una vita normale (pt. 4)

8 2 0
                                    

Durante il suo sfogo Lance era decisamente in imbarazzo e non trovando parole di conforto si limitò a passarle dei fazzoletti e a darle qualche pacca sulla spalla. Una volta, però, finite le lacrime Lance si fece coraggio e fece una cosa inaspettata, l'abbracciò. Kelly per un momento si irrigidì ma trovando quella strana sensazione mai provata prima alquanto gradevole sprofondò la faccia nel pigiama dell'amico e per un attimo si sentì al sicuro ma questa svanì una volta lasciate le sue braccia. Si asciugò gli occhi rossi per il pianto e disse, con un tono che cercava di essere sicuro

-Ho, ho bisogno di risposte-

- Le vorrei anch'io... Ma i file che appartenevano a mio padre non sono completi, mancano parole a volte intere frasi, è da una vita che cerco di capirci qualcosa  di sensato, credo che tu faccia parte di un progetto chiamato 34, su uno dei documenti c'è scritto: ricerca e sviluppo abilità speciali. Vieni citata diverse volte sotto il nome di 011 descrivendo il processo di mutazione che hai subito, i file finiscono il 30 novembre 2001, quando mio padre è scomparso ed io sono nato-

-Lance... Mi spiace-

-Per questo che ti aiuterò a scoprire la verità-

Smise di parlare, si vedeva che anche lui avrebbe avuto un crollo se avesse continuato a rivivere ricordi dolorosi. Stettero per qualche minuto in silenzio poi Lance la squadrò da cima a fondo ed esordì così:

- Probabilmente non ti vedi allo specchio da un po', che ne dici di comprare dei vestiti?-

Finì la frase indicando il suo pigiama: il colore azzurro era ormai sbiadito e sui pantaloni bianchi si vedevano diverse macchie

-Non che gli altri miei vestiti siano messi meglio eh, vieni ti mostro il bagno-

Solo in bagno Kelly si accorse di quanto fosse in disordine: gli occhi ancora rossi per il pianto, la sua coda era ormai un ammasso indistinto di capelli, la maglia era grondante di sudore e i pantaloni erano lacerati dalla fuga dell'altro giorno. Indossava una delle due divise  dell'avamposto 34 che era solita alternare. Un giorno indossava  quella blu con il colletto e le maniche argentate e l'altro una rossa con i pantaloni neri. Lei preferiva la prima, pensava che si intonasse alla perfezione con i sui occhi azzurri. Quando si rese presentabile si affretto a raggiungere Lance e per poco non si sfracellò sul pavimento, a quella scena il ragazzo non poté trattenersi dal ridere, Kelly lo fulminò con lo sguardo ma anche lei si unì  alla risata.

La signora della sera prima era ancora sul divano e Lance fece dei strani gesti rivolti verso di lei. Vedendo il suo sguardo interrogativo l'amico le spiegò che sua nonna era sorda e quello era l'unico modo per comunicare.

Il supermercato aveva una scritta luminosa a cui mancava le lettre P,R e T. Una volta entrati si diressero verso un negozietto di vestiti e al loro interno furono assaliti da tre commesse che le volteggiavano intorno come avvoltoi ma Lance riuscì a mandarle via, comprarono un paio di maglie e dei jeans.

Project 34 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora