Mi ci è voluto molto per tornare calma e per non stare male ogni volta.
Ogni giorno avevo paura che arrivasse e più avevo paura più possibilità c'erano che arrivasse.
Ho visto psicologi, parlato con persone, con medici e preso medicine e sono morta.
Ho passato notti insonni, ho pianto, ho sperato di morire e ho avuto tanta paura di come sarebbe potuta continuare.
Poi dopo tanto impegno è passata la paura, e senza paura sapevo che sarei stata capace di gestirla, sono stata così calma e mi sembrava di poter camminare sulle nuvole.
Poi è successo quello che non volevo che succedesse.
L'ho vista solo per un attimo.
Era lì.
Sperava che la amplificassi.
Ma sono rimasta impassibile e sono passata sulla paura.
Ero rigida e fingevo calma, ma non potevo.
Quella sensazione. L'ansia. Era lì. Era tornata a divorarmi da dentro. In qualche secondo. E guardavo chi mi stava attorno con indifferenza. Qualche risata nervosa e un po' di ironia sarebbe dovuta bastare ma non è vero.
Tremavo, ma lo sapevo solo io, gli altri erano troppo occupati a osservare come mi muovevo ed erano troppo lontani per capirlo.
Ma io ero davanti a loro.
E stavo crollando.
Stavo morendo di nuovo e di nuovo.
I miei movimenti non erano coordinati e la mia forza era sbilanciata.
Sono caduta.
Come Lucifero, l'angelo preferito da Dio caduto all'inferno.
La mia metà è stata molto più fredda, gelida.
Sento ancora la pelle congelata.
Vedo ancora il mio corpo sbilanciato e il mio cervello nel panico. Tilt. Eppure ancora la risatina di circostanza era sul mio viso.
Odio la mia risatina, perché non lascia intendere ciò che provo.
Sorrido in continuazione e rido sempre.
MA IO DENTRO NON STO RIDENDO.
La gente pensa di conoscerti perché sa come ti comporti solitamente. Ma se il tuo comportamento non corrispondesse a ciò che provi e ciò che sei?
Quanto ti conosce la gente a questo punto?
E tornando a ciò che dicevo prima.
Come faccio a vivere adesso? Adesso che so che ha di nuovo potere su di me durante qualcosa che devo fare? Come faccio?