Ops, sbagliato verso (pt. 9)

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- Lance guido io, qualche ora di sonno non ti farebbero male, inoltre siamo stati qui per troppo tempo loro potrebbero tornare. -

Lance annuì silenziosamente e sempre senza dire una parola si scambiarono di posti e partirono, ancora una volta verso Sendek.

 

 

Arrivarono nella cittadella a pomeriggio inoltrato, Lance russava ancora pacificamente sdraiato sui sedili, quindi Kelly decise di lasciare la jeep proprio dietro l'enorme cartello che portava la scritta a caratteri cubitali: BENVENUTI A SENDEK. Non si sentiva molto a suo agio in quella città, forse perché aveva paura di scoprire la verità, non riusciva a credere che i suoi genitori  concordassero sul fatto di farle avere dei poteri, di privarla di un infanzia e di non farle vivere una vita normale; NO non poteva essere, ne era sicura!

Il tempo passò finché la luna non sorse all'orizzonte: il momento era giunto. Cercò di svegliare Lance ma lui si ostinava a cacciarla via dicendo frasi per li senza senso:

-Altri cinque minuti mamma-

-Non devo andare a scuola-

Kelly  decise di passare ai rimedi più pesanti:  lo sistemò seduto e gli diede uno schiaffo in pieno viso, Lance si svegliò urlando e tenendosi la guancia

-Hai! Perché l'hai fatto!-

-Scusa non ti svegliavi, ormai è sera dobbiamo fare la nostra mossa, non c'è tempo da perdere-

Lance boffonchiò in disaccordo ma continuando a massaggiarsi la guancia scese della macchina e si portò con sé anche una delle pistole degli uomini in nero

-Cosa fai con quella?-

Disse Kelly indicandola con la sua spada,

-Ti ricordo che non ho super poteri  e non sono dotato di una lama taglia gole, sono solo un semplice sacco di carne e come hai detto tu loro potrebbero tornare; meglio essere pronti-

Concluse la frase caricando la sua arma e incamminandosi vero la città: le case erano sparse in modo caotico,  i palazzi erano cupi e ad illuminare il cammino restava soltanto la luce tremolante dei lampioni, che si affacciavano su delle strade deserte

-Come mai non c'è nessuno?-

-In zona si va a dormire abbastanza presto, e se non te ne sei accorta si congela-

Kelly guardò i suoi vestiti, sporchi di sabbia: un paio di jeans, una maglia a maniche corte grigia e un paio di scarpe che Lance le aveva prestato. Osservò anche gli abiti dell'amico: pantaloni di stoffa bluette e una maglia bianca con le maniche blu

-Cos'hai da guardare?-

-N-niente..-

Lance la squadrò con un sorriso che non prometteva niente di buono, alzò la maglietta dicendo:

-Ammira i miei addominali, se vuoi puoi toccarli!-

-Lance, smettila così ci fai scoprire!-

Rispose Kelly trattenendosi a stento da ridere, Lance rimise giù la maglia e assunse un espressione più contenuta

-Ok,  vedi quel edificio in fondo alla strada-

Indicò un piccolo palazzo grigio ad una cinquantina di metri da loro,

-Lì sono contenute le nostre informazioni, mentre eri svenuta ho studiato la piantina del collegio e l'ingresso più sicuro è il lucernario sul tetto, perciò entrerai tu e io ti guiderò. Non siamo in possesso di attrezzatura super tecnologica, dovrai accontentarti del mio telefono per le comunicazioni e io mi dovrò far bastare un mappa di carta dell'edificio. Ci sono domande?-

- E... se vengo scoperta-

-Scappa, se questo è tutto possiamo procedere-

Si avvicinarono, strisciando nell'ombra, al grande edificio grigio che sovrastava le abitazioni circostanti; Lance le porse il suo telefono e ne prese un altro  insieme ad un foglio dal suo zaino

-Quando vuoi...-

Kelly ebbe un attimo di esitazione, le sembrava tutto troppo immediato: l'incontro con Lance che casualmente era a conoscenza degli esperimenti compiuti su di lei, la facilità con cui era riuscita a trovare una pista per scoprire le sue origini e poi l'imboscata  ricevuta nel deserto; se quei soldati provenivano dall'avamposto 34 non sarebbero fuggiti: anzi avrebbero dovuto combattere fino alla fine. Si rese conto di quanto in realtà fosse spaventata ma ormai era troppo tardi per dei ripensamenti e senza dire nulla volò sul tetto. Inspirò l'aria pungente della notte, una leggera brezza le scompigliava i capelli, avrebbe voluto rimanere lì ma il suo desiderio fu disintegrato dalla voce  di Lance che proveniva dal piccolo  telefono

-Non per metterti fretta ma...-

-Mi muovo-

Nessuno dei panelli di vetro era aperto ma non fu difficile, facendo leva con la sua lama, spostarne uno. Fluttuò fino a raggiungere il pavimento della sala: era stracolma di pile di fogli, erano presenti anche diversi tavoli anch'essi carichi di documenti e libri.

-Lance, sono dentro-

-Le informazioni che cerchiamo sono al secondo piano, esci da questa stanza e dirigiti a sinistra lungo il corridoio-

Kelly si avvicinò alla porta e tentò di aprila tirandola  verso di se.

-La porta è bloccata!-

- prova e spingerla verso l'esterno stai sbagliando direzione-
Kelly fece come le suggerì Lance e la porta si aprí cigolando su un corridoio poco illuminato
-Ops, sbagliato verso-

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