La fuga (pt. 1)

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Ore 7.00, suona la campana della sveglia, ore 7.05 colazione, ore 7.15-12.00 lezioni di fisica, matematica, chimica, lingue e storia Dell'avamposto 34, ore 12.00 pranzo, ore 12.15-19.00 addestramento, ore 19.00 cena, ore 19.30 doccia, ore 20.00 luci spente. Così si componeva la giornata del cadetto 011, uno schema che si ripeteva fin da.. Da sempre. La sessione di allenamento era lunga. ogni giorno si esercitava ad utilizzare le sue "abilità speciali" così le chiamavano il suo istruttore, il cadetto 011 infatti riusciva a controllare l'aria, quindi la maggior parte del tempo provava a volare, spostare oggetti sempre più pensanti e ad aumentare la potenza del flusso d'aria. Per il resto si esercitava con diverse armi e combattimento corpo a corpo, lei ovviamente eccelleva in tutto, le debolezze non erano ammesse e se presenti punite. Lei prediligeva la spada: una lunga lama perfettamente equilibrata il manico calzava perfettamente le sue dita affusolate, sembrava quasi che fosse fatto apposta per lei, e probabilmente lo era. Le lezioni del mattino erano noiose, non capiva come ad un futuro soldato come lei servisse sapere la somma tra monomi e polinomi. In ogni caso era vietato lamentarsi e non era l unica regola presente, 011 ne aveva contate 50 e tutte se infrante prevedevano una pena più o meno grave ma la più importante di era tutte: MAI E POI MAI USCIRE DALL' AVAMPOSTO 34. Questa regola se infranta prevedeva la pena di morte, fatto positivo visto che 011 stava per aprire la porta che l'avrebbe condotta alla libertà, al mondo esterno. Per quanto ne sapeva la sua fuga era stata architettata fin da quando era nata, ogni mese riceveva un biscotto che al suo interno conteneva una frase non di più. Nel primo su carta bianca con inchiostro nero era scritto: taci, distruggi. 011 lo aveva inteso come: non dirlo a nessuno distruggi le prove, perciò aveva fatto la cosa più sensata, si era mangiata anche il foglietto e così ogni mese per 7 anni. Poi finalmente arrivò quel fatidico foglio. 16, scappa, destra, sinistra, sinistra destra, dritto, sinistra destra, scale, porta, corri. All'inizio non comprese il messaggio ma dopo una notte insonne capì che era arrivato il momento della fuga. Il giorno del suo sedicesimo compleanno presumibilmente alle ore 16.00 avrebbe avuto il segnale per scappare, quale? Non ne aveva la benché minima idea. Quello fu l'ultimo messaggio che ricevette e passò gli ultimi due mesi ripetendo e ripetendo quelle indicazioni : destra, sinistra... Poi arrivò quel giorno quel tanto aspettato e temuto giorno, non era al corrente di come avrebbe capito quando sarebbe stato il momento di iniziare a correre, avrebbe lasciato al suo istinto la decisione. Come al solito scese dal letto fece colazione e uscì dall'unica porta pesante nella stanza che dava sul campo di addestramento lì seguì le lezioni, e pranzò, mano che si avvicinavano le 16.00 l'eccitazione dentro 011 cresceva. Ma alle 16.00 non accedette nulla, né fu così sorpresa che si fece colpire dal suo istruttore e capitombolò a terra. Appena si fu rialzata da terra il suo insegnante era pronto a punirla per la sua distrazione quando dietro di lui si aprì un altra porta il coach si girò dapprima verso la porta e poi verso 011, dal suo sguardo di stupore 011 capì che era quello il segnale che stava aspettando quindi eseguì la prima istruzione: scappa. Prima di uscire afferrò la sua spada ed eseguì le indicazioni datele due mesi prima. Le sirene cominciarono a suonare nell'istante stesso in cui mise piede fuori dal padiglione ma 011 mantenne la concentrazione, dote fondamentale per un soldato, e continuò a correre, prima a destra poi sinistra e così via fino alla rampa di scale, in un lampo si ritrovò davanti ad una grande porta metallica, sembrava piuttosto vecchia, e anche se aveva l'adrenalina a mille ebbe un attimo di esitazione ma poi si fece coraggio e spinse via la porta. 011 per la prima volta vide il cielo: un immenso mare blu contornato da infiniti punti bianchi, non poté far altro che ammirare quello spettacolo che le toglieva il fiato, fu riscossa dalla contemplazione ricordandosi l'ultimo punto della lista: corri.

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