Capitolo due

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Ora di merda.

Materia di merda.

Ok, diciamo che la mia acidità in questi casi non aiutava molto, ma mi dava un certo sollievo.

Non sapendo che cosa fare, mi girai e fissai la classe. Dio, mi stavano sul cazzo in principio, uno ad uno.

C'era il secchione di turno, che aveva parlato più del professore. Tutte le ragazze sembravano delle fottute Barbie. I ragazzi (a parte quello che si era studiato a memoria Wikipedia) avevano tutti la faccia che dice 'sono figo e lo so'. In particolare c'era un ragazzo che ispirava antipatia appena lo vedevi. Aveva un piercing al labbro inferiore e dire che aveva tanti tatuaggi è dir poco. Mi stava fissando da tutta l'ora e per questo lo odiavo già.

Sono così brutta, vero?

La campanella suonò.

Adesso stappo lo champagne e comincio a ballare sui banchi.

Uscii dall'aula ed andai alla ricerca dell'altra: letteratura. Amavo quella materia, era come se i libri mi capissero più delle persone. Beh, di sicuro mi piacevano di più.

Camminai per il corridoio finchè non venni bloccata da una stretta sul mio braccio. Mi girai maledicendo chi si fosse permesso di farlo, e mi ritrovai davanti 'ho un piercing per cui mi credo figo'.

Fantastico, dannatamente fantastico.

Mentre aspettavo che cominciasse a parlare, lo scrutai per bene.

Aveva i lineamenti molto accentuati agli zigomi, che rendevano le sue labbra rosee ancora più carnose. Gli occhi verdi creavano un contrasto con i riccioli castani molto bell.. decenti. La sua statura non mi metteva ansia per niente, anzi.

Si può sapere chi cazzo si mette dei jeans neri con una maglietta nera? Sta andando ad un dannato funerale?

"Non vorrei interrompere i tuoi pensieri su di me, ma sei nuova?" disse con tono insolente

"Sono qui da inizio anno, e nel caso tu non lo sapessi, il semestre è appena cambiato, quindi anche le lezioni. Non che siano fatti tuoi"

"Lo so, lo so. Sai che dovrei fare io la parte del duro, vero?"

Sai che potrei stenderti con un pugno, vero?

"Non ho ancora capito chi cazzo sei" risposi dura

Fece una risata accentuata che mi fece intravedere le sue fossette. Dannazione, ora lo faccio smettere di ridere con un calcio.

"Qualcuno qui è acida"

"Qualcuno qui mi ha rotto il cazzo"

"Stai calma, stavo solo cercando di conversare" disse divertito

"Beh, odio le persone che parlano tanto, quindi trovati un'altra persona con cui conversare"

"Tu odi le persone in generale, non solo quelle che parlano tanto" rise

"Cosa ne sai tu?"

"Quante amiche hai?"

Mi stava già rompendo. Troppo. Per il suo bene, mi girai e me ne andai.

"Come immaginavo" rise

"Bel culo comunque"

Strinsi i pugni ed entrai finalmente in letteratura ignorando il commento. Appena in tempo direi. La lezione incominciò subito, ma dieci minuti dopo la porta si spalancò proprio mentre stavo scrivendo. Non alzai nemmeno la testa dal foglio, odiavo i tipi che arrivavano in ritardo, mica è casa loro. Il ritardatario si sedette proprio vicino a me.

"Ehy"

Quella voce insolente l'avevo già sentita. Alzai la testa e mi bloccai. I miei occhi incrociarono i suoi per un momento, e realizzai quanto fosse bello.

"Cosa ci fai tu qui?"

Ero nervosa, sì. Incazzata? Anche. Dappertutto è questo.

"È un piacere rivederti anche per me. Comunque piacere, Harry"

"Non è un piacere, Megan. Ora basta rompermi le palle e fammi seguire la lezione"

Ed abbassai la testa sul foglio, consapevole del fatto che lui mi stesse ancora fissando.

Fearless || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora